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Italia

I laghi alpini dove l’autunno si specchia nei colori più intensi

In meno di 2 ore e a quote tra i 1.600 e i 2.300 metri, i laghi alpini diventano specchi d’oro dove l’autunno si riflette in colori incandescenti.

I laghi alpini
Sui laghi alpini l’autunno si veste dei suoi colori più intensi

Quando il sole comincia ad abbassarsi a settembre e l’aria si fa più frizzante sopra i 1.500 metri, succede una magia. I laghi alpini si trasformano in specchi dorati, come se volessero trattenere la luce per un ultimo ballo. Basta salire a quota 1.600–2.300 metri, anche con una semplice escursione di 2 ore, per trovarsi davanti a un’esplosione di colori: faggi ramati, larici infuocati, cieli limpidi come vetro soffiato.

Chi ci è stato almeno una volta lo sa: certi riflessi non si dimenticano. Il Lago di Braies all’alba, o il Lago di Sorapis con la neve sulle punte… sembrano scene di un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare. E la cosa più bella? Non serve essere esperti di montagna. Molti di questi specchi d’acqua sono raggiungibili con sentieri semplici, immersi nel foliage più vivido dell’anno. Alcuni si raggiungono in un’ora e mezza, altri con un po’ più di fiato, ma tutti hanno una cosa in comune: il momento giusto cambia tutto.


I laghi alpini dove l’autunno gioca con l’acqua come un pittore

Ci sono angoli di montagna in cui sembra che l’autunno abbia deciso di mettere in mostra il suo talento migliore. Uno su tutti è il Lago di Federa, in Veneto, incastonato come una gemma sotto il Becco di Mezzodì. Il blu profondo dell’acqua che riflette l’oro dei larici è roba da togliere il fiato. In Trentino, il Lago di Tovel ha smesso da tempo di tingersi di rosso, ma poco importa: i colori delle montagne che lo circondano sembrano ancora incendiarsi. Silenzioso, poetico, quasi mistico. Un posto dove il tempo si prende una pausa. E poi c’è il Lago di Palù in Lombardia, che a inizio ottobre pare uscito da un quadro impressionista. Il sentiero è comodo, adatto anche ai bambini o a chi vuole solo godersi una giornata lenta, senza stress.


I laghi alpini da scoprire in autunno
Lago di Tovel

Chi vuole qualcosa di più solitario e selvaggio può puntare verso il Lago di Val Viola, vicino a Livigno. Qui i colori sembrano voler restare attaccati all’acqua, come se anche l’autunno avesse nostalgia di se stesso. In fondo, chi non ha mai desiderato camminare tra alberi d’oro con un lago che riflette il cielo e le cime come una finestra su un altro mondo?

I laghi da gita in giornata che sembrano lontanissimi

Non serve fare trekking epici o partire all’alba per godersi questi luoghi. Molti laghi alpini regalano paesaggi mozzafiato anche in una semplice uscita giornaliera. L’unica vera regola? Controllare il meteo e non perdere la luce migliore, che in autunno arriva tra le 10 e le 14.

Ecco alcuni suggerimenti per gite facili ma indimenticabili:


  • Lago di Braies (BZ): sentiero comodo, 1h30, adatto a chiunque.
  • Lago di Anterselva (BZ): larici che sembrano fuochi e acqua che sembra vetro.
  • Lago di Malciaussia (TO): un tocco nordico tra le Alpi Graie.
  • Lago del Moncenisio (TO): sopra i 2.000 metri, spesso già innevato a ottobre.
  • Lago di Nambino (TN): a due passi da Madonna di Campiglio, ma sembra lontanissimo.
  • Lago di Camposecco (SO): piccolo, riservato, un gioiello che in ottobre dà il meglio.
I laghi alpini dove l'autunno è più bello
Lago di Nambino

Basta parcheggiare, camminare per 45 minuti e… lasciarsi andare. A volte è proprio la semplicità a fare la differenza.

Cosa infilare nello zaino per godersi tutto (senza gelarsi)

Autunno in montagna? Belle foto e aria pura, sì. Ma anche freddo che punge e sentieri che cambiano umore con l’umidità. Serve un minimo di furbizia nello scegliere cosa portare.


Meglio essere pronti con:

  • Zaino leggero, borraccia da almeno 1L e qualcosa da sgranocchiare
  • Giacca antivento e un pile caldo (fidati, servirà)
  • Guanti e berretto, anche se il sole scalda
  • Scarponcini buoni, meglio se impermeabili
  • Bastoncini da trekking per non scivolare in discesa
  • Mappa o app con traccia offline, sempre meglio non fidarsi troppo della memoria

Un piccolo binocolo può fare magie: un cervo tra i larici, un’aquila che plana… certe cose non si dimenticano.


I passi giusti per una gita che resta nel cuore

Non serve un piano dettagliato, ma qualche accortezza può rendere la giornata molto più godibile. Meglio prendersi qualche minuto prima di partire che trovarsi a metà sentiero infreddoliti o con il telefono scarico.

Ecco cosa fare, senza stress:

  • Scegli bene il lago: meglio uno semplice e bello che uno famoso e affollato.
  • Dai un occhio al meteo: anche solo qualche nuvola può cambiare tutto.
  • Esci presto: le ore centrali hanno una luce che fa sembrare tutto più vivido.
  • Vestiti a cipolla: così si regola il caldo senza sudare o gelare.
  • Porta qualcosa di caldo da bere: un thermos di tè sa di casa, anche in mezzo ai monti.
  • Concediti delle pause: non correre, ascolta il bosco. L’autunno ha un suono tutto suo.

A volte è proprio fermandosi che si vedono le cose più belle.

Evita questi errori (che poi ti rovini la magia)

Andare in montagna in autunno è un’esperienza intensa, ma richiede un pizzico di attenzione. Alcuni errori sembrano piccoli, ma poi si pagano cari.

Meglio tenere a mente questi scivoloni comuni:

  • Vestirsi leggeri: l’aria può sembrare mite, ma basta una nuvola e crollano i gradi.
  • Partire tardi: il sole cala in fretta e il sentiero non è più lo stesso.
  • Pensare che ci siano rifugi aperti: spesso chiudono già a fine settembre.
  • Dimenticare di controllare il sentiero: frane, fango, ghiaccio… meglio saperlo prima.
  • Usare scarpe cittadine: in discesa, il fango non perdona.
  • Scordarsi la torcia: alle 17 può essere già buio.

Insomma, meglio sembrare troppo prudenti che ritrovarsi infreddoliti e infastiditi.

Quando andare sui laghi alpini (e come tenere stretti i ricordi)

Il periodo perfetto? Tra fine settembre e metà ottobre. Dopo, i colori svaniscono, le foglie cadono e le prime nevicate possono chiudere l’accesso ai laghi più alti. Bisogna cogliere il momento, come si fa con le cose belle.

Per portarsi a casa qualcosa di più di una foto:

  • Scatta tra le 10 e le 14, quando la luce è più calda e i riflessi brillano
  • Usa un filtro polarizzatore, se ne hai uno: l’acqua ringrazierà
  • Scrivi due righe su un taccuino, anche solo sensazioni sparse
  • Raccogli una foglia, magari quella che ti ha colpito di più (senza staccarla da un ramo!)

Chi ha percorso questi sentieri tra i 1.800 e i 2.200 metri lo sa: intorno al 10 ottobre il foliage dà il meglio di sé. Ma ogni giorno ha il suo colore, basta saperlo guardare.

Una passeggiata tra i laghi in questa stagione non è solo natura: è un momento sospeso, un respiro profondo tra le pieghe del tempo.

L'autunno da vivere sui laghi alpini
Lago di Federa

E, chissà, forse anche un po’ di poesia da riportare a casa.

Foto © stock.adobe


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