Le isole Cicladi incantevoli e (quasi) sconosciute sono la scelta ideale per un’estate 2025 rilassante, lontano dal turismo di massa. Angoli segreti dell’Egeo dove il tempo sembra essersi fermato, tra mare cristallino, villaggi bianchi e silenzi rigeneranti.

Grecia fa rima con estate, sole e mare, certo. Ma chi ha detto che per vivere l’autenticità greca bisogna passare da Mykonos o Santorini? In mezzo a più di 200 isole delle Cicladi, ci sono posti che sembrano sfuggiti al tempo, dove non si corre, non si sgomita e il mare è lo stesso di sempre: blu profondo e trasparente. Quelle perle un po’ nascoste dove l’estate si assapora con calma, lontano dalla folla, magari con un libro in mano e i piedi a mollo.
In certi angoli dell’Egeo non ci sono né resort né nightlife frenetica. C’è piuttosto l’essenza delle vacanze lente, quelle che rimangono impresse non per gli scatti su Instagram, ma per le chiacchiere con i pescatori e i tramonti che fanno venire il magone. Alcune sono parte delle cosiddette “Piccole Cicladi”, altre se ne stanno semplicemente da parte, senza fare troppo rumore. Meglio segnarsi i traghetti in agenda: partono spesso da Naxos, Paros o Atene, ma in alta stagione non aspettano nessuno.
Amorgos, Anafi e Kimolos: nelle Cicladi, in Grecia il silenzio diventa lusso
Amorgos, per esempio, ha un’energia tutta sua. Scogliere a picco, sentieri che s’intrecciano tra villaggi immutati, e un monastero bianco, aggrappato alla roccia, che sembra sfidare la gravità. Chi ci è stato parla di un’atmosfera sospesa, quasi mistica. Qui non esistono beach club con musica a palla, ma spiagge selvagge e il rumore del vento che s’infila tra le case. Poco più in là, Anafi custodisce paesaggi brulli e silenziosi. Si raggiunge in traghetto da Santorini, ma pare appartenere a un altro mondo. Niente negozi luccicanti o ristoranti gourmet: solo viottoli, casette bianche e spiagge che si guadagnano passo dopo passo. È una di quelle isole che sembra sussurrare: fermati, respira, guarda.
Kimolos, invece, è una di quelle sorelle minori che nessuno considera, e forse è un bene. Sta accanto a Milos, ma ha deciso di non seguirne la scia turistica. Pochi alloggi, taverne di una volta, e spiagge che non hanno bisogno di essere ritoccate con filtri. Un posto dove si mangia con i piedi nella sabbia e ci si addormenta con le cicale.
Le Piccole Cicladi: Koufonissi, Schinoussa, Iraklia e Donoussa
C’è poi quel piccolo gruppo di isole che sembrano uscite da una cartolina un po’ sbiadita, in senso buono: le Piccole Cicladi. Hanno nomi gentili e dimensioni ridotte, ma sanno farsi ricordare. Qui le auto sono quasi superflue e il tempo ha un ritmo tutto suo.
- Koufonissi, la più conosciuta del gruppo, ha un fascino luminoso. Le sue spiagge ricordano i tropici, ma senza l’aeroporto. Ammos, Italida, Pori: nomi da imparare a memoria. Di sera, si cena piano, magari in veranda, e il mare fa da colonna sonora.
- Iraklia è più selvaggia, e anche più grande, se così si può dire. Due villaggi in tutto, un pugno di case, e una natura che non fa complimenti. I fichi d’india crescono ovunque, i sentieri portano a calette deserte, e ci si sente un po’ naufraghi, ma di quelli felici.
- Schinoussa è un rifugio per chi cerca pace vera. Qui si parla con i gestori delle taverne, si fa la spesa al mercato del porto e si prende il sole su spiagge senza ombrelloni. Le giornate scorrono lente, come certi film d’estate.
- E poi c’è Donoussa, remota, quasi misteriosa. Ideale per chi ama campeggiare o perdersi in un libro guardando il mare. Le spiagge – Kedros, Livadi – sembrano disegnate a mano. Qui si stacca davvero la spina.
Viaggio alle Cicladi meno conosciute: qualche dritta utile
Arrivarci non è difficile, ma serve un po’ di elasticità. La maggior parte delle isole si raggiunge via traghetto da Naxos o Paros, e queste ultime sono facilmente collegate con l’Italia, soprattutto d’estate. Voli diretti o con scalo su Atene, poi un salto sul porto e via verso l’azzurro.
Dal Pireo, il porto di Atene, si parte per tutte le destinazioni, ma su alcune rotte il viaggio può richiedere diverse ore. Meglio prendersi il tempo, magari prenotando cabine per godersi la traversata come un piccolo anticipo di vacanza.
Un consiglio non richiesto? Evitare agosto, se possibile. Giugno e settembre regalano temperature ideali, meno affollamento e quella sensazione rara di avere un’intera isola tutta per sé. Un po’ come trovare un biglietto per uno spettacolo segreto.
Alla fine, che senso ha andare dall’altra parte del mondo per poi trovarsi in un luogo identico a tanti altri? Forse l’estate 2025 in Grecia merita qualcosa di diverso.
Magari proprio quella lentezza dimenticata, quel mare senza playlist, quel cielo che si spegne piano tra le isole che nessuno racconta. O quasi.
Foto © stock.adobe