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Italia

Laghi segreti del Trentino: 5 mete nascoste per fuggire dal caos estivo

Laghi segreti del Trentino e natura incontaminata: un binomio perfetto per chi sogna di fuggire dal caos estivo. Scoprire luoghi poco battuti regala pace, silenzio e una connessione profonda con il territorio.

I 5 laghi più belli del Trentino
Trentino nascosto: 5 laghi poco conosciuti dove ritrovare pace lontano dal trambusto estivo

Ci sono angoli del Trentino che sembrano messi lì apposta per chi vuole davvero staccare la spina. Niente folla, zero rumore, solo sentieri che si insinuano tra alberi secolari e acqua trasparente che riflette il cielo come se fosse uno specchio magico. Un Trentino diverso, più silenzioso. Dove il tempo pare rallentare, e il respiro si fa più leggero.

Basta infilarsi un paio di scarponcini, riempire la borraccia e partire. Alcuni laghi si raggiungono senza fatica, altri dopo camminate un po’ più lunghe, ma ogni passo aggiunge valore all’arrivo. E poi, diciamolo, scoprire un luogo che non è ancora finito su Instagram ha un sapore speciale. Il silenzio, il fruscio tra i rami, magari il suono lontano di una cascata: tutto invita a fermarsi. A restare.


Lago di Lagolo: tra boschi e laghi segreti del Trentino

Nascosto tra i boschi del Monte Bondone, il Lago di Lagolo sembra quasi disegnato a mano. Piccolo, intimo, circondato da una corona di alberi, ha un’acqua verde smeraldo che pare uscita da un dipinto. C’è chi racconta che queste acque abbiano poteri curativi, che un tempo la gente venisse fin qui apposta per guarire. Chissà se è vero. Ma una cosa è certa: dopo un’ora qui, ci si sente meglio.


5 aghi poco noti del Trentino

Niente stabilimenti, niente bar. Solo natura. E quell’aria leggera che sa di muschio e foglie. Il momento migliore per andarci? Quando il sole inizia a calare e tutto si tinge di oro. Oppure all’alba, quando il lago è fermo come vetro e intorno non c’è nessuno. Solo tu e il paesaggio, come se foste complici di un segreto.

I 5 laghi nascosti del Trentino da non perdere

Alcuni si trovano a due passi da sentieri frequentati, altri sono talmente ben nascosti che servirebbe un amico del posto per trovarli. Ma una volta arrivati, si resta incantati. Ciascuno ha un carattere tutto suo, e cambia aspetto con il passare delle ore. Un po’ come le persone.


Ecco cinque laghi da appuntare subito:

  • Lago di Erdemolo – Si parte da Palù del Fersina, in Val dei Mocheni. La salita non è durissima, e quando si arriva in cima si apre uno scenario da cartolina. A settembre, con i larici color rame, sembra di camminare dentro un dipinto.
  • Lago di Valagola – Sopra Pinzolo, immerso tra le Dolomiti di Brenta. Il silenzio qui ha un suono particolare, e gli abeti alti sembrano custodire storie antiche. Se piace la quiete vera, è il posto giusto.
  • Lago di Tret – Un laghetto sull’Alta Val di Non, dove i prati sembrano usciti da un libro di Heidi. Spesso si incontrano mucche che pascolano tranquille, e il panorama invita a stendersi e guardare il cielo.
  • Laghi di Lamar – Due gemelli d’acqua incastonati tra le montagne, non lontano da Trento. Colori intensi, acqua limpida, e la strana sensazione di essere lontanissimi da tutto. Qualcuno ci fa anche snorkeling. E sì, si può fare.
Il Trentino e i i 5 laghi lontani dal caos
Lago di Lamar
  • Lago di Cece – In Val di Fiemme, nel cuore del Parco di Paneveggio. Per arrivarci serve camminare un po’, ma attraversare quella foresta sembra quasi un viaggio nel tempo. Il lago, poi, è una piccola poesia.

Meglio portare una mappa o seguire una traccia GPS: qui Google Maps non sempre aiuta. E forse è proprio questo il bello. Perdersi un po’. Lasciarsi sorprendere.


Perché scegliere i laghi segreti invece delle mete classiche?

Chi va sempre al Lago di Garda o al Lago di Molveno difficilmente immagina quanto altro ci sia da vedere. I laghi nascosti del Trentino sono un invito a cambiare ritmo. A respirare davvero.

In un’epoca dove tutto è condiviso e iperconnesso, c’è ancora chi cerca il silenzio. Non per forza per riflettere su grandi cose, ma solo per stare. Per ascoltare l’acqua che si muove, i rami che scricchiolano, il battito accelerato dopo una salita.


Qui non servono filtri né didascalie. Basta guardarsi attorno. Ci sono libellule, rane, e magari qualche marmotta che spunta tra le rocce. E quel senso di libertà che, una volta provato, difficilmente si dimentica.

Chi scopre queste mete alternative in Trentino, spesso ci torna. Non serve una guida turistica: a volte basta il consiglio di un vecchio signore incontrato al bar del paese. O un cartello scolorito lungo un sentiero.

E se si può scegliere, meglio giugno o settembre. L’aria è più limpida, i sentieri meno battuti, i colori più intensi. La natura, si sa, non ama la fretta.

I laghi solitari del Trentino
Lago di Cece

E chi si ferma davvero ad ascoltarla, porta a casa qualcosa in più di una semplice foto.

Foto © stock.adobe


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