A settembre, tra i boschi dell’Umbria e le sue colline dorate, ci sono paesi che sembrano inventati da un pittore ispirato: raggiungibili in 30 minuti d’auto o con una passeggiata tra oliveti che sa di vacanza, regalano scorci che ti si stampano nella memoria e pranzi abbondanti da meno di 15 €. Gite fuori porta che profumano di autenticità, lontano dai soliti giri turistici.
Appena le giornate iniziano a rinfrescarsi, l’Umbria cambia pelle. I colori virano dal verde intenso al ramato, l’aria si fa più limpida e quei borghi che d’estate passano inosservati si risvegliano. Piccoli nuclei abbarbicati sulle colline, con case in pietra, chiesette silenziose e piazze dove ci si siede senza fretta. Luoghi dove la vita non corre, cammina. Qui si sente il respiro della natura e quello delle persone. Il silenzio è rotto solo dal canto di un uccello o da un trattore lontano. E poi c’è la cucina: schietta, sincera. Di quelle che scaldano l’anima e il palato.
Diversi borghi si prestano bene anche a camminate leggere — testati personalmente durante trekking brevi con zaini leggeri e scarpe comode. Percorsi adatti anche ai bambini o a chi vuole solo sgranchirsi tra una mangiata e l’altra. Tanto poi c’è sempre un piatto di zuppa o un bicchiere di rosso ad aspettarti. In fondo, chi non ha mai desiderato perdersi tra vicoli che nessuno tagga su Instagram?
Idee di viaggio in Umbria: i borghi segreti da vedere almeno una volta
Tra i più affascinanti, Civitella del Lago: un pugno di case affacciate sul lago di Corbara, con un tramonto che sembra dipinto col pennello. Il bar della piazza serve caffè lenti, da sorseggiare guardando l’acqua che cambia colore. Poi c’è Montone, borgo medievale in perfetto stato. Le sue mura sembrano abbracciare chi arriva, e tra un vicolo e l’altro spuntano botteghe e osterie dove si mangia con il sorriso. Le zuppe fumanti dopo una passeggiata nel verde hanno il sapore delle domeniche in famiglia. Lugnano in Teverina si arrampica sulla valle con la sua chiesa romanica che profuma di storia. Da lassù, lo sguardo si perde lontano. E il tempo si ferma. È uno di quei posti dove una panchina all’ombra vale più di mille attrazioni.
San Vito in Monte è quasi invisibile sulla cartina. Eppure è lì, con le sue dieci vie e le sue mille storie. Le case sembrano raccontarsele tra un geranio e l’altro, e l’odore del pane appena sfornato si infila tra le persiane socchiuse. Infine Castel San Felice, immerso nei boschi della Valnerina. Qui si cammina tra castagni e ruscelli, con il cestino pronto per i funghi e lo sguardo che si riempie di verde. Un luogo che somiglia a quelle illustrazioni delle favole antiche. E poco lontano, in posizione ancora più raccolta, Casteldilago: poche case abbarbicate alla roccia, con scorci improvvisi e un silenzio che incanta.
Emozioni d’autunno: colori, profumi e cibo contadino
Settembre, in questi borghi, è il mese delle foglie scricchiolanti, dei profumi di mosto e delle sagre con le tovaglie a quadri. Ogni weekend è buono per trovare una festa, un mercatino o un piatto della tradizione.
Niente locali gourmet, ma osterie vere, con tovaglioli di stoffa e porzioni generose. Molti ingredienti provengono da lì, dai campi attorno: fagioli, pomodori, formaggi, salumi. E il pane, sempre cotto a legna, come una volta.
Tra una camminata e una chiacchiera con un abitante del posto, fermati e prova:
- Bruschette calde con l’olio nuovo
- Zuppa di farro o lenticchie fumante
- Polenta ruvida con sugo ricco
- Frittate alle erbe raccolte nel bosco
- Crostate con marmellata fatta in casa
- Un rosso robusto delle cantine vicine
Camminare in questi profumi è come sfogliare una vecchia agenda di famiglia. Ogni piatto è un ricordo. Ogni sapore, una stretta al cuore.
Cosa portare con sé: l’occorrente per godersi la visita in Umbria
Chi ha già fatto queste gite lo sa: serve poco, ma giusto. E dimenticare un dettaglio può rovinare la magia.
- Scarpe buone, niente ballerine da città
- Una borraccia con qualcosa di caldo o fresco
- Felpa o giacca: la sera l’aria punge
- Cartina o app offline (il segnale è un miraggio)
- Smartphone carico o fotocamera vecchio stile
- Tovaglietta per picnic improvvisati
Basta un po’ di organizzazione per trasformare una domenica qualunque in un ricordo da raccontare.
Passi rapidi: come organizzare la tua esplorazione
- Scegli una zona (Valnerina, Lago di Corbara…)
- Segna 1 o 2 borghi da vedere in giornata
- Cerca sagre o eventi locali in programma
- Guarda se ci sono sentieri per sgranchirsi le gambe
- Prenota in un’osteria — molte si riempiono
- Porta con te una guida o un libro da leggere su una panchina
Anche una gita veloce, se fatta con cura, può diventare uno di quei giorni che restano.
Errori da evitare se vuoi goderti davvero l’esperienza
Occhio: basta poco per rovinare l’atmosfera.
- Arrivare troppo tardi: qui le giornate iniziano presto
- Ignorare il meteo: la nebbia cambia tutto
- Seguire il GPS alla cieca: può farti finire in strade sterrate
- Dimenticare che le cucine chiudono presto
- Cercare “cosa fare”: qui il bello è non fare proprio niente
Serve disattivare il pilota automatico. Mettere via l’orologio. Lasciare che sia il campanile a dettare il ritmo.
Quando andare in Umbria: perché settembre è il momento migliore
Settembre è poesia. Il mattino punge, il pomeriggio accarezza. I boschi cominciano a cambiare abito, e la luce sembra d’oro.
È il mese preferito da chi fotografa, da chi cammina, da chi cerca solo un po’ di quiete. Le folle sono sparite, le strade sono libere. E ogni passo su un tappeto di foglie secche è un invito alla lentezza.
In quei giorni, l’Umbria sembra sussurrare: “fermati un attimo”. E quando lo fai, capisci perché valeva la pena venire.
Vuoi scoprire altri luoghi così?
Ce ne sono, eccome. Basta uscire dai soliti itinerari, seguire una strada sterrata, farsi guidare da un profumo, da una campana lontana, o semplicemente dalla voglia di vedere cosa c’è dietro la prossima curva.
L’Umbria nascosta non si mostra. Si lascia trovare. Piano piano.
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