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Supera il tuo colloquio di lavoro: tutti i segreti che devi conoscere

Come affrontare un colloquio di lavoro con sicurezza? Dalla prima impressione alle risposte più efficaci: consigli pratici per presentarsi al meglio e farsi notare davvero.

Supera il tuo colloquio di lavoro: tutti i segreti che devi conoscere

Far colpo in un colloquio non è solo questione di curriculum impeccabile o esperienze brillanti. A volte, sono i dettagli più sottili a fare la differenza: uno sguardo diretto, un sorriso sincero, quella pausa breve prima di rispondere che fa capire che si è davvero presenti. Eppure, ci sono accorgimenti che possono aiutare chiunque a sentirsi più preparato e a giocarsi al meglio le proprie carte.

Fare una buona impressione fin dai primi minuti

Non servono presentazioni da manuale, ma esserci davvero, fin dal primo momento. Chi si occupa di selezione, spesso, si fa un’idea nei primi cinque minuti. E quella prima immagine è difficile da cambiare.


Non è solo questione di abbigliamento, anche se presentarsi vestiti in modo consono al contesto lavorativo è sempre un punto a favore. Un completo elegante per una banca? Può starci. Ma per una realtà creativa, magari basta qualcosa di più informale ma comunque curato.


Conta il modo in cui si entra nella stanza. La postura, il tono di voce, la stretta di mano (se ancora si usa), lo sguardo. Tutto parla prima ancora di iniziare a rispondere. E chi sta dall’altra parte, ascolta anche ciò che non viene detto.

Un consiglio? Allenarsi a raccontare di sé con esempi pratici. Parlare di risultati raggiunti, di problemi risolti, di momenti difficili superati. Tutto ciò che può dare corpo al profilo professionale.

Come valorizzare davvero le proprie competenze

C’è modo e modo di raccontare quello che si sa fare. Elencare ruoli e mansioni non basta. Chi seleziona vuole capire come sono state affrontate certe situazioni, cosa si è imparato, perché certe scelte.


Un buon metodo? Il modello STAR (Situazione, Compito, Azione, Risultato). Funziona, perché aiuta a mettere ordine nei ricordi e a raccontare un episodio in modo concreto.

In più, oggi viene apprezzata la flessibilità, la voglia di imparare, di aggiornarsi. Chi dimostra di sapersi adattare, di accogliere il cambiamento, ha una marcia in più. E non fa male neanche mostrare interesse per la tecnologia, specie nei settori in cui il digitale è ormai centrale.


Infine, parlare con trasporto dell’opportunità in questione non è mai fuori luogo. Comunicare un autentico desiderio di lavorare in quell’azienda, in quel ruolo, fa capire che non si tratta solo di “trovare qualcosa”. Ma che c’è una direzione.

La preparazione che (quasi) nessuno fa davvero

Quanti, prima di un colloquio, si mettono a studiare l’azienda? Non basta sapere che vende scarpe o che fa consulenza. Serve andare più a fondo.


Guardare il sito, certo. Ma anche le pagine social, leggere qualche articolo, capire chi sono i clienti, che tono usa l’azienda per comunicare. Tutte informazioni che possono tornare utili per calibrare le risposte.

E poi, preparare qualche domanda da fare a fine colloquio. Non per fare bella figura, ma per capire se quel posto fa davvero al caso proprio.

Quali sono le sfide principali del ruolo? Come si lavora in team? Quali sono le prospettive di crescita? Domande che fanno capire che si pensa in prospettiva e che si vuole andare oltre l’apparenza.

Le domande più frequenti e come affrontarle senza stress

Alcune domande si ripetono spesso. Non per noia, ma perché aiutano a tracciare un profilo.

  • “Parlami di te”: qui è facile perdersi. Meglio evitare storie troppo lunghe e partire da esperienze recenti, legate al lavoro. Puntare su ciò che può interessare davvero a chi ascolta.
  • “Punti di forza e debolezze”: meglio non puntare tutto sull’essere “troppo perfezionisti”. Un punto di forza utile è qualcosa che si è dimostrato nei fatti. E una debolezza? Qualcosa che si sta migliorando, con consapevolezza.
  • “Dove ti vedi tra cinque anni”: risposta difficile, ma non impossibile. Serve trovare un equilibrio tra ambizione e realismo. Dimostrare di avere voglia di crescere, ma con i piedi per terra.

Tutte queste risposte vanno pensate prima, senza suonare come frasi fatte. Meglio rifletterci con calma, magari provando a dirle ad alta voce, per vedere che effetto fanno.

colloquio di lavoro

Prepararsi a un colloquio non è solo questione di studio o tecnica. È anche un esercizio di consapevolezza. Di sapere chi si è, dove si vuole andare, e cosa si vuole portare con sé lungo il percorso. E se qualcosa non va come sperato? Pazienza. Ogni colloquio è comunque un passo in più per imparare a raccontarsi meglio.

Foto © stock.adobe


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