Quando si parla di come pulire la piscina dopo averla svuotata, è impossibile non pensare a quell’odore tipico di cloro misto a terra bagnata e al piacere di vedere il fondo tornare a brillare. Ma da dove cominciare? E come evitare errori banali che rischiano di rovinare tutto il lavoro?
Pulire la piscina può sembrare un’impresa titanica: fanghiglia, residui organici, alghe incollate alle pareti… un bel caos, insomma. Ma con i giusti passaggi, si scopre che non è poi così complicato. Serve solo un po’ di metodo, gli strumenti giusti e la voglia di riportare tutto all’ordine. Anche perché, diciamolo, vedere il fondo pulito e liscio ha un effetto quasi ipnotico.
C’è chi si scoraggia già alla prima occhiata, quando le pareti sembrano raccontare un inverno intero di abbandono. Ma è proprio da lì che si parte: da quella patina opaca che non vede l’ora di sparire. Ogni piscina, anche la più piccola, è lo specchio di chi la mantiene. Ecco perché fare le cose per bene fin dall’inizio fa davvero la differenza.
Come pulire la piscina dopo averla svuotata: preparare l’area e proteggere gli impianti
La fase iniziale, spesso sottovalutata, fa davvero la differenza. Una volta svuotata completamente l’acqua, si comincia con la rimozione dei residui più visibili come foglie, sabbia o ramoscelli. In questa fase è utile avere a portata di mano una scopa a setole rigide, secchi, spugne e un tubo da giardino. Attenzione però: prima ancora di impugnare qualsiasi attrezzo, sarebbe bene disattivare ogni impianto elettrico, pompe comprese. Non serve essere paranoici, ma un corto circuito non ha mai fatto bene a nessuno.
Si consiglia anche di proteggere eventuali scarichi o componenti delicati, coprendoli con pellicola trasparente o con tappi appositi. L’obiettivo? Evitare che durante la pulizia vadano a finire detriti o prodotti chimici dove non dovrebbero.
I prodotti giusti per pulire il fondo e le pareti
Quando arriva il momento di passare all’azione, le domande iniziano a moltiplicarsi. Quale detergente usare? Basta il bicarbonato o serve un prodotto professionale? Dipende.
Ecco una lista di strumenti e prodotti utili:
- Spazzola per piscine con setole dure (o morbide per rivestimenti delicati)
- Detergente specifico antialghe o sgrassante (attenzione al tipo di rivestimento)
- Aceto bianco o bicarbonato, per una pulizia più naturale
- Idropulitrice, se disponibile, ideale per lo sporco più ostinato
- Secchio e spugna per i ritocchi manuali
Si inizia dalle pareti laterali, partendo dall’alto verso il basso, così che lo sporco coli e venga raccolto via via. Dopo le pareti, si passa al fondo. Qui conviene agire a zone, strofinando con pazienza.
Un consiglio utile? Lasciare agire il detergente per qualche minuto prima di risciacquare, evitando così di dover sfregare all’infinito. E se l’odore è troppo forte, meglio lavorare con la mascherina e tenere tutto ben aerato.
Ultimi controlli prima di riempire di nuovo la piscina
Dopo la fase più faticosa, quella in cui ci si sente un po’ muratori, un po’ scienziati, arriva il momento dei controlli finali. Anche qui è facile avere fretta, ma è proprio adesso che serve pazienza.
Prima di tutto, è importante risciacquare abbondantemente tutta la superficie, evitando di lasciare residui di detergente. A questo punto si possono rimuovere i tappi di protezione e riattivare l’impianto elettrico. Se c’è un filtro a sabbia, vale la pena controllarne lo stato e fare un controlavaggio.
Prima di riempire di nuovo la piscina, un ultimo sguardo al rivestimento può evitare brutte sorprese. Crepe, graffi, piccole infiltrazioni: meglio accorgersene adesso, quando è tutto asciutto.
E già che ci si trova, perché non approfittarne per sanificare anche gli accessori? Galleggianti, scalette, coperture: tutto contribuisce a mantenere una piscina pulita più a lungo.
In fondo, una piscina è un piccolo ecosistema: più lo si conosce, meglio lo si può proteggere.
Pulirla bene dopo averla svuotata è solo il primo passo, ma uno dei più importanti.
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