Gerani sempreverdi e varietà resistenti al freddo: esistono davvero piante di geranio capaci di sopravvivere all’inverno? Un viaggio tra varietà meno note, abitudini curiose e piccoli segreti per chi non vuole rinunciare ai fiori anche con il gelo.

Si pensa spesso che i gerani siano piante estive, perfette per i balconi assolati o per la finestra di una cucina. Chi li coltiva da anni lo sa: in autunno le foglie iniziano a perdere brillantezza, qualcuno si arrende e li elimina, altri tentano la svernatura in casa. Ma davvero tutte le varietà soffrono il freddo? In realtà, non è proprio così.
Nei vivai, soprattutto a inizio ottobre, si vedono persone scegliere gerani a occhi chiusi, convinti che dureranno solo qualche mese. Poi, verso novembre, si fa la conta dei superstiti. La domanda resta: esistono gerani sempreverdi? Oppure è solo una leggenda da forum online? Le risposte spesso sorprendono anche chi ha il pollice verde da una vita. Alcune varietà poco conosciute, infatti, riescono a mantenere una buona parte del fogliame verde anche sotto zero, senza troppi accorgimenti strani. A volte basta una posizione riparata dal vento o una fioriera un po’ più grande del solito. Ma non tutte le storie sono uguali: c’è chi giura di vedere il proprio geranio ancora verde a febbraio, chi invece racconta di piante secche già a metà novembre. Questione di specie, ma anche di piccole abitudini.
Gerani sempreverdi: esistono davvero?
A parlarne sembra quasi un mito, eppure tra le varietà di gerani si nascondono specie più rustiche, capaci di affrontare il freddo senza perdere foglie. Non i classici Pelargonium zonale che si trovano ovunque, ma piuttosto alcune specie botaniche e incroci selezionati. La differenza si nota soprattutto tra i cosiddetti “gerani veri” (Geranium) e i Pelargonium più comuni nei vivai.
Qualche esempio pratico: il Geranium macrorrhizum è tra i più affidabili quando si parla di resistenza al gelo. Si tratta di una pianta erbacea perenne, dalle foglie aromatiche, che resta verde anche sotto la neve, soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Non è raro vederlo spuntare tra i sassi nei vecchi giardini di montagna. Poi c’è il Geranium sanguineum, meno diffuso, ma altrettanto tenace: cresce spontaneo in alcune zone dell’Appennino e resiste anche a temperature davvero basse, specie se il terreno resta ben drenato.

Un piccolo trucco? Evitare i ristagni d’acqua, soprattutto d’inverno. È uno di quei dettagli che possono fare la differenza tra una pianta che sopravvive e una che si arrende con le prime gelate.
Le varietà più resistenti e come riconoscerle
Non tutte le piante chiamate gerani sono uguali. Nella pratica, chi cerca davvero varietà sempreverdi deve orientarsi verso specie botaniche piuttosto che sui classici ibridi da balcone. Oltre al macrorrhizum, esistono altri Geranium robusti, come il Geranium pratense (che sopporta bene gli inverni umidi) e il Geranium pyrenaicum. Sono piante che difficilmente si trovano nella grande distribuzione, spesso richiedono una ricerca mirata nei vivai specializzati.
Ecco qualche indizio per riconoscerli:
- Foglie più piccole, spesso profumate.
- Fusti bassi, che si allargano a formare piccoli cuscini.
- Fioritura meno appariscente rispetto ai Pelargonium, ma più prolungata.
- Colori delle foglie che restano vivaci anche a dicembre, con sfumature tra il verde e il bronzo.
Una curiosità: alcuni gerani rustici sono utilizzati anche come tappezzanti nei giardini di città, proprio perché richiedono pochissime cure in inverno. Un dettaglio che sfugge a molti, ma che può cambiare l’aspetto di un’aiuola senza sforzi.
Consigli pratici per gerani sempreverdi in inverno
Trovare la varietà giusta è solo il primo passo. Anche il modo in cui si coltivano i gerani fa la differenza nei mesi freddi. Qualche attenzione in più può aiutare davvero:
- Scegliere una posizione al riparo dai venti forti, magari vicino a un muro esposto a sud.
- Utilizzare vasi in terracotta o comunque materiali che isolano bene il terreno.
- Evitare le annaffiature frequenti: in inverno l’umidità è spesso più pericolosa del freddo.
- Aggiungere uno strato di foglie secche o paglia alla base, soprattutto nelle zone dove il gelo si fa sentire.
- Controllare che il terreno sia ben drenato e, se serve, alleggerirlo con un po’ di sabbia.
Ci sono dettagli che spesso si sottovalutano: una finestra lasciata aperta per caso, un acquazzone improvviso a gennaio, o semplicemente una notte più fredda del previsto. Piccoli incidenti che a volte fanno la differenza.
In fondo, bastano poche attenzioni e un pizzico di fortuna per vedere un ciuffo verde anche a febbraio, quando il resto del giardino sembra fermo a guardare l’inverno passare.
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