Coltivare angurie e meloni in vaso sul balcone può sembrare un’idea stramba, ma fidati: con un po’ di luce, pazienza e le varietà giuste, l’estate arriva davvero sotto casa.
C’è chi storce il naso al pensiero di coltivare meloni e angurie sul balcone. Troppo grandi, troppo ingombranti, roba da campi aperti, si dice. E invece no. Bastano vasi belli profondi, un balcone che si prende il sole in faccia ogni giorno e piante che non si fanno problemi a crescere in poco spazio. È interessante notare come una ringhiera esposta al sole possa diventare il luogo ideale per qualcosa di totalmente inaspettato: una mini coltivazione di frutti succosi. E il bello? Il momento in cui si taglia quel frutto sapendo che è cresciuto lì, accanto alla sedia a sdraio.
Anche chi è alle prime armi può partire. Le piante parlano, le foglie danno segnali. Se qualcosa non va, si vede. E poi, con due o tre dritte e qualche errore di troppo, ci si prende la mano. L’importante è partire. Come con tutte le cose che danno soddisfazione.
Le varietà ideali per coltivare meloni e angurie in vaso
Prima di tutto: non tutte le varietà vanno bene. Alcune fanno frutti giganteschi, altre si allargano più del previsto. Meglio scegliere quelle che restano contenute ma non per questo meno saporite.
Le angurie “Sugar Baby” sono praticamente nate per il vaso: piccole, dolci e belle resistenti. Anche le “Crimson Sweet” non scherzano: hanno un gusto deciso e se la cavano bene al sole cittadino. Per i meloni? I “Cantalupo” vincono per profumo, mentre i “Charentais” fanno una figura elegante con la loro buccia liscia e l’aroma intenso.
Serve un vaso serio, profondo, con un buon terriccio che non trattiene troppa acqua. Un mix di terra da orto, compost e un pizzico di sabbia può fare la differenza. Ah, e il foro sotto non è opzionale: se l’acqua resta ferma, le radici salutano.
Tecniche di coltivazione sul balcone: luce, acqua e supporti per meloni e angurie
Ora, per farle crescere bene, serve un posto dove il sole batte senza pietà per almeno sei ore. L’esposizione è tutto: una pianta in ombra si blocca, non cresce, non produce. Il sole deve arrivare diretto, niente filtri o finestre. Meglio un balcone rivolto a sud, o almeno a est, dove la luce non manca mai. E se in casa si ha la fortuna di avere una parete calda, lì è il posto perfetto. Se poi si può spostare il vaso a caccia di luce, ancora meglio.
- Annaffiatura: deve essere regolare ma senza esagerare; il terreno deve restare umido, non zuppo.
- Concimazione: ogni due settimane, con un fertilizzante ricco di potassio, per vedere i fiori e i frutti svilupparsi più vigorosi.
- Supporti: le piante hanno bisogno di una rete o di un traliccio per non afflosciarsi mentre crescono.
- Pacciamatura: un po’ di paglia o corteccia sopra il terreno aiuta a mantenere l’umidità e tiene lontane le erbacce.
- Sostegno ai frutti: quando il primo frutto spunta, meglio non lasciarlo poggiato sul terriccio. Un piattino, una retina o qualsiasi supporto va benissimo per tenerlo sollevato e arieggiato.
Occhio a foglie e malattie: parlano più di quanto si pensi
Se le foglie iniziano a ingiallire o si arricciano, vuol dire che qualcosa non gira come dovrebbe. Non è raro vedere comparire afidi o ragnetti, soprattutto nei periodi più secchi. E nei giorni umidi, l’oidio si fa vivo.
Si dice che un infuso d’aglio diluito funzioni alla grande per allontanare gli ospiti indesiderati. C’è chi preferisce l’olio di neem, e con costanza fa davvero il suo lavoro. Se invece l’umidità prende il sopravvento, meglio fare un po’ di spazio tra le foglie: l’aria deve circolare.
Quando arriva il momento del raccolto, non servono strumenti da esperti. Il melone si sente: profuma in modo inconfondibile. L’anguria? Basta un colpetto e se fa un suono sordo, allora è il momento giusto.
Coltivare angurie e meloni sul balcone è una piccola rivoluzione lenta. Un modo per rallentare, osservare e godersi ogni fase. Un frutto che nasce sotto casa ha un altro sapore, e non solo per via dello zucchero.
È il gusto delle cose fatte con cura, anche in mezzo al cemento.
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