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Turismo

Alla scoperta di Opi: un weekend tra storia e natura in Abruzzo

Scopri Opi, uno dei borghi più suggestivi dell’Abruzzo: natura incontaminata, storia secolare e panorami mozzafiato per una fuga autentica tra le montagne del Parco Nazionale.

Alla scoperta di Opi: un weekend tra storia e natura in Abruzzo

Hai presente quei posti che sembrano usciti da un libro illustrato? Opi, nel cuore dell’Abruzzo, è proprio così: un paesino arrampicato sulla montagna, dove tutto sembra muoversi al rallentatore. Qui la natura è vera, le pietre hanno storie da raccontare e l’aria sa di bosco e libertà. È il tipo di posto dove, senza nemmeno accorgertene, ti viene voglia di respirare più a fondo e camminare senza meta.

Opi, tra i borghi più affascinanti d’Abruzzo

A 1250 metri d’altezza, Opi compare all’improvviso dopo una curva. Sembra quasi timido, nascosto tra i monti, ma poi si lascia guardare. Le case, con i tetti rossi e le pareti chiare, sembrano arrampicarsi una sull’altra come in una vecchia cartolina.


Passeggiare per le sue stradine è un po’ come sfogliare un album di famiglia: ogni angolo ha qualcosa da dire, anche se resta in silenzio. La chiesa di Santa Maria Assunta se ne sta lì, raccolta, con un’aria austera ma accogliente. Poco più in là, una torre solitaria guarda la valle da secoli. Fermarsi lì, anche solo cinque minuti, fa bene alla testa.


C’è anche la cappella di San Giovanni Battista, piccola e silenziosa, con un altare che attira lo sguardo senza fare rumore. Tutto è misurato, autentico, senza fronzoli. E forse è proprio questo che colpisce di più.

Un legame profondo con la natura

A Opi la natura non sta ai margini, è dentro ogni cosa. Nei rumori, nei profumi, nel modo in cui la luce cambia durante il giorno. Non è lo sfondo: è la protagonista.

In quello che una volta era un laboratorio per tagliare legna, oggi c’è il Museo della Foresta e dell’Uomo. Un posto semplice, senza troppe pretese, ma capace di dire molto. Racconta di un modo di vivere che ormai si vede poco: fatto di rispetto, di ascolto e di equilibrio.


E poi c’è la terrazza panoramica, quella che guarda lontano. Si vedono la Camosciara, la Val di Sangro, e se l’aria è pulita, anche pezzi di cielo che sembrano più grandi del normale. È il classico posto dove resti in silenzio, anche se di solito parli tanto.

Origini, miti e dettagli curiosi

Il nome Opi ha un che di misterioso. Alcuni dicono che venga da “Ops”, la dea romana dell’abbondanza. Altri pensano a “oppidum”, cioè cittadella fortificata. Altri ancora lo collegano al lavoro dei campi. Nessuno lo sa davvero, e va bene così.


Si racconta anche che Escher, l’artista olandese, trovò ispirazione proprio qui. E a guardare certe prospettive, con le case tutte incastrate e i vicoli che si incrociano come in un disegno complicato, non è difficile crederlo.

Come arrivare a Opi e viverlo al meglio

Arrivare a Opi non è difficile, ma non è nemmeno una gita improvvisata. Serve un po’ di tempo, soprattutto se si viene da Roma (circa due ore e mezza), ma ne vale la pena. L’auto è utile, ma una volta arrivati conviene dimenticarla.


Il paese è piccolo, intimo, e si scopre meglio a piedi. Non c’è niente di frenetico. Solo bar con sedie un po’ scompagnate, gente che saluta anche se non ti conosce e qualche vecchio cartello scolorito. È il posto giusto per prendersi una pausa vera, di quelle senza notifiche.

Itinerari nei dintorni: tra Villetta Barrea e Scanno

Se Opi ti ha conquistato, i dintorni sapranno sorprenderti ancora. A pochi minuti di strada c’è Villetta Barrea, un paesino affacciato su un lago calmo, dove anche solo passeggiare lungo la riva fa bene all’umore. Portarsi un panino e stendersi all’ombra è sempre un’ottima idea.

Poi c’è Scanno, che è più famoso ma non per questo meno autentico. Il suo lago a forma di cuore è perfetto per foto romantiche, ma è il centro storico che lascia il segno: strade strette, scorci nascosti, botteghe con odore di legno e tempo.

Per chi ama la montagna: escursioni nella natura abruzzese

Opi è un punto di partenza perfetto per chi ama stare all’aperto. La Val Fondillo è una delle valli più amate dell’Abruzzo: ci sono sentieri facili, ruscelli che scorrono piano, e boschi che sembrano usciti da una fiaba.

Se si ha voglia di qualcosa di più avventuroso, la Camosciara è lì che aspetta. Non solo per la bellezza del paesaggio, ma anche per gli incontri inaspettati: camosci, orsi, magari anche un lupo. Con un po’ di fortuna, e senza fare troppo rumore.

E se non hai voglia di camminate lunghe, va bene lo stesso. Basta una bici, o anche solo un passo lento, per scoprire quanta bellezza si nasconde in un sentiero, in un albero storto, in un raggio di sole che filtra tra le foglie.

borgo di Opi in Abruzzo

Opi non ha bisogno di fare scena. Non urla per farsi notare. È uno di quei luoghi che rimangono dentro, senza dire troppo. Basta dargli il tempo di farsi conoscere.

Foto © stock.adobe


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