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Piante e fiori

Quando concimare il ciclamino: il calendario mese per mese

Fioriture abbondanti e foglie vigorose dipendono da un segreto semplice ma spesso sottovalutato: una concimazione mirata e regolare. Sapere quando nutrire il ciclamino fa la differenza tra una pianta stanca e una che fiorisce con eleganza per tutta la stagione.

Quando concimare il ciclamino
Quando concimare il ciclamino: il calendario mese per mese

A differenza di tante piante da appartamento, il ciclamino ha un ciclo tutto suo, quasi capovolto: ama il fresco, odia il caldo e dorme quando il resto del balcone esplode di colori. Questo lo rende speciale, ma anche un po’ più esigente.

Non basta scegliere un buon fertilizzante: serve seguire il suo ritmo naturale, mese dopo mese. E se ci si dimentica il calendario? Beh, il ciclamino non perdona facilmente. Foglie gialle, fiori che non sbocciano, bulbi che si indeboliscono: ogni errore si paga.


Ma niente panico. Seguire la stagionalità è più facile di quanto sembri. Con un pizzico di attenzione (e qualche promemoria sul telefono), è possibile regalare alla pianta tutto ciò di cui ha bisogno, quando ne ha davvero bisogno.


I segreti del calendario: come cambia la concimazione mese per mese

La danza del ciclamino comincia proprio quando l’autunno bussa alla porta. Da settembre in poi, il bulbo si risveglia e inizia il suo spettacolo. Ecco perché settembre è il mese in cui tutto ha inizio.

Settembre – Ottobre: il risveglio. Inizia la concimazione ogni 10-15 giorni con un fertilizzante ricco di fosforo e potassio, utile per stimolare la formazione dei fiori. Il caldo è finito, e il ciclamino si prepara a sbocciare.

Novembre – Dicembre: piena fioritura. Continua con lo stesso ritmo ma preferisci un concime liquido da diluire nell’acqua dell’annaffiatura. Se le foglie sono carnose e sane, stai andando nella direzione giusta.


Gennaio – Febbraio: massima energia. La pianta è nel suo momento migliore. Aumenta leggermente la frequenza (una volta a settimana), ma controlla che non ci siano ristagni: meglio meno acqua che troppa.

Marzo – Aprile: primi segnali di stanchezza. Riduci la concimazione ogni 15-20 giorni. Il ciclamino inizia a rallentare; è il momento di accompagnarlo verso il riposo.


Maggio – Agosto: riposo estivo. Stop totale alla concimazione. La pianta entra in dormienza: le foglie ingialliscono, poi cadono. Non buttare il bulbo! Conservalo in un luogo fresco e asciutto, e aspetta settembre.

In fondo, chi non ha mai sbagliato mese pensando che “un po’ di concime fa sempre bene”? Con il ciclamino, è il quando a contare.


Errori comuni da evitare (e come rimediare)

Anche con le migliori intenzioni, capita di esagerare o dimenticare un passaggio. Il ciclamino, però, non ha mezze misure: reagisce subito.

Uno degli errori più comuni è concimare durante il riposo estivo. In quella fase, la pianta non può assorbire nutrienti: tutto quello che si aggiunge resta nel terreno, rischiando di danneggiare il bulbo. Un po’ come svegliare qualcuno nel cuore della notte solo per offrirgli una colazione.

Altri sbagli frequenti:

  • Usare un concime troppo azotato in inverno: stimola foglie, non fiori.
  • Fertilizzare con troppa acqua: diluisce l’effetto e rischia di far marcire le radici.
  • Saltare i mesi chiave (ottobre e gennaio): compromettono l’intera stagione.
  • Non cambiare tipo di concime nel corso dell’anno.
  • Ignorare i segnali della pianta (foglie molli, crescita lenta, fiori radi).

Se si nota qualcosa di strano, meglio fermarsi, osservare e correggere. Meglio una pausa che un errore in più.

Come scegliere il concime giusto e come usarlo al meglio

Non tutti i fertilizzanti sono uguali, e il ciclamino è piuttosto selettivo. Non sopporta eccessi, ma nemmeno carenze. Serve equilibrio, un po’ come una dieta bilanciata.

La scelta ideale è un concime liquido per piante da fiore, con un buon contenuto di fosforo (P) e potassio (K), e meno azoto (N). La sigla NPK aiuta a capire subito la composizione.

Durante i mesi freddi, meglio preferire la diluizione nell’acqua dell’annaffiatura, così da nutrire la pianta senza stressarla. In primavera, invece, si può alternare con concimi granulari a lento rilascio.

Una metafora utile? Pensalo come un integratore stagionale: d’inverno serve energia rapida, in primavera un supporto più lento e costante.

E, anche qui, occhio alle dosi: meno è meglio. Un eccesso può “bruciare” le radici, proprio come un integratore sbagliato può affaticare il fegato.

Alla fine, il segreto è ascoltare la pianta. Guardare le foglie, osservare i fiori, controllare il terreno. Il ciclamino parla, basta solo imparare a capirlo.


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