É stato presentato a Roma lo scorso 24 ottobre, il Rapporto “GreenItaly 2017”, di Fondazione Symbola e Unioncamere, nel quale si evince che la green economy è un formidabile fattore di competitività ed è stata in questi anni difficili la migliore risposta alla crisi, una strada che guarda avanti e affronta le sfide del futuro coniugando sapientemente la spinta per la qualità e la bellezza, con la coesione sociale, naturali alleate dell’uso efficiente di energia e materia, dell’innovazione, dell’high-tech.
Il rapporto misura e pesa la forza della green economy nazionale: più di un’impresa su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso sulla green economy, che in Italia significa più ricerca, innovazione, design, qualità e bellezza. Sono infatti 355mila le aziende italiane, ossia il 27,1% del totale, dell’industria e dei servizi che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.
Alla nostra green economy si devono già 2milioni 972mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre.
“GreenItaly 2017” ci dice che la green economy è una efficace leva per lo sviluppo, un paradigma produttivo sempre più forte e diffuso nel Paese, sia in termini di imprese che in numero crescente fanno scelte green, sia in termini di risultati, nei bilanci e nell’occupazione. Insomma una economia verde, capace di coniugare tradizione e innovazione, qualità e bellezza, coesione e cura dei dettagli, rispetto dell’ambiente e crescita sostenibile.