Quando i gerani non fioriscono, spesso la colpa è di abitudini sbagliate che si ripetono senza nemmeno rendersene conto. Scoprire i motivi può fare davvero la differenza.
Far sbocciare un geranio può sembrare una passeggiata, ma la realtà è un po’ più insidiosa. Basta una piccola disattenzione e addio fiori. Capita di vedere foglie belle verdi, piante che sembrano in salute, eppure… nessun bocciolo. E allora ci si chiede: cosa c’è che non va? Troppa acqua? Troppa poca? Forse luce sbagliata, o quel terriccio che ormai ha dato tutto quello che poteva. Prima di gettare la spugna, conviene fermarsi un attimo e ripensare a quei gesti quotidiani che si fanno quasi in automatico. A volte è lì l’inghippo.
Non serve essere esperti o avere il balcone pieno di diplomi da botanico. Basta cambiare prospettiva, osservare con un po’ più di attenzione e correggere il tiro. Perché spesso, proprio quando si smette di forzare le cose, la fioritura arriva da sé.
Esposizione sbagliata alla luce dei gerani
Si tende a pensare che il geranio sia una pianta indistruttibile. In parte lo è, ma non per questo può vivere ovunque. La luce, ad esempio, non è un dettaglio. Se prende troppo sole a picco tutto il giorno, specialmente in estate, rischia di stressarsi. E se invece lo si tiene all’ombra, non ha abbastanza energia per fiorire.
La posizione ideale? Una zona luminosa, magari con un po’ di brezza, dove possa assorbire il sole del mattino e riposare nelle ore più calde. Un balcone esposto a est, per esempio, fa miracoli. L’importante è evitare gli estremi.
Annaffiature eccessive o errate
L’acqua, croce e delizia. Troppa e si marcisce tutto. Troppo poca e addio fioriture. Eppure, chi non ha mai pensato: “meglio abbondare”? Ecco, no. I gerani non amano i piedi a mollo.
Segnali d’allarme? Foglie gialle, mosce, terreno sempre zuppo, o piante che crescono ma non fioriscono mai. Il trucco è semplice: infilare un dito nel terriccio. Se sotto è ancora umido, meglio aspettare. E mai annaffiare sotto il sole a picco: si rischia di bruciare tutto.
Terreno povero o sbagliato
Quante volte si usa la stessa terra di anni fa, “tanto è sempre lì”? E invece, col tempo, quel terriccio si impoverisce, diventa compatto e quasi sterile. I gerani, però, hanno fame. Di nutrienti veri.
Per vederli fiorire servono miscele leggere ma ricche. Qualcosa di pensato apposta per loro, con torba, perlite e magari un fertilizzante liquido ogni due settimane. Non serve esagerare, ma senza fosforo e potassio, addio fiori. Crescono, sì, ma come piante verdi qualsiasi.
Potatura trascurata
Un geranio lasciato a se stesso diventa legnoso, stanco, un po’ spento. Eppure, basta una forbice e qualche taglio mirato per ridargli energia. Strano, vero? Ma funziona.
Ogni tanto va ripulito: fiori secchi, rami deboli, tutto va eliminato. In primavera, poi, una potatura più decisa aiuta a stimolare nuovi germogli. Si crede che tagliare indebolisca, ma spesso è l’esatto opposto: la pianta si risveglia e riparte più forte.
Mancanza di aria e spazio
A volte si mettono tanti vasi vicini, tutti attaccati, perché così “stanno bene”. Ma le piante, proprio come noi, hanno bisogno di spazio per respirare. Se l’aria non circola, arrivano muffe, malattie, fiori che non spuntano.
Lasciare spazio tra i gerani, ruotarli ogni tanto, dar loro un po’ di respiro: sembra poco, ma fa molto. E quando si nota che le foglie iniziano a macchiarsi o restano bagnate a lungo, forse è il momento di fare ordine sul balcone.
Non ci vogliono magie per avere gerani pieni di fiori, solo qualche attenzione in più e uno sguardo più curioso. A volte basta cambiare abitudine per vedere tutto rifiorire.
E allora sì, il balcone si trasforma davvero.
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