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Italia

Montecristo: l’isola più misteriosa della Toscana che pochi possono visitare

Un’isola segreta, inaccessibile ai più, dove la natura comanda e le leggende prendono vita: l’Isola di Montecristo, cuore selvaggio della Toscana, resta un sogno proibito per molti. Ma tra restrizioni, capre misteriose e sentieri nascosti, esiste una possibilità per chi sa aspettare.

L'isola di Montecristo vista dall'Isola d'Elba
Montecristo: l’isola più misteriosa della Toscana che pochi possono visitare

Montecristo non si lascia trovare da chiunque. È una di quelle mete che si desiderano in silenzio, per anni. Nelle giornate terse, la si intravede dall’Elba: una sagoma scura che spunta dall’orizzonte, solitaria, un po’ minacciosa. Ma chi la conosce sa che lì dentro pulsa una vita diversa.

Una vita fatta di silenzi profondi, odori intensi e creature che non si vedono altrove. Montecristo non accoglie: osserva. E resta immobile. Come se aspettasse il passo giusto, quello rispettoso. Forse è proprio questo che la rende così magnetica. O forse è colpa di Dumas, che le ha regalato un’aura di mistero immortale. Sta di fatto che il suo richiamo, una volta sentito, non ti lascia più.


Perché Montecristo resta un luogo quasi intoccabile

C’è chi la osserva da una barca, col binocolo puntato. Chi manda richieste ogni anno, sperando in una risposta. E chi, semplicemente, si accontenta di sognarla. Perché l’isola di Montecristo non è per tutti. È un luogo che si concede a pochi. Pochissimi. Dal 1971 è sotto tutela: una riserva naturale statale, sorvegliata dai Carabinieri per la Biodiversità. E non è un eufemismo. Ogni dettaglio, ogni ingresso, ogni passo è regolato. Solo 2000 persone all’anno possono metterci piede. Una cifra che fa quasi sorridere, se si pensa alla folla che riempie ogni estate le spiagge toscane.


Qui no. Qui regna il silenzio. L’isola è una fortezza verde, dove il tempo sembra fermo. Abitata da capre selvatiche che si arrampicano sui crinali come ombre, e piante rare che altrove sono scomparse. Nessun hotel, nessuna pizzeria. Solo un vecchio monastero e un minuscolo molo. Il resto è tutto sentieri, roccia e macchia. Una specie di Eden ruvido e inaccessibile, che l’uomo può solo sfiorare. Mai possedere.

Come visitare questa isola (se hai fortuna)

La domanda viene spontanea: ma si può davvero andare a Montecristo? Sì, ma non basta volerlo. Serve un mix ben calibrato di pazienza, fortuna e buon tempismo. Perché i posti sono pochi, e le richieste tantissime.

Tutto passa dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che ogni anno, verso l’inizio della primavera, apre le iscrizioni. Basta un attimo e… puff, spariti. In pochi minuti, i posti svaniscono come neve al sole. Chi ce la fa, parte da Piombino o Porto Santo Stefano per un’escursione di un giorno. Nulla di improvvisato: si sbarca con guida, si segue un percorso prestabilito, e si torna indietro.


Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

Si cammina per ore. Si suda. Si ascolta. Ma si vede anche qualcosa che pochi al mondo possono raccontare. Dal Monastero di San Mamiliano alle insenature scolpite dal vento, tutto sa di antico, di appartato. Come se l’isola stessa ti stesse mettendo alla prova.

Prima di provarci, meglio sapere alcune cose:


  • Le visite sono tra aprile e ottobre, meteo permettendo.
  • Non si gira liberamente: ogni passo è guidato.
  • Si cammina parecchio. Scarpe buone obbligatorie.
  • Niente sigarette, rifiuti o animali al seguito.
  • L’attesa può durare mesi, persino anni.
  • Occhio al sito ufficiale: è lì che tutto inizia.

Però, ammettiamolo: quante volte capita di poter dire di aver messo piede su un’isola proibita?

Leggende e stranezze su Montecristo, l’isola più misteriosa della Toscana

Montecristo ha un che di irreale. Sarà per i racconti tramandati, o per il silenzio che regna anche nelle parole di chi ci è stato. Ma ogni dettaglio contribuisce a costruirne il mito. E quel mito, per chi lo sfiora, si fa concreto.


Tutto parte da un romanzo. “Il conte di Montecristo” ha fatto più pubblicità all’isola di qualunque campagna turistica. Anche se Dumas non ci mise mai piede, l’idea di un tesoro nascosto tra le sue rocce ha scatenato la fantasia di intere generazioni.

Eppure, le storie non si fermano alla carta stampata. C’è chi dice di aver trovato simboli incisi, chi racconta di gallerie sotterranee, e chi giura di aver visto luci nel nulla. Fenomeni inspiegabili, suoni che sembrano risuonare da dentro la montagna. Semplici suggestioni? Forse. Ma l’isola non smentisce, non conferma. Osserva, come sempre.

Chi ha avuto il privilegio di percorrerne i sentieri racconta lo stesso sguardo stupito. Una sensazione difficile da spiegare. Quella di essere usciti per un attimo dal mondo reale. Di aver toccato qualcosa che non ci appartiene.

Montecristo non si lascia afferrare. Non cerca di piacere. E forse è proprio questo che la rende l’isola più misteriosa della Toscana.

Monastero di San Mamiliano
Monastero di San Mamiliano

Un luogo che resta addosso. Anche quando lo si lascia.

Foto © stock.adobe


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