La spesa alimentare delle famiglie italiane? Continua a crescere, almeno stando a quanto riferiva qualche settimana fa un’interessante indagine compiuta da ISMEA – Nielsen, e quanto hanno poi ribadito alcune più recenti ricerche territoriali.

Nella prima parte del 2018 si è infatti osservato un incremento dell’1,4% degli acquisti in valore su base annua, che cela tuttavia un andamento piuttosto eterogeneo tra le diverse aree del Paese. In particolare, il merito sembra essere attribuibile principalmente al Centro Italia (+ 5,6%), in grado di precedere Nord Est (+ 5%) e Nord Ovest (+ 3,3%), e da fungere da contrappeso rispetto alla flessione riscontrata nel Mezzogiorno (- 1,1%).

consumi alimentariPer quanto concerne la composizione del carrello della spesa degli italiani per quanto attiene frutta e verdura, particolarmente soddisfacenti sono le tendenze di alcuni alimenti tendenzialmente proteici, come le uova, delle carni e dei prodotti ittici, mentre risentono un po’ di affaticamento i prodotti lattiero caseari.

Un discorso a parte è sicuramente riconducibile alla frutta e alla verdura, dove si registra una sostanziale stabilità. A cambiare sono semmai le abitudini degli italiani, che sempre più spesso ricorrono ad acquisti online per quella che un tempo era considerata una merce “poco adatta” all’ecommerce.

Le recenti esperienze di alcune produzioni di qualità, come le arance Valdiverdura, dimostrano invece come gli italiani stiano gradendo in misura sempre più importante la possibilità di poter acquistare tali prodotti attraverso un canale diretto e digitale, usufruendo non solamente di un rapporto diretto con il produttore, accorciando così l’estensione dell’intera filiera, quanto anche di benefici legati alla possibilità di ottenere una migliore rassicurazione sulla qualità delle produzioni acquistabili.

Per quanto poi attiene gli stili di vita dei consumatori, emergono alcune indicazioni piuttosto interessanti. Non è un caso, e ben si lega con le riflessioni di qualche riga fa, il fatto che tra i prodotti più venduti vi siano quelli che si rivolgono ai consumatori che manifestano specifiche esigenze di salute, o ancora quei prodotti che sembrano rispondere in maniera più congrua ai criteri di responsabilità sociale e ambientale. Insomma, un’attenzione crescente nei confronti non solamente del prezzo, quanto anche e soprattutto delle altre caratteristiche tipiche di tali prodotti, alla ricerca – magari – di una migliore soddisfazione non solo sul palato.

Tornando alla pressione esercitata sul mercato dai canali digitali di vendita, i dati Nielsen affermano come la competizione esercitata da questi ultimi su quelli tradizionali sia in forte sviluppo. L’osservazione compiuta dalla società di analisi rammenta infatti come l’8% degli italiani (ovvero, 4,4 milioni di persone) abbia utilizzato nel 2018 almeno una volta al mese il servizio di consegna a domicilio dei prodotti alimentari, e sia sotto forma di cibo già cotto, sia sotto forma di spesa alimentare.

Una tendenza che sta coinvolgendo sempre più fasce anagrafiche, e che per il momento vede prevalere la generazione più attenta alle nuove tecnologie, come quella tra i 25 e i 34 anni: la platea degli acquirenti online si sta tuttavia rendendo più eterogenea, con un crescente ricorso a tale canale anche da parte degli over 35.