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Italia

88 metri di gusto: la bruschetta da record che ha reso famoso Roccamonfina

88 metri di gusto, profumo e tradizione: la bruschetta da record preparata a Roccamonfina, in provincia di Caserta, non è solo un’impresa culinaria, ma un simbolo della passione con cui questo borgo campano celebra le sue radici. Realizzata durante la Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino, questa maxi delizia lunga 88 metri ha conquistato il Guinness World Record e acceso i riflettori su un angolo d’Italia dove storia e natura camminano mano nella mano.

veduta di roccamonfina
88 metri di gusto: la bruschetta da record che ha reso famoso Roccamonfina

A volte basta un’idea semplice per fare rumore. Una fetta di pane, un filo d’olio, un pizzico di memoria. E a Roccamonfina quell’idea è diventata una bruschetta lunga quasi quanto un campo da calcio, preparata con gesti antichi e spirito di comunità. Un gesto simbolico che ha unito mani, storie e sapori: decine di volontari hanno impastato, cotto e condito, trasformando un vicolo del paese in un lungo tavolo condiviso. La bruschetta è diventata il pretesto per raccontare un’identità, per far parlare un territorio che sa farsi ascoltare con semplicità.


Camminando tra le viuzze del centro, si ha la sensazione di attraversare una cartolina viva: antiche chiese, boschi secolari, panorami vulcanici e profumi di cucina autentica creano un’atmosfera che non si dimentica.

Roccamonfina, il borgo della bruschetta da record

C’è chi la scopre per caso, seguendo un cartello marrone lungo la strada, e chi ci torna ogni anno, come a un appuntamento che non si può mancare. Roccamonfina sorge dentro un vecchio cratere vulcanico, e forse è proprio questo che le dà quell’aria sospesa tra terra e cielo. Tra i castagneti del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, il borgo respira ancora al ritmo lento della natura. La fertilità del suolo regala prodotti intensi, e ogni scorcio sembra voler raccontare una storia. Il Santuario della Madonna dei Lattani, per esempio, non è solo un luogo di culto: è un rifugio per l’anima, con affreschi che sanno di devozione e silenzio.

campanile della colleggiata di Roccamonfina


Non lontano, la Collegiata di Santa Maria Maggiore con il suo campanile maiolicato del 1775 svetta tra i tetti del paese come un richiamo dal passato. In fondo, chi non ha mai desiderato perdersi tra i vicoli di un borgo che sa di legno e pietra antica, respirando un’aria che profuma di bosco e storia? E poi ci sono i sentieri escursionistici, quelli che partono piano e poi si aprono su panorami che ti strappano un sorriso. Camminarli è un po’ come infilarsi nei racconti dei nonni: tra crateri, sorgenti, tracce degli Aurunci e angoli dove il tempo sembra essersi distratto.

Sagra della Castagna IGP: tradizione, sapori e record

Quando l’autunno bussa alle porte, a Roccamonfina non si limitano a raccogliere castagne: le celebrano. Dal 4 ottobre al 2 novembre 2025, ogni weekend il borgo si trasforma in un palcoscenico vivace, dove si mescolano aromi, risate e musica dal vivo.

La Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino non è solo una festa gastronomica: è un rito collettivo. I vicoli si riempiono di profumi, gli stand offrono piatti generosi e i volti raccontano storie di passione e orgoglio. Ma la star indiscussa resta lui: il bruschettone da 88 metri.

Pane casereccio, condimenti locali, mani esperte: c’è chi lo assaggia per curiosità, chi lo fotografa da ogni angolazione e chi semplicemente si gode il momento. Perché in fondo, anche una bruschetta può diventare poesia.

E tra una portata e l’altra, si aprono mille possibilità. Mercatini artigianali, show cooking, escursioni tra i castagni. In fondo, un passo nel bosco vale quanto un buon bicchiere di vino.


I momenti da non perdere? Eccone alcuni, anche se sceglierne solo sei è un’impresa:

  • Degustazioni a base di castagna IGP e fungo porcino, ovviamente
  • Serate musicali e cabaret all’aperto, tra panche di legno e bicchieri tintinnanti
  • Passeggiate guidate nei crateri e nei boschi vestiti d’autunno
  • Show cooking con chef che raccontano mentre cucinano
  • Visite ai tesori storici del centro, tra cui il Santuario dei Lattani
  • Attività per bambini, perché qui la festa è davvero per tutti

Il bruschettone, con la sua lunghezza esagerata, è diventato l’icona culinaria della sagra. Una metafora perfetta: lungo come la memoria del borgo, ricco come le sue tavole.

sagra della castagna igp di roccamonfina

Un viaggio a Roccamonfina, tra bruschetta da record e natura autentica

Raggiungere Roccamonfina non è complicato, ma è come entrare in un altro ritmo. Il borgo è a circa 70 km da Napoli, 40 da Caserta, ma sembra molto più lontano dal rumore quotidiano.

Chi arriva in treno può scendere alla stazione di Sessa Aurunca-Roccamonfina, sulla linea Roma-Napoli, e da lì spostarsi in navetta o in auto. Chi guida, invece, attraversa strade tortuose che si aprono su boschi e scorci verdi da togliere il fiato.

Nei weekend della sagra, ci sono bus turistici e parcheggi organizzati. Ma il consiglio migliore resta quello vecchio stile: chiedere a chi ci è già stato. Perché spesso, i percorsi migliori non sono quelli scritti nei depliant.

Roccamonfina non è solo un luogo: è una pausa. È quel tipo di posto dove i saluti si fanno con un sorriso lento, dove la castagna diventa un pretesto per ritrovarsi, e dove la natura sembra mettersi in tavola.

Foto © stock.adobe

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