Se la lavastoviglie emana cattivi odori, i piatti escono sporchi o il ciclo sembra durare un’eternità, potresti essere di fronte a un problema che richiede subito una pulizia profonda. Ecco come riconoscerlo prima che sia troppo tardi.
Non serve essere esperti per capire che qualcosa non va: basta osservare i piccoli segnali che la macchina invia. Un rumore insolito, un ciclo che sembra infinito o semplicemente un risultato poco soddisfacente dopo il lavaggio: tutto questo dovrebbe far accendere un campanello d’allarme. Ignorarli può peggiorare la situazione, rendendo meno efficiente ogni lavaggio e accorciando la vita dell’elettrodomestico. Spesso si tende a pensare che basti cambiare detersivo o aumentare la temperatura, ma la verità è che, quando la lavastoviglie manda segnali, è già tempo di agire. Per fortuna, ci sono indizi chiari che aiutano a capire quando è arrivato il momento di fare una bella pulizia approfondita. D’altronde, chi vorrebbe mangiare da un piatto ancora unto?
Meglio intervenire prima che il problema diventi serio: basta un controllo visivo e qualche gesto mirato per riportare la lavastoviglie a funzionare come un tempo. Occhio ai seguenti segnali.
Odori sgradevoli nella lavastoviglie da pulire
Quando si parla di lavastoviglie da pulire, uno dei segnali più comuni è proprio l’odore. Un odore forte o stantio che si sprigiona ogni volta che apri la lavastoviglie non dovrebbe essere sottovalutato. Non si tratta solo di un fastidio olfattivo, ma spesso è la spia di residui di cibo accumulati nei filtri, nei tubi o sul fondo della macchina. Questi residui possono fermentare con il tempo, creando un ambiente ideale per muffe e batteri. A volte, si pensa che basti un lavaggio a vuoto per risolvere il problema. Ma se l’odore torna dopo pochi giorni, probabilmente serve una pulizia profonda dei componenti interni. Il filtro, in particolare, è il primo punto da controllare: se è sporco, è come se lavassi i piatti con acqua già contaminata.
Ecco perché è importante rimuoverlo regolarmente, sciacquarlo sotto acqua calda e, se necessario, lasciarlo in ammollo con bicarbonato e aceto per sciogliere il grasso più ostinato.
Piatti sporchi o appannati anche dopo il lavaggio
Un altro segnale inequivocabile è quando i piatti escono ancora sporchi, unti o con un velo opaco. Si crede spesso che il problema sia nel detersivo, ma nella maggior parte dei casi è il sintomo di ugelli ostruiti o bracci irroratori bloccati.
Cosa controllare se succede spesso:
- Ugelli del braccio rotante: basta un piccolo stuzzicadenti per liberare i fori ostruiti.
- Filtro e scarico: residui di cibo e grasso possono impedire il corretto deflusso dell’acqua.
- Livello del brillantante: se è troppo basso, lascia quel fastidioso alone biancastro su bicchieri e posate.
Una pulizia mirata, con prodotti naturali come aceto bianco o bicarbonato, può fare miracoli. E soprattutto evita di dover ripetere il lavaggio, risparmiando acqua ed energia.
Cicli di lavaggio più lunghi o poco efficaci della lavastoviglie
Quando il programma sembra non finire mai, o al contrario dura troppo poco e i risultati sono deludenti, il problema potrebbe essere più profondo. Una lavastoviglie intasata o poco pulita può compromettere il corretto funzionamento dei sensori.
I sensori di temperatura e torbidità, infatti, regolano la durata del ciclo. Se sono sporchi o ricoperti di calcare, i dati rilevati saranno sballati, con il risultato di un lavaggio inefficace. Anche il sistema di scarico può risentirne, rallentando tutto il processo.
Fare un ciclo mensile a vuoto ad alta temperatura con un bicchiere di aceto bianco sul fondo è un modo semplice per prevenire accumuli e garantire prestazioni costanti nel tempo.
Prendersi cura della lavastoviglie significa anche prendersi cura della propria salute e del portafoglio. Non è solo questione di igiene: una macchina ben pulita consuma meno e dura più a lungo. Vale la pena controllare ogni tanto se ci sono segnali da non ignorare.
Un gesto semplice, che fa davvero la differenza.
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