Si celebra nella giornata di mercoledì 4 novembre la tradizionale Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, un tempo molto sentita, la quale celebra e ricorda l’importante armistizio di Villa novembre ItaliaGiusti del 1918, che segnò la resa dell’Impero Austriaco sull’Italia. Tale accordo venne firmato a Padova il 3 novembre ed entrò in vigore il giorno successivo e decretò la vittoria e la fine della Prima Guerra Mondiale per l’Italia, che venne comunicata con un bollettino dal generale Armando Diaz, comandante delle forze armate italiane:”La guerra contro l’Austria-Ungheria che l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. […] I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Un accordo che però viene storicamente ricordato come un insuccesso, in quanto pur stabilendo l’annessione di Trentino, Tirolo meridionale, Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (esclusa Fiume), una parte della Dalmazia, alcune isole dell’Adriatico, la città albanese di Valona, l’isola di Saseno e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e Dodecaneso, le nazioni dell’Intesa decisero di non concedere tutti i territori promessi, ragione per cui in seguito si parlò di vittoria mutilata. La festa del 4 novembre è stata istituita nel 1919 ed è durata fino al 1976 ed è di fatto l’unica festività che è stata celebrata prima, durante e dopo il fascismo.