La lavatrice è piena d’acqua e non si svuota? Capita spesso, ma le soluzioni sono più semplici di quanto sembri. Ecco le cause più comuni e come intervenire senza panico né spese inutili.
Succede sempre nei momenti peggiori: la lavatrice finisce il ciclo ma resta piena d’acqua. Lavatrice piena d’acqua? Niente panico. Ecco perché succede, quali sono le cause più comuni e come risolvere senza subito chiamare un tecnico. Chi non si è mai trovato, almeno una volta, con l’oblò bloccato e i panni a mollo senza sapere che fare?
Una lavatrice che non scarica l’acqua può essere sintomo di un piccolo intoppo, facilmente risolvibile con un minimo di attenzione. E capire la radice del problema può evitare spese inutili. Ma da dove partire? E soprattutto, quando preoccuparsi davvero?
Le cause più frequenti: ecco cosa blocca lo scarico della lavatrice
Inizia tutto con un rumore insolito o un oblò che non si apre. La vasca è ancora colma e il bucato resta a mollo. Una scena familiare, vero? In realtà, i motivi possono essere meno drammatici di quanto sembri. Spesso, la colpa è di corpi estranei che impediscono il normale deflusso dell’acqua. Monete, fermagli, pezzetti di stoffa: piccoli oggetti dimenticati nelle tasche diventano nemici silenziosi del lavaggio. Un’altra causa comune è il filtro ostruito. Se non viene pulito regolarmente, finisce per raccogliere detriti e bloccare il passaggio dell’acqua. In fondo, chi si ricorda di controllarlo?
Infine, non si può escludere un problema alla pompa di scarico. Magari è bloccata o semplicemente guasta. In entrambi i casi, la macchina si blocca e il ciclo non termina correttamente. Questa situazione può sembrare un incubo, ma spesso si tratta solo di piccoli intoppi. E proprio come in un ingorgo stradale, basta rimuovere l’ostacolo perché tutto torni a scorrere.
Come intervenire da soli (senza fare danni)
Se la lavatrice si rifiuta di svuotarsi, la prima cosa è mantenere la calma. Un approccio metodico fa la differenza tra una soluzione rapida e un bagno in cucina.
Per prima cosa, scollegare la macchina dalla corrente. Mai iniziare controlli con l’alimentazione attiva. Poi, passare alla verifica del filtro: è situato nella parte bassa frontale, dietro uno sportellino.
Aprirlo potrebbe provocare la fuoriuscita dell’acqua stagnante, quindi meglio preparare stracci e una bacinella. Una volta rimosso, pulirlo con cura, eliminando capelli, fibre e piccoli oggetti.
Se il filtro è pulito e il problema persiste, controllare il tubo di scarico. Potrebbe essere piegato, schiacciato o ostruito. In tal caso, basterà raddrizzarlo o lavarlo con acqua calda e aceto.
E se anche il tubo non è la causa? Allora è il momento di ascoltare la lavatrice: la pompa fa rumore? Se è silenziosa, potrebbe essere bloccata. Se ronza ma non scarica, forse è da sostituire.
Ecco un rapido promemoria:
- Spegnere la macchina e staccare la spina
- Posizionare asciugamani e recipiente per l’acqua residua
- Rimuovere e pulire il filtro
- Controllare il tubo di scarico
- Valutare il rumore della pompa
- Solo in caso estremo, chiamare un tecnico
Piccole azioni, grandi risultati. In fondo, chi non ha mai dovuto improvvisarsi idraulico per un giorno?
Altri segnali da non ignorare nella lavatrice (e cosa significano davvero)
A volte, la lavatrice avvisa prima di fermarsi. Piccoli campanelli d’allarme che, se ascoltati, evitano disastri. Per esempio, un bucato ancora umido a fine ciclo può indicare problemi di scarico già in corso.
Un altro indizio è l’acqua che ristagna nel cestello anche tra un lavaggio e l’altro. Oppure odori sgradevoli che ricordano un tombino: sintomo chiaro che qualcosa ostruisce il passaggio.
Capita anche che il display segnali un codice di errore. Ogni marca ha i suoi, ma in generale, se compare qualcosa come F05 o E21, si sta parlando di problemi di scarico.
Infine, se si sente la pompa sforzare o emettere rumori anomali, meglio intervenire subito. Meglio prevenire che asciugare il pavimento con litri d’acqua.
In certi casi, chiamare un tecnico resta la scelta più saggia. Ma almeno, sapere dove guardare aiuta a parlare la stessa lingua del riparatore.
E magari, ad anticiparlo.
Foto © stock.adobe