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Piante e fiori

Calla in inverno: come proteggerla dalle gelate e farla rifiorire in primavera

Raffinata e resistente, la Calla in inverno sorprende con la sua forza discreta. Ma come proteggerla davvero dal freddo e prepararla a una primavera rigogliosa?

calla in inverno davanti alla finestra
Calla in inverno: come proteggerla dalle gelate e farla rifiorire in primavera

C’è qualcosa nella Calla (Zantedeschia aethiopica) che conquista al primo sguardo. Quel bianco che sembra luce pura, la forma decisa ma non invadente… È una di quelle presenze che non si impongono, ma restano. In giardino fa la sua figura, certo. Ma anche in vaso, accanto a una finestra o in un angolo luminoso, sa trasformare l’atmosfera. Eppure, appena il freddo comincia a farsi serio, bisogna stare all’erta. Non è un’allarmista, la Calla, ma nemmeno un’artista del gelo. La sua resistenza ha dei limiti e, quando li supera, si vede: le foglie si afflosciano, il verde si spegne. Insomma, l’inverno non è proprio il suo habitat naturale. La parte forte, però, è nascosta. Il rizoma è la sua cassaforte: lì conserva tutto. Energia, memoria, e quel silenzioso desiderio di tornare a fiorire. Ogni primavera è come un ritorno, preciso e paziente.


Ah, una piccola chicca linguistica: “Calla” arriva dal greco kalos, bello. Ma il suo nome completo, Zantedeschia aethiopica, è un omaggio tutto italiano al botanico Giovanni Zantedeschi. Ironia della sorte, per una pianta che viene dall’altra parte del mondo. Cresce felice vicino all’acqua, ama la luce, non disdegna i climi miti. Ma con qualche accorgimento si adatta anche altrove. L’importante è non lasciarla al suo destino.

Quando il gelo arriva, la calla ha bisogno di una coperta (o quasi)

Scordiamoci le serre da catalogo o le soluzioni da professionisti. La Calla si difende bene, ma serve una mano, soprattutto quando il termometro scende sul serio. Basta poco: osservare, intuire, proteggere. È come una signora elegante che si trova senza cappotto: resiste, ma solo per un po’.

le calle messe a dimora durante il freddo invernale


Chi vive in zone dove l’inverno supera i -5°C, dovrebbe già avere un piano. Le opzioni sono due:

  • Lasciarla a dimora, ma ben coperta. Con foglie secche, paglia o anche del buon letame maturo. Un manto isolante, insomma. Funziona se il clima non è troppo rigido.
  • Estrarre i rizomi e metterli al sicuro. Puliti, asciutti, sistemati in una scatola, riparati da freddo e luce. Anche un vecchio scatolone in cantina può andare bene. Purché l’ambiente sia fresco e stabile.

Se la Calla è in vaso, tutto è più semplice. Basta spostarla in un luogo riparato ma luminoso. Una veranda, un sottoscala chiuso, persino un ingresso non riscaldato. L’importante è evitare gli sbalzi di temperatura, che la mandano in tilt.

Primavera: svegliarsi con calma e tornare a splendere

Quando il freddo si ritira e l’aria profuma di nuovo inizio, la Calla torna a dare segnali. Ma ha i suoi tempi. Non va forzata. Va seguita, come chi si sveglia tardi la domenica: meglio portarle un caffè che suonare la sveglia.

I rizomi si piantano tra marzo e aprile, quando il rischio gelo è passato. Il terreno ideale? Umido ma non zuppo, ricco ma leggero. Un mix con torba, sabbia e foglie compostate funziona bene.

Qualche consiglio pratico:


  • Affonda i rizomi a 5-10 cm di profondità e lasciali spazio: almeno 40 cm tra uno e l’altro.
  • Le prime settimane serve poca acqua, solo per mantenere umido. Poi si aumenta.
  • Attenzione alla luce: dopo l’inverno, meglio esporsi gradualmente.
  • Quando le foglie iniziano a spuntare, si può iniziare a concimare con delicatezza.

C’è un piccolo trucco per ottenere fioriture più ricche: dopo l’estate, sospendere le innaffiature per un po’. È come dare alla pianta una pausa rigenerante. Un mini letargo prima del grande ritorno.

calle fiorite in primavera

Una calla felice è una calla costante (anche in salotto)

Coltivare la Calla tutto l’anno non è un’impresa. Serve solo ascoltarla. Un po’ come con certe amicizie: presenza, attenzione e niente pressioni. D’inverno, ama la luce intensa. Una finestra esposta a sud è perfetta. In estate, meglio una mezz’ombra gentile, lontano dai raggi più forti. L’acqua? Sì, ma con misura. Il terreno deve restare umido, mai inzuppato. Il ristagno è pericoloso, più di un inverno rigido. In casa, come all’aperto, può incappare in visitatori sgraditi: afidi, tripidi, chiocciole. Un controllo ogni tanto basta per tenerli lontani.

Quando una foglia si spegne, non è un dramma. Va tolta, con calma. È parte del ciclo. La pianta respira meglio, si alleggerisce. In fondo, la Calla non è complicata. Vuole regolarità, poche pretese, tanto carattere. E in cambio regala quella bellezza sobria, che non stanca mai. Un’eleganza silenziosa, che fa bene anche a chi la guarda.

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