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Casa e giardino

L’errore che peggiora l’umidità in camera da letto nei giorni più afosi

Nei giorni più afosi, l’umidità in camera da letto può diventare insopportabile. E spesso, senza rendersene conto, si commette un errore che peggiora la situazione invece di migliorarla.

Come sconfiggere l'umidità in camera d aletto
Il gesto quotidiano che rende la camera da letto più umida nei giorni afosi

Quando si parla di comfort notturno in estate, vengono subito in mente ventilatori, climatizzatori, magari lenzuola di cotone leggero. Tutto giusto, per carità. Ma c’è un gesto semplicissimo, quasi istintivo, che molti fanno appena aprono gli occhi e che, senza volerlo, trasforma la camera in una piccola serra tropicale.

Una di quelle abitudini che sembrano innocue, persino “salutari”, e invece diventano un boomerang. Nessuno ci fa caso, eppure fa una differenza enorme. Basta davvero poco per cambiare rotta: osservare quello che accade nei primi minuti del mattino può essere la chiave. Sì, perché proprio lì, nel momento in cui ci si alza ancora mezzi addormentati, si decide se la camera resterà vivibile o se si trasformerà in un forno umido. Vale la pena soffermarsi un attimo su quei gesti automatici: è lì che comincia tutto.


Aprire le finestre al momento sbagliato peggiora l’umidità in camera da letto

Spalancare le finestre appena svegli “per cambiare aria” sembra una buona idea. Fa parte di quei consigli che si tramandano da sempre. Ma se fuori l’aria è già calda e satura d’umidità, il risultato è controproducente: tutto quel vapore entra diretto nella stanza. Si tende a credere che far arieggiare faccia sempre bene. Ma nei giorni più pesanti, il contrario è spesso vero. Se fuori ci sono 30 gradi alle 8 del mattino, aprire la finestra è come invitare l’afa a mettersi comoda sul cuscino.


Meglio aprirle molto presto, quando l’aria è ancora respirabile, o aspettare la sera tardi. E attenzione: non serve tenerle spalancate per mezz’ora. Bastano cinque minuti con due finestre aperte in stanze opposte per creare un piccolo flusso d’aria. Giusto il tempo di rifare il letto, insomma. Anche tapparelle e tende giocano un ruolo cruciale. Lasciarle abbassate nelle ore calde aiuta parecchio a tenere fuori la calura. E meno calore vuol dire meno umidità che ristagna. Sembra banale, ma è un trucco che funziona.

Altri errori comuni che aumentano l’umidità (e si possono evitare facilmente)

A parte il momento delle finestre, ci sono tante piccole disattenzioni che, messe insieme, peggiorano la situazione. A volte è una questione di abitudine, altre di semplice pigrizia. Ma il risultato non cambia: si dorme male e ci si sveglia come se si fosse passata la notte in una serra.

Ecco alcuni errori diffusissimi che, senza saperlo, aumentano l’umidità:


  • Stendere il bucato in camera da letto: magari è la stanza più libera o comoda, ma quel bucato umido rilascia litri d’acqua nell’aria.
  • Usare l’umidificatore anche d’estate: se non c’è aria secca (e in genere non c’è), si rischia solo di peggiorare.
  • Dimenticare di arieggiare il materasso: sudare di notte è normale, ma se il letto resta umido, dopo un po’ diventa una spugna.
  • Tenere la stanza chiusa tutto il giorno: anche se si vogliono tenere fuori il caldo e la luce, serve comunque un ricambio d’aria, magari all’alba o dopo il tramonto.

Un altro dettaglio trascurato? I tessuti. Le fibre sintetiche non lasciano respirare, trattengono l’umidità e peggiorano la sensazione di soffocamento. Meglio il buon vecchio cotone o, ancora meglio, il lino: fresco, naturale e molto più traspirante.

Come ridurre davvero l’umidità in camera da letto

Non servono miracoli, solo un po’ di buon senso e qualche accorgimento che può fare davvero la differenza. Nessuna formula magica, ma piccoli gesti quotidiani messi uno dopo l’altro.


Un buon deumidificatore portatile, per esempio, può salvare le notti più pesanti. Alcuni modelli sono silenziosi, consumano poco e si possono impostare per attivarsi solo quando l’umidità supera certi livelli. In pratica, lavorano solo quando serve.

Ma anche senza tecnologia, c’è qualcosa che può aiutare. Una ciotola di sale grosso in un angolo della stanza, ad esempio, funziona come assorbente naturale. Non fa miracoli, ma può togliere quella fastidiosa sensazione di aria “bagnata”. Il bicarbonato? Uguale, ma va cambiato spesso.


Infine, tenere sotto controllo l’umidità è più facile di quanto si pensi: basta un igrometro da camera, quei piccoli strumenti che si trovano ovunque. Così, si sa subito se l’aria è troppo umida e si può intervenire senza andare a tentoni.

E alla fine, tutto si riduce a questo: ascoltare un po’ di più l’ambiente in cui si vive.

Eliminare l'umidità in camera da letto

Perché basta davvero poco per trasformare la camera da letto in un posto dove respirare, e dormire, diventa finalmente un piacere.

Foto © stock.adobe


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