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Esplora il lago di Antermoia: percorsi inaspettati e viste mozzafiato

Tra i 2.495 e i 3.000 metri, tra silenzi sospesi e cielo terso, il lago di Antermoia regala a chi lo raggiunge scenari che sembrano dipinti. Sono almeno 4 i sentieri che portano a questo specchio d’acqua incastonato nel cuore delle Dolomiti: ciascuno con il proprio ritmo, le sue sorprese e un livello di difficoltà diverso.

lago d'Antermoia
Esplora il lago di Antermoia: percorsi inaspettati e viste mozzafiato

Una delle mete più ambite dagli escursionisti esperti, ma non solo, è proprio lui: piccolo, glaciale, circondato da pareti che sembrano difenderlo dal mondo. Che si parta dalla Val Duron o da sentieri meno battuti, raggiungerlo è un viaggio dentro la natura più autentica del Trentino.


Non servono parole ridondanti: basta il rumore dei passi sul ghiaione, lo scricchiolio degli scarponi, e quel riflesso blu cobalto che compare all’improvviso. Ma prima ancora di raggiungerlo, è necessario scegliere il percorso giusto. E non sempre quello più breve è il più affascinante.

Come arrivare al lago di Antermoia dalla Val Duron

Il sentiero più frequentato per il lago di Antermoia parte da Campitello di Fassa, risale la Val Duron e attraversa ambienti tipicamente alpini. Il tracciato segue il Rio Duron, inizialmente su sterrata fino al Rifugio Micheluzzi, raggiungibile anche con navetta (nei mesi estivi).


Da qui, la salita si fa via via più ripida. Si attraversano boschi radi e pascoli d’alta quota, punteggiati da marmotte e stambecchi. Il Passo di Dona è la soglia che separa la parte verdeggiante dal mondo minerale.

Dopo il passo, il paesaggio si fa lunare: rocce grigie e ghiaioni dominano la scena, mentre il Catinaccio di Antermoia si staglia sullo sfondo. Pochi tornanti ancora, e all’improvviso, il lago compare in tutta la sua bellezza.

Escursione classica da Campitello di Fassa

Perfetta per escursionisti mediamente allenati, questa rotta copre circa 14 km A/R, con dislivello di poco inferiore ai 1.000 metri. I tempi variano tra le 5 e le 7 ore in base al passo. Una giornata intera, ma che vale ogni singolo metro.

Variante con navetta e partenza dal Rifugio Micheluzzi

Chi preferisce accorciare il tratto iniziale può sfruttare la navetta da Campitello al Micheluzzi. Questo permette di risparmiare 1 ora e oltre 300 m di dislivello, concentrando le energie sulla parte più suggestiva e impegnativa del percorso.

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Itinerario da Vigo o Pera di Fassa tra le Torri del Vajolet

Per chi cerca più adrenalina e paesaggi verticali, il sentiero da Vigo o Pera di Fassa è un must. Dopo aver preso gli impianti fino al Rifugio Ciampedie, si procede in direzione Torri del Vajolet, tra guglie rocciose e scorci da cartolina.


Il sentiero passa per il Rifugio Preuss e il Rifugio Vajolet, fino al suggestivo Passo Principe. Da qui, l’ultimo tratto verso il lago è ripido e faticoso, ma regala viste che restano nella memoria per anni.

Passaggi panoramici e difficoltà tecniche

Questo itinerario non è per tutti. Il fondo è spesso sassoso, con alcuni tratti esposti. Serve passo fermo e assenza di vertigini. Ma proprio per questo, la soddisfazione una volta raggiunto il lago è ancora più intensa.

Perché scegliere il Passo Principe

Il Passo Principe è un crocevia naturale tra più valli. Salendo da qui si ha la sensazione di attraversare una porta verso un mondo nascosto. La vista si apre su un paesaggio primordiale, dominato da torri calcaree e silenzi infiniti.

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Percorsi alternativi verso il lago di Antermoia

Chi desidera evitare le rotte più affollate può scegliere una delle alternative che partono da versanti meno noti. Queste varianti richiedono più orientamento e preparazione, ma ripagano con atmosfere solitarie e autentiche.

Da Fontanazzo di Sotto, tra silenzi e natura pura

Il sentiero che parte da Fontanazzo di Sotto è uno dei più tranquilli. Si inoltra in boschi freschi, segue vecchie mulattiere e regala incontri inaspettati con fauna selvatica. Ideale per chi ama camminare lontano da tutto.

L’Alpe di Siusi come porta segreta

L’accesso dal versante dell’Alpe di Siusi permette di scoprire un lato più dolce delle Dolomiti, con saliscendi più graduali ma comunque lunghi. Il panorama spazia su prati sconfinati e bastionate rocciose, offrendo una delle viste più ampie sul gruppo del Catinaccio.

Consigli per godersi il trekking in sicurezza

Raggiungere il lago di Antermoia è un’esperienza straordinaria, ma richiede attenzione. Le condizioni meteo in quota cambiano rapidamente, e alcuni tratti possono diventare insidiosi con la pioggia o inizio stagione.

Attrezzatura consigliata per i sentieri dolomitici

Scarponi da trekking con buona suola, zaino con acqua e cibo, giacca antivento, mappa o GPS offline. Bastoncini utili nei tratti in salita e discesa. In estate, crema solare e cappello sono indispensabili.

Quando partire e cosa aspettarsi lungo il cammino

I mesi migliori vanno da fine giugno a settembre. Al mattino il tempo è più stabile. Le temperature scendono anche sotto i 10°C, anche con il sole. Lungo i percorsi si incontrano rifugi dove fermarsi a mangiare o pernottare: Preuss, Micheluzzi, Vajolet, Passo Principe.

Angoli nascosti e momenti magici: il fascino del lago di Antermoia

Non è solo la meta a incantare, ma il modo in cui la si raggiunge. Ogni curva, ogni cambio di paesaggio è una storia. C’è chi si ferma a raccogliere i pensieri, chi cammina in silenzio e chi sorride guardando il cielo specchiarsi nel lago.


Il lago di Antermoia è uno di quei luoghi che restano impressi: non solo negli occhi, ma nel ritmo stesso del respiro. Le Dolomiti qui si fanno intime, quasi protettive. E quando il vento smuove appena la superficie dell’acqua, sembra che il tempo si fermi per ascoltare.

Foto copertina | © stock.adobe


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