Sono sei, resistono bene anche con poca luce e possono assorbire fino a 70% di umidità in una stanza chiusa: queste piante anti-umidità indoor sono perfette per ambienti poco ventilati, come bagni ciechi o camere interne. Con un paio di esemplari da 20-30 cm di altezza, già dopo 10 giorni si percepisce l’aria più asciutta e respirabile. Usate da interior designer e apprezzate anche dai florovivaisti per la loro azione purificante, sono facili da gestire e non richiedono cure particolari.
Ti è mai capitato di entrare in una stanza e sentire quell’odore stagnante di umidità? Oppure di notare la condensa sui vetri ogni mattina? Capita spesso nelle stanze dove non circola aria, specie quando fuori fa freddo. L’umidità si accumula, dà fastidio e, a lungo andare, può causare muffa o far stare male. E qui entrano in gioco loro: le piante assorbi-umidità. A differenza dei deumidificatori elettrici, queste piante non consumano energia, decorano l’ambiente e migliorano anche il benessere mentale. Alcune, come la felce di Boston, assorbono l’umidità con efficacia. Altre, come lo spatifillo, rilasciano ossigeno anche durante la notte. Ma attenzione: non tutte le piante sono adatte. Servono specie specifiche, abituate a climi umidi e capaci di assorbire l’acqua anche dalle foglie.
Il bello è che queste soluzioni verdi funzionano davvero, specie se abbinate a piccoli accorgimenti come arieggiare ogni tanto o usare materiali traspiranti. Non promettono miracoli, ma aiutano concretamente a rendere più salubre l’ambiente. E poi, diciamolo: aggiungere un tocco di verde fa bene anche agli occhi.
Le migliori 6 piante contro l’umidità: scegli quelle giuste
Non tutte le piante da interno combattono l’umidità. Alcune, anzi, possono peggiorare la situazione se richiedono troppa acqua. Qui sotto, trovi quelle più efficaci secondo chi le coltiva ogni giorno:
1. Spatifillo (Spathiphyllum)
Chiamato anche “giglio della pace”, è tra le piante più amate per ambienti umidi. Le sue foglie grandi e carnose assorbono vapore acqueo e rilasciano ossigeno anche di notte. Ideale per il bagno o la camera da letto.
2. Felce di Boston (Nephrolepis exaltata)
Non ama il sole diretto ma predilige l’umidità. Cresce bene anche in ambienti freschi e poco luminosi. Va nebulizzata spesso per mantenerla in salute e purifica l’aria in modo efficace.
3. Edera inglese (Hedera helix)
Una rampicante resistente, perfetta per assorbire tossine e vapore. Si adatta ovunque: vasi sospesi, mensole, angoli bui. Richiede solo qualche spruzzata d’acqua e poca luce.
4. Aloe vera
Famosa per il gel curativo, è anche una buona pianta assorbi-umidità. Va bene in camera da letto perché rilascia ossigeno notturno. Non tollera i ristagni d’acqua, quindi è adatta a stanze poco ventilate.
5. Tillandsia
Non ha bisogno di terra e vive dell’umidità dell’aria. Può essere appesa o sistemata su supporti decorativi. È adatta a chi tende a dimenticare le annaffiature.
6. Palma di bambù (Chamaedorea)
Porta un tocco esotico e ama i climi umidi. Cresce bene anche in ombra parziale. Assorbe l’umidità e purifica l’aria da sostanze come formaldeide e benzene.
Occorrente: cosa serve davvero per coltivarle
Coltivare queste piante non richiede un grande investimento, ma serve partire con gli strumenti giusti. Bastano pochi elementi per garantire un ambiente favorevole alla loro crescita:
- Vasi in terracotta o materiali traspiranti
- Argilla espansa sul fondo per il drenaggio
- Sottovasi ampi per evitare ristagni
- Nebulizzatore per foglie (soprattutto felce ed edera)
- Terriccio specifico per piante da interno
- Luce indiretta o LED da coltivazione
Meglio evitare vasi in plastica non forata: trattengono troppo l’umidità e favoriscono la muffa.
Passi rapidi per ambienti più asciutti con le piante
Non basta comprare la pianta e metterla in un angolo: serve anche un po’ di attenzione. Ecco come ottenere il massimo dalla tua oasi verde:
- Scegli la pianta giusta per la stanza (es. spatifillo per il bagno, aloe per la camera)
- Controlla la luce: mai sole diretto, ma nemmeno buio completo
- Sistema un sottovaso con argilla espansa per evitare l’effetto acquitrino
- Nebulizza regolarmente le foglie, se necessario
- Ruota il vaso ogni 7 giorni per favorire la crescita uniforme
- Pulisci le foglie con un panno umido per mantenerle attive
Anche 10 minuti a settimana possono fare la differenza.
Errori da evitare: ci cascano in tanti
Le piante anti-umidità non sono invincibili. Alcuni errori comuni possono ridurne l’efficacia o addirittura farle morire:
- Esagerare con le annaffiature
- Posizionarle in correnti d’aria
- Usare vasi senza fori di drenaggio
- Esporle a sole diretto e secco
- Ignorare i segnali delle foglie (ingiallimenti, macchie, caduta)
Anche un piccolo errore ripetuto può compromettere mesi di crescita.
Dove metterle e quando funzionano meglio contro l’umidità
Il momento ideale per usarle è l’autunno-inverno, quando si arieggia meno e l’umidità aumenta. Ma funzionano bene tutto l’anno, specie in queste zone della casa:
- Bagno cieco o senza finestra
- Ingresso interno
- Angoli bui della camera da letto
- Corridoi senza areazione
- Cucine piccole con vapori
In un mondo pieno di soluzioni artificiali, ogni tanto è utile tornare a ciò che è semplice. Le piante anti-umidità non sono solo funzionali, ma anche decorative.
Rendono una stanza più accogliente e ordinata. Alcune, con le loro foglie lucide e la forma curata, aggiungono eleganza all’ambiente.
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