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Piante e fiori

Monstera e fondi di caffè: beneficio o errore comune? Ecco la verità

C’è chi lo considera un trucco geniale e chi, invece, un errore che può rovinare tutto. Usare i fondi di caffè nella Monstera è davvero utile?

Monstera davanti ad una finestra
Monstera e fondi di caffè: beneficio o errore comune? Ecco la verità

La scena è sempre quella: ci si alza, si mette su il caffè, si aspetta quel profumo familiare, e poi… si svuota la moka. E lì scatta il dilemma: buttarli via o provare a usarli per le piante? C’è chi li sparge con disinvoltura nel vaso della Monstera, sperando in un miracolo green. Ma funziona davvero? Quella dei fondi di caffè come fertilizzante naturale è una moda che impazza: un gesto semplice, ecologico, quasi poetico. Sui social se ne parla come fosse oro nero per le piante. Ma il fatto che sia naturale non vuol dire che sia sempre la scelta giusta. E quando si parla di Monstera, le cose si complicano.

La Monstera, lo si capisce subito, non è una pianta qualsiasi. Viene da ambienti tropicali, umidi ma ben drenati, dove le radici respirano con facilità. Proprio per questo, soffre parecchio i ristagni d’acqua. I fondi di caffè? A prima vista sembrano perfetti: naturali, ricchi, densi. Eppure, usati male, rischiano di diventare più un intoppo che un aiuto. Invece di nutrire, possono soffocare. Non tutto ciò che profuma di buono fa bene alle piante, soprattutto se si esagera.


Usare i fondi di caffè con la Monstera: pro e contro poco noti

Diciamolo: l’idea di riutilizzare il caffè è comoda e rassicurante. C’è dell’azoto, si dice, fa bene alle foglie. E in effetti qualcosa di vero c’è. I fondi aiutano a trattenere l’umidità e migliorano la consistenza del terreno. Ma qui arriva il punto critico: la Monstera non ama i terreni troppo compatti o acidi. Se quei fondi non sono asciutti al punto giusto o vengono messi in quantità eccessiva, si rischia il disastro.

Concimazione della Monstera con i fondi del caffè

Il terreno può diventare troppo denso, trattenere troppa acqua e aprire la porta a muffe e marciumi. Non è raro che le radici smettano di respirare e la pianta inizi a languire. Una spolverata può fare il suo, ma una manciata abbondante? Meglio di no. In fondo, chi non ha mai pensato che “più è meglio” e poi ha dovuto correre ai ripari?


Come usare (bene) i fondi di caffè con la Monstera

Vuoi provarci comunque? Nessun problema, ma serve criterio. Prima cosa: i fondi vanno lasciati asciugare per bene. Umidi, sono come una trappola fangosa. Meglio ancora se li mescoli con sabbia, perlite o fibra di cocco: il terreno resta arioso e le radici respirano.

Un’alternativa furba? Il compost. Se hai una compostiera (anche piccola), mettili lì. Così rilasciano nutrienti in modo più graduale e non impastano tutto. E attenzione alla frequenza: una volta al mese è più che sufficiente. E se vedi che la pianta inizia a “parlarti” – foglie che si afflosciano o macchie strane – fai un passo indietro.


Ecco le regole d’oro da tenere a mente:

  • I fondi vanno usati solo se ben asciutti
  • Meglio mischiarli con materiali che drenano bene
  • Niente strati spessi sopra il terreno
  • Se possibile, usali nel compost
  • Una volta al mese basta e avanza
  • Tieni d’occhio la pianta: è lei che comanda

Non stiamo parlando di una pozione magica, ma di un piccolo gesto in più. Se fatto con testa, può aiutare. Se fatto a caso, può complicare.


Monstera al sole

Un piccolo segreto: il contesto fa la differenza

Una cosa che spesso sfugge? Non tutte le Monstera reagiscono allo stesso modo. L’età della pianta, il tipo di vaso, la luce che prende, l’aria che circola… tutto cambia. Una Monstera giovane è come un cucciolo: delicata, facile da stressare. Una pianta in un angolo umido e poco ventilato? Rischia di non asciugarsi mai.

Quindi no, non c’è una formula universale. C’è piuttosto un invito all’osservazione: guarda la tua pianta, capisci come reagisce. Fai prove, ma sempre con attenzione. In fondo, avere il pollice verde significa proprio questo: imparare ad ascoltare. E certe volte, una foglia che si chiude dice molto più di mille guide online.

Foto © stock.adobe



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