Il progetto della scuola primaria privata “Giorgina Borgiani”, ad Ariccia, nasce dall’esigenza di superare i limiti della scuola tradizionale dove i bambini sono sempre più considerati vasi da riempire e non protagonisti di un processo educativo e culturale che deve essere personalizzato sul singolo.

 

istituto giorgina borgianiDa qui l’inadeguatezza delle lezioni frontali, della valutazione numerica standardizzata e dell’insegnamento statico all’interno di una sola aula per tutte le ore. Il progetto scuola primaria è stata ideato in seguito agli studi da me condotti tra Stati Uniti, Israele ed Inghilterra negli ultimi 10 anni (da quando cioè è nato mio figlio) e alla presa di coscienza di quanto tutti i bambini che siano diversamente abili o normodotati, anche se in misure diverse, abbiano bisogno di essere sostenuti nel proprio sviluppo emotivo/relazionale, motorio, cognitivo e degli apprendimenti.

 

Il progetto scuola, si ispira alla pedagogia dell’apprendimento mediato di Reuven Feuerstein, che ho avuto la fortuna di incontrare presso il Feuerstein Institute di Gerusalemme nel 2013, al quale si affiancano tutte quelle materie che possono contribuire a portare nelle scuole tutte le importanti scoperte delle neuroscienze legate al funzionamento cognitivo nell’età dello sviluppo (il teatro come materia curriculare, la neurospicomotricità dell’età evolutiva etc).

 

Pensiamo ad esempio all’importanza di conoscere, da parte del corpo docente, i meccanismi cerebrali legati agli apprendimenti come le funzioni esecutive, particolarmente importanti nel riconoscimento e nella gestione dei Disturbi Specifici di Apprendimento. In questo contesto la didattica si ispira alla scuola del fare dei grandi protagonisti italiani della pedagogia del Novecento come ad esempio Mario Lodi e Don Milani.

 

Al momento la scuola ospita circa 50 bambini dalla classe prima alla quarta, il prossimo settembre con l’avvio della nuova prima si completerà il primo ciclo. Il progetto è ambizioso, ma concreto: l’obiettivo futuribile è quello di estendere anche a infanzia e scuola secondaria di primo grado questo approccio metodologico che grandi risultati sta avendo sui bambini.

 

IDENTITA’ CULTURALE-PEDAGOGICA

L’Istituto, fondato su un’ispirazione laica ed aperto a tutti i bambini, è un luogo dove ognuno si sente incentivato a comprendere quanto la diversità, sia essa di razza, religione, di condizione socio-economica o di handicap, sia un elemento arricchente.

 

istituto giorgina borgianiSpesso si ha paura o pregiudizio di ciò che non si conosce, è importante quindi per i bambini entrare in contatto e in armonia con realtà diverse, affinché possano apprezzare il mondo circostante in tutte le sue sfaccettature. A tale scopo, in particolare in materia di religione, l’istituto ha progettato un laboratorio di “Usi e costumi delle religioni del mondo” al fine di incentivare la conoscenza delle varie culture ed il rispetto dell’altro, indispensabile in un momento storico come quello attuale, in cui la società è sempre più multietnica e multiculturale.

 

L’Istituto, ispirandosi alla metodologia di Reuven Feuerstein e la pedagogia dell’apprendimento mediato, promuove ed incentiva le seguenti finalità: sviluppare la capacità di riflessione personale di ogni singolo bambino, il prendersi il tempo necessario per comprendere ed interiorizzare i contenuti accrescendo in questo modo lo sviluppo del pensiero critico, acquisire la consapevolezza dell’essere al fine di rafforzare in ogni bambino la propria identità e le proprie potenzialità, il saper fare cioè tradurre nella pratica e nella quotidianità le esperienze fatte nell’ambito scolastico e familiare.

 

La didattica è incentrata sull’esperienza che porta gradualmente i bambini  dal concreto all’astrazione affinché riescano ad interiorizzare ogni concetto proposto attraverso attività laboratoriali, uscite didattiche, lezioni all’aperto.

 

La lingua inglese, fiore all’occhiello della nostra scuola è inserita nella programmazione settimanale con 4 ore a partire dal primo anno. La lingua non deve essere vissuto dai bambini come una materia di studio, bensì come un modo per comunicare, condividere, raccontare etc.

 

L’insegnante è madrelingua in quanto abituare sin da piccoli i bambini alla sonorità della lingua facilita la comprensione orale.  Già alla fine della terza sono in grado di sostenere con ottimi risultati il primo esame Cambridge riconosciuto.

 

Nel nostro istituto non vi sono né cattedre né voti. 

La cattedra pone di fatto un confine tra gli insegnati e i discenti, è invece importante che i bambini comprendano sin dal primo anno che gli adulti impegnati nella costruzione dei loro saperi sono delle guide e non dei giudici. I piccoli si devono sentire parte di una comunità dove sono liberi di esprimere le loro idee, le loro preoccupazioni e il loro entusiasmo. Partendo dal presupposto che non esiste una metodologia didattica efficace per tutti, gli insegnanti hanno il compito di accertarsi delle competenze raggiunte da ogni singolo ed eventualmente trovare strategie diverse per arrivare a colmare eventuali lacune nascenti.

 

istituto giorgina borgianiI voti creano una competizione negativa all’interno del gruppo classe e spesso i bambini, pensando che “quel numero” indichi il loro valore e non quello del compito al quale si riferisce. Devono imparare ad amare la scuola e a studiare con un’ottica diversa da quella diffusa nel metodo tradizionale, a questo scopo gli insegnanti hanno l’obiettivo di far comprendere ad ogni bambino che quello che si impara a scuola gli servirà “fuori”, cioè nella vita reale. Anche per questo la nostra è una scuola che punta moltissimo su attività laboratoriali ed esperienziali soprattutto attraverso le uscite didattiche ed incontri con altre realtà scolastiche.

 

La scuola cambia e cresce con i bambini, sia da un punto di vista didattico che strutturale. Nella scuola del fare nulla è statico, ma tutto cambia e si modifica nel rispetto delle tappe di sviluppo dei bambini. Quando iniziano la terza classe, di solito tra i 7 e gli 8 anni alla fine della seconda fase dell’infanzia, i bambini hanno bisogno di un ambiente a loro misura: non sono bambini piccoli e neanche adolescenti, ma individui che si avviano pian piano agli anni del confronto tra pari, alla ricerca di sé fuori dall’ambito familiare.

 

La scuola cambia e si evolve con loro: non più banchi a semicerchio, ma singoli e comodi per incentivare la concentrazione e l’autonomia. Viene insegnato un metodo di studio efficace e preparati all’esposizione orale attraverso “conferenze” di classe per esercitarsi alla verbalizzazione di ciò che studiano. Dalla terza alla quinta vengono preparati all’ingresso nella scuola media.

 

PROGETTO “FACCIAMO I COMPITI A SCUOLA”

istituto giorgina borgiani
Ad Albano Laziale per vedere l’eclissi di sole

Nel primo e secondo anno della scuola primaria, la maggior parte delle esercitazioni verrà svolta entro le ore 16.  In questo modo i bambini, una volta tornati a casa, avranno il tempo necessario per dedicarsi al gioco o al riposo. In questa fase dell’infanzia il gioco e il poter viaggiare con la fantasia, ricoprono un ruolo fondamentale.  Attraverso di essi i bambini riescono ad andare oltre la realtà riuscendo, ad esempio, le proprie paure dando ad esse un significato “altro” e più accettabile per la propria psiche infantile.  A partire dalla classe terza fino alla classe quinta verranno assegnati gradualmente i compiti pomeridiani a casa seguendo la proporzione di 30 minuti in terza, 40 minuti in quarta e 50 minuti in quinta. Lo scopo è quello preparare i bambini ad affrontare la mole di lavoro della scuola secondaria di primo grado con entusiasmo e serenità.

 

PROGETTO “ZAINO DINOSAURO”

L’ambiente scolastico, inteso nella sua globalità, deve essere considerato come luogo in cui prima di ogni altra cosa viene tutelato il benessere psicofisico del bambino. A questo scopo, è stato abolito l’uso dello zaino per il trasporto dei materiali didattici.  All’interno della struttura ogni bambino dispone uno spazio personale dove poter lasciare il necessario per l’attività scolastica.

 

 

PROGETTO “LA LETTURA…CHE AVVENTURA!”

Sin dalla tenerissima età abituare i bambini all’ascolto di storie narrate da un adulto è fondamentale. Leggere libricini adatti alle varie età del bambino significa avvicinarlo sempre più ai libri. Ma l’amore per la lettura deve necessariamente nascere sui banchi di scuola attraverso la guida attenta dell’insegnate che farà scoprire agli allievi che leggere significa conoscere, viaggiare con la propria mente ed scoprire nuovi mondi.  Il progetto prevede la creazione di una biblioteca di classe divisa per aree tematiche e un laboratorio della costruzione del libro in cui i bambini saranno protagonisti dell’ideazione, della stesura delle storie e della parte iconografica in esso racchiusa.

 

Raffaella Bocci

Vi aspettiamo in via Ireneo Aleandri 2, Ariccia Villa Ferraioli! 

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