Scopri Cala del Gesso, una delle spiagge più affascinanti della Toscana: mare cristallino, storia antica e natura selvaggia per un’esperienza fuori dal tempo.
Scendere lungo i tornanti del Monte Argentario e ritrovarsi davanti a un lembo di costa così intatto da sembrare dimenticato dal tempo ha qualcosa di surreale. Cala del Gesso non è una spiaggia come le altre: è un angolo remoto della Toscana più autentica, dove il mare sembra respirare a un ritmo diverso, più lento, quasi ipnotico.
Cala del Gesso: dove il mare toscano sussurra storie antiche
Questa piccola baia si nasconde lungo la costa occidentale dell’Argentario, protetta da scogliere alte e cespugli di macchia mediterranea che sembrano volerla custodire gelosamente. Le acque sono limpide e turchesi, perfette per chi ama lo snorkeling o semplicemente nuotare in tranquillà, lontano dai rumori.
Per arrivarci bisogna camminare. Una discesa di circa un chilometro dal parcheggio di Cala Moresca, immersi tra ginepri, lentischi e scorci improvvisi sul mare. Una fatica dolce, che vale ogni passo. E se lungo il cammino si percepisce qualcosa di insolito, potrebbe essere quell’aura sospesa tra leggenda e realtà che ancora si respira qui.
Pare che, nel XVIII secolo, la cala fosse rifugio di pirati turchi. I racconti parlano di navi nascoste, di assalti improvvisi e di tesori mai ritrovati. Basta poco per lasciarsi suggestionare: il rumore del mare contro le rocce, una grotta seminascosta, la luce del tramonto che fa brillare i ciottoli. Ogni dettaglio sembra suggerire un segreto.
Tra vecchie cave di gesso e torri di guardia: le tracce del passato
Il nome di questa cala, in effetti, non è casuale. Un tempo, sulle sue rocce si estraeva il gesso. L’attività mineraria ha lasciato segni sottili, oggi inghiottiti dalla vegetazione.
Lungo i sentieri non è raro imbattersi nei resti di torri costiere medievali, costruite per difendere il promontorio da incursioni. Non servono grandi sforzi per immaginare un uomo armato scrutare l’orizzonte, sperando che lì in fondo non si stia avvicinando una vela nemica.
Davanti alla cala, poco distante dalla riva, emerge l’isolotto dell’Argentarola. Chi ama le immersioni lo conosce bene: sotto la superficie si apre un mondo fatto di grottesche formazioni rocciose, coralli, banchi di pesce colorati. Un piccolo paradiso sottomarino che conferma quanto la natura qui abbia saputo fare le cose per bene.
Alcuni anziani del posto ricordano ancora i racconti tramandati dai nonni su strani avvistamenti tra le scogliere, soprattutto nei giorni di mare agitato.
Durante certe giornate limpide, pare si possa scorgere la Corsica all’orizzonte, un dettaglio che sorprende chi non conosce queste acque.
La luce qui cambia in continuazione: al mattino filtra tra le rocce, mentre al pomeriggio accende il mare di riflessi dorati.
Certe notti d’estate, con la luna piena, Cala del Gesso sembra uscita da un dipinto antico.
E capita spesso, passeggiando sulla spiaggia, di trovare minuscole conchiglie perfettamente integre, come se il mare le avesse lasciate lì con cura.
A pochi chilometri da qui si trovano anche altre cale meno note, come Cala Piccola e Cala Grande, perfette per chi ama esplorare senza programmi fissi. Chi conosce bene l’Argentario lo sa: le meraviglie non finiscono mai dopo la prima curva.
Non ci sono cartelli turistici o insegne luminose a indicare la strada. Solo sentieri che si insinuano tra la vegetazione, lasciando che sia il profumo della salsedine a guidarti.
Come arrivare a Cala del Gesso: consigli pratici e dettagli utili
Andare a Cala del Gesso richiede un pizzico di organizzazione. Ma nulla che non si possa affrontare con un po’ di spirito d’avventura. Ecco qualche dritta:
- Parcheggio: l’auto si lascia nel parcheggio “Il Pino”, a pagamento. I posti non sono tantissimi, quindi conviene arrivare al mattino presto.
- Scarpe comode: è fondamentale avere calzature adatte. Il sentiero è in parte asfaltato, ma presenta tratti ripidi e sassosi.
- Zaino ben fornito: niente bar, niente servizi. Meglio portare acqua, cibo, crema solare e magari un ombrellone leggero.
Il periodo ideale per visitarla? Settembre. Il mare è ancora caldo, il sole meno feroce, e la folla estiva se n’è già andata. Si può godere di una quiete che in agosto è quasi impensabile.
Durante l’inverno, invece, Cala del Gesso cambia volto. Il mare si fa più mosso, il vento fischia tra le rocce, ma la bellezza resta intatta, solo più ruvida. Qualcuno ci va lo stesso, magari per una passeggiata solitaria o per fotografare i gabbiani che planano bassi sull’acqua.
Chi ama il trekking troverà nei dintorni percorsi che si affacciano su calette e scorci mozzafiato. Camminare in altura con il mare sotto i piedi è un’esperienza che resta impressa.
Mare cristallino e silenzio: perché scegliere Cala del Gesso
In un tempo in cui tutto sembra sempre più omologato, trovare luoghi così è raro. Cala del Gesso non offre comodità, ma regala qualcosa che vale molto di più: pace, autenticità, bellezza grezza e vera.
Qui non ci sono lidi attrezzati, ombrelloni ordinati o file di lettini. C’è solo una striscia di ciottoli, un’acqua così trasparente da sembrare vetro, e il tempo che rallenta.
Chi decide di trascorrere una giornata qui, lo fa per ascoltare il rumore delle onde, per guardare i giochi di luce sul fondale, per sentirsi piccolo davanti a una natura che non ha bisogno di filtri.
A fine giornata, il ritorno in salita può sembrare faticoso, ma il ricordo di ciò che si è vissuto ripaga ogni sforzo. Cala del Gesso non si dimentica in fretta.
Cala del Gesso non si visita. Si vive. E forse, una volta che si è stati lì, si fa fatica a guardare il mare con gli stessi occhi.
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