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Casa e giardino

I 3 errori che aumentano l’umidità in casa a settembre

Inizia settembre, e con lui arrivano le prime giornate fresche e l’umidità che si insinua silenziosa tra le pareti di casa: bastano 3 comportamenti sbagliati per aumentarla del 20% e creare condensa anche con 18 °C esterni e finestre chiuse. In molte abitazioni, soprattutto quelle più isolate o poco ventilate, questo fenomeno è più frequente di quanto si creda.

Gli errori da evitare per sconfiggere l'umidità in casa
Umidità in aumento a settembre? Bastano 3 errori quotidiani per trasformare la casa in una trappola di condensa

Una casa umida può sembrare solo un fastidio estetico, ma in realtà influisce su salute, struttura e bollette. Chi ha provato a gestire l’umidità lo sa bene: basta un piccolo errore, e l’aria torna a diventare pesante nel giro di poche ore. Fortunatamente, sapere cosa evitare è già un passo avanti.

In alcune prove condotte in ambienti interni con esposizione nord e scarsa aerazione, si è rilevato che l’errata gestione della ventilazione domestica può far salire il tasso di umidità fino al 70% in meno di 48 ore. Una situazione insidiosa, specie a settembre, quando le giornate sembrano ancora tiepide, ma i muri iniziano già a “bere” l’umidità in eccesso.

Il bucato steso in casa: errore n°1 sottovalutato

In tanti lo fanno, spesso senza pensarci: appendere i panni appena lavati all’interno di casa sembra la soluzione più comoda quando fuori è nuvoloso o piove. Ma proprio qui si annida uno dei principali responsabili dell’umidità domestica. Ogni carico di lavatrice rilascia fino a 2,5 litri d’acqua nell’aria durante l’asciugatura. Se non c’è un sistema di ventilazione efficace, questo vapore si deposita su muri e finestre, creando condensa e, nel tempo, muffe. Anche in ambienti ben riscaldati, l’effetto può essere deleterio. Il vapore acqueo tende a salire, raffreddarsi e condensare su superfici fredde come vetri o angoli poco soleggiati.

Cosa evitare per debellare umidità in casa

Molti non se ne accorgono finché non compaiono aloni o piccole macchie scure sui muri. In fondo, chi non ha mai pensato: “Ma sì, è solo per oggi…”? Stendere il bucato in casa senza aerare bene è come accendere un umidificatore a pieno regime, ma a propria insaputa.

Cucina senza cappa: un errore silenzioso ma costante

Durante la preparazione dei pasti, specialmente in autunno, l’ambiente cucina diventa un vero generatore di vapore. Bollire pasta, preparare minestre, cucinare al vapore: ogni attività contribuisce ad aumentare l’umidità.

La cappa aspirante, spesso dimenticata o inutilizzata, è invece essenziale. Non usarla significa lasciare che tutto quel vapore si diffonda in soggiorno, corridoio, camere, dove si raffredda e condensa.

In abitazioni con cucina aperta, il fenomeno è amplificato. Il vapore si sposta velocemente, rendendo l’aria più densa anche a diversi metri dal fornello.

Come evitare umidità in casa

Inoltre, molte persone lasciano il coperchio sulle pentole pensando di contenere l’umidità. In parte è vero, ma senza aspirazione adeguata, il vapore finirà comunque per uscire e “appoggiarsi” ovunque.

Un tecnico che lavora nel settore delle ristrutturazioni ha raccontato di aver rilevato valori oltre il 75% di umidità relativa in cucine senza cappa funzionante, dopo appena un’ora di cottura.

Finestre chiuse tutto il giorno: l’errore che fa salire l’umidità in casa

Settembre porta un clima incerto, e l’istinto è quello di tenere le finestre chiuse per evitare correnti o freddo improvviso. Ma così facendo si crea un microclima perfetto per l’umidità.

Anche senza pioggia, l’aria interna tende a saturarsi per effetto della respirazione, delle attività quotidiane e della semplice presenza umana.

Non aprire mai le finestre è come sigillare l’umidità dentro casa. Basta un’ora di ventilazione mattutina, anche solo 10-15 minuti con correnti incrociate, per migliorare drasticamente la qualità dell’aria.

Umidità in casa: i 3 errori da non fare

In alcune abitazioni testate dopo 3 giorni con finestre sempre chiuse, si è rilevato un aumento dell’umidità del 25% rispetto alla norma, con evidenti segni di condensa mattutina sui vetri.

Meglio avere un po’ di fresco in più che una parete umida in meno: il comfort termico si può sempre regolare con una coperta in più.

Occorrente per limitare l’umidità domestica

Per evitare questi piccoli-grandi errori quotidiani, spesso basta affidarsi a qualche alleato semplice ma decisivo. È un pensiero che tutti hanno avuto almeno una volta, ma ora è il momento di passare all’azione con strumenti concreti:

  • Deumidificatore elettrico, da usare nelle stanze più umide
  • Cappa aspirante con scarico esterno funzionante e pulita
  • Igrometro digitale per monitorare il tasso di umidità
  • Stendibiancheria pieghevole da esterno, anche da balcone
  • Ventilatori a piantana o da finestra, per creare ricircolo
  • Vernici traspiranti nelle zone soggette a condensa

Evitare l'umidità in casa

Avere questi strumenti non basta: è importante usarli con costanza e attenzione, adattandoli al clima e alle abitudini domestiche.

Conservazione e manutenzione degli ambienti asciutti

Una casa asciutta si mantiene con piccoli controlli costanti. Non serve fare miracoli, basta non lasciare che i piccoli segnali passino inosservati.

Alcuni consigli utili:

  • Pulire regolarmente filtri di cappa, aspiratori e deumidificatori
  • Controllare eventuali infiltrazioni nei muri perimetrali
  • Verificare lo stato delle guarnizioni di finestre e porte
  • Riparare piccole crepe dove si insinua l’umidità
  • Usare sali assorbiumidità nei mobili più chiusi

Un’abitazione asciutta non è solo più sana: è anche più resistente e più facile da riscaldare nei mesi freddi.

Evitare l'umidità in casa: ecco come fare

Meglio prevenire oggi che rincorrere la muffa domani.

Foto © stock.adobe e AI


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