Nel cuore della Toscana, tra colline morbide e paesaggi che sembrano respirare storia, si nasconde un luogo che incanta a ogni passo: Certaldo, terra natale del celebre Boccaccio. A due passi da Firenze, questo borgo medievale sembra fatto apposta per chi cerca poesia e silenzio.
Ogni vicolo di Certaldo racconta qualcosa. C’è chi giura di aver sentito, tra le mura antiche, l’eco lontana di un racconto del Decameron. Forse è solo suggestione. O magari c’è davvero qualcosa nell’aria, qualcosa che sfugge ma si sente. Camminare tra i vicoli acciottolati di Certaldo è come lasciarsi scivolare via dal tempo, dimenticando impegni e rumori, per entrare in un’altra dimensione. Ci si trova immersi nella Val d’Elsa, tra colline che sembrano adagiate con cura e paesi che spuntano come appunti lasciati a margine: San Gimignano, Empoli, Gambassi Terme, Castelfiorentino. La Via Francigena, antica arteria di passaggi e racconti, lambisce il borgo come un vecchio amico che torna a trovarci. E proprio qui, in questa cornice sospesa nel tempo, si respira un’armonia difficile da spiegare.
Certaldo ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Ma non servono riconoscimenti per capirne il valore: basta lasciarsi andare e ascoltare i suoni del borgo. I rintocchi della campana, i passi lenti sulla pietra, il profumo inconfondibile della cipolla di Certaldo che cuoce da qualche parte. Piccole cose che restano.
Viaggio a Certaldo tra le pietre antiche e l’eredità del Decameron
C’è un silenzio denso, quasi letterario, che accompagna la visita alla Casa del Boccaccio. Oggi è un museo, ma conserva un’anima domestica. Ricostruita dopo la guerra, custodisce mobili, cimeli, libri, e un affresco commovente di Pietro Benvenuti, dove il poeta appare assorto, intento a scrivere. Come se fosse ancora lì, tra quelle stanze. Poco più avanti, il Palazzo Pretorio si staglia contro il cielo con la sua facciata di mattoni e stemmi. Dentro, ogni sala sembra aver conservato un frammento del passato: ci sono le ex prigioni, la cappella, l’archivio, ma anche affreschi che raccontano di potere, fede e quotidianità. È un luogo che affascina e lascia un po’ storditi, come certi romanzi che si rileggono volentieri.
Fino al 26 gennaio 2026, tra queste stanze vive la mostra Fiammetta, opera di Valentina Palazzari. È un tributo delicato alla musa di Boccaccio, fatto di arte contemporanea e sguardi simbolici. Si entra senza aspettative e si esce con qualcosa in più. Scendendo o salendo, dipende da dove si arriva, ci si imbatte in via Rivellino. Le case-torri si susseguono, antiche e fiere. Tra un palazzo e l’altro – Stiozzi Ridolfi, Giannozzi, Machiavelli – si capisce che qui il tempo non corre, semplicemente cammina. Le porte d’accesso al borgo – Porta al Sole, Porta Alberti, Porta del Rivellino – raccontano anch’esse una storia. Forse più d’una. E poi c’è la funicolare. Parte da piazza Boccaccio, sale lenta ma decisa, come per non disturbare. Un piccolo viaggio, breve ma pieno di immagini, verso la parte alta del paese, quella più autentica.
Eventi, sapori e atmosfere da ricordare
A Certaldo le stagioni si riconoscono dai profumi e dai suoni. C’è un ritmo tutto suo, scandito da feste che sembrano nate per coinvolgere senza disturbare.
In estate, Mercantia trasforma il borgo in un palcoscenico sotto le stelle. Giocolieri, musicisti, artigiani: tutto si mescola in una danza di luci e risate. È uno di quegli eventi che, anche se non lo si cercava, si finisce per amare.
Settembre porta il corteo storico, con dame, cavalieri e un pizzico di nostalgia medievale. Le novelle del Decameron prendono vita tra piazzette e vicoli, e tutto sembra tornare indietro di secoli. Qualcuno, tra la folla, si emoziona davvero.
Ottobre ha l’odore della terra. La Boccaccesca, in programma dal 9 al 12, è una festa del gusto: vino, cucina toscana, artigianato. E ovviamente lei, la cipolla di Certaldo, viola e dolce, regina delle tavole e dei mercati.
A giugno, invece, arriva Certaldo in Fermento. Birre artigianali, cibo di strada e buona musica. La formula è semplice, ma funziona. Perché a volte, basta poco per sentirsi nel posto giusto.
In fondo, chi non ha mai sognato di bere qualcosa sotto un cielo pieno di stelle, con la sensazione che il tempo, per un attimo, si sia fermato?
- Casa del Boccaccio: affreschi, libri e un’atmosfera unica
- Palazzo Pretorio: storia, giustizia e arte antica
- Mercantia: sogni di mezza estate tra spettacoli e artigianato
- Boccaccesca: sapori veri, racconti di gusto
- Corteo storico: costumi, rievocazioni e un tuffo nel Medioevo
- Certaldo in Fermento: musica, birra e serate leggere
Certaldo, un borgo da raggiungere, vivere e ricordare
Arrivare a Certaldo è facile. Ma andar via? Quello sì che è complicato. L’autostrada A1 porta fino a Firenze Certosa, poi la superstrada e infine la SS429. Oppure, c’è il treno: la linea Firenze-Pisa fa tappa proprio qui. E da lì, tutto il resto vien da sé.
Una volta arrivati, si scopre che il tempo può rallentare davvero. Tra un museo e un bicchiere di vino, tra la vista dai bastioni e due parole con chi abita lì, qualcosa cambia. Si inizia a guardare meglio. A sentire di più.
Certaldo non è un luogo da vedere. È un posto da sentire. Da vivere con lentezza, come si fa con un racconto che merita attenzione. Un verso, una pietra, un profumo: ognuno ha qualcosa da dire. Basta avere il tempo di ascoltare.
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