Portacandele natalizi, rami di pino e barattoli di vetro: la magia dello stile nordico si accende con piccoli gesti semplici e qualche dettaglio raccolto tra boschi e cucina. Una candela profumata, un barattolo riciclato, l’atmosfera di dicembre.
Basta un pomeriggio in casa, magari mentre fuori piove o c’è quel vento gelido tipico delle feste. Ecco che nasce l’idea: trasformare semplici barattoli di vetro in portacandele natalizi, seguendo la filosofia nordica, dove la luce è protagonista e ogni oggetto trova il suo posto naturale. I portacandele fai da te non sono solo decorazioni: diventano piccole storie, fatte di rami di pino, spago, pigne e nastri di lino.
In una cucina in disordine, tra farina e aghi di abete che cadono, si compone una scena familiare e intima. Nessuna regola ferrea, solo piccoli gesti ripetuti con calma, senza fretta. E poi, diciamolo, serve pochissimo: barattoli, qualche candela, spago grezzo, rametti verdi raccolti durante una passeggiata. L’odore della resina rimane sulle dita.
Scegliere i barattoli e i materiali giusti
Non serve nulla di nuovo: per portacandele in stile nordico, i barattoli di vetro delle conserve vanno benissimo. Ogni forma ha un carattere: quelli più larghi per candele grosse, quelli piccoli per un effetto diffuso. Un vecchio vasetto da marmellata, magari ancora un po’ appiccicoso, trova una nuova vita. L’importante è lavarli bene e togliere le etichette: basta acqua calda, un po’ di pazienza. Una volta asciutti, si parte.
Raccogliere i rami di pino o abete è quasi un rituale. Se non si ha la fortuna di abitare vicino a un bosco, si può usare anche il verde dei fioristi. Spago naturale, qualche pigna piccola, bacche rosse o semplici nastri bianchi completano il quadro. Anche una vecchia fetta d’arancia essiccata aggiunge un tocco in più. E, naturalmente, le candele: meglio se piccole, tipo tealight, o cilindri bassi per evitare incidenti.
Come decorare i portacandele: idee e varianti
Si inizia avvolgendo lo spago intorno al barattolo, fissando i rami verdi come se fossero una sciarpa. Il nodo? Meglio non perfetto, dà quel senso di casa vissuta. Qualche giro in più, magari un fiocco laterale. Il bello è che ogni barattolo sarà diverso: alcuni restano essenziali, solo verde e spago, altri accolgono pigne o bacche rosse. C’è chi aggiunge una fetta di cannella, chi una stella di legno, chi preferisce il bianco del cotone lavorato a mano.
Per un effetto ghiacciato, basta spennellare il vetro con colla vinilica e passare lo zucchero (o il sale grosso): asciugando, si crea quella patina opaca che ricorda le mattine fredde. Piccolo dettaglio: lo zucchero funziona bene subito, però tende a sciogliersi se la stanza è molto umida. Il sale invece regge meglio nel tempo, perfetto per chi vuole conservare il barattolo anche dopo le feste. Un dettaglio in più? Un piccolo rametto infilato sotto il nodo, o una miniatura natalizia trovata in fondo a un cassetto. Niente deve sembrare perfetto. Gli oggetti troppo simmetrici stancano subito.
Consigli pratici per un’atmosfera accogliente (e sicura)
Usare candele basse riduce il rischio di surriscaldare il vetro. Attenzione a non avvicinare troppo le decorazioni alla fiamma: bastano pochi millimetri di distanza. Meglio evitare materiali sintetici, che si sciolgono. I barattoli vanno appoggiati su superfici stabili, lontano da tende leggere o da correnti d’aria. Per chi ama i profumi, aggiungere all’interno qualche spezia, tipo una stecca di cannella o due chiodi di garofano, crea una nota sottile ogni volta che la candela si scalda.
Infine, vale la pena lasciarsi guidare dal momento: la luce che si rifrange sui vetri, il verde che si secca piano piano, la casa che profuma di bosco. Anche un piccolo errore può diventare un dettaglio da ricordare.
E poi, quando fuori si fa buio presto, una fila di barattoli illuminati racconta l’inverno meglio di tante parole.
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