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Piante e fiori

L’acqua della pasta non va sempre usata: ecco quando è controproducente

L’acqua della pasta viene spesso vista come un jolly in cucina, ma in alcuni casi può essere davvero controproducente. Scopri quando è meglio evitarla per non compromettere il tuo piatto.

Quando usare l'acqua della pasta
Scopri quando è meglio non usare l’acqua della pasta

C’è un motivo se in tante ricette si parla di conservare un mestolo d’acqua di cottura. L’è considerata un alleato prezioso per legare salse, mantecare e dare cremosità. Ma davvero si può usare sempre e comunque? La risposta, sorprendentemente, è no. Ci sono situazioni in cui può rovinare la consistenza di un piatto, alterarne il gusto o addirittura risultare inutile. A volte si finisce per seguire i consigli in automatico, senza porsi troppe domande. Ma ogni piatto ha la sua logica, e anche gli ingredienti più semplici possono complicare le cose se usati fuori contesto. Per esempio, l’effetto colloso di un sugo può dipendere proprio da quella piccola aggiunta non necessaria. Ecco perché serve fare attenzione.

Meglio capirlo prima di fare pasticci. Se ami cucinare o anche solo mangiare bene, sapere quando usare (e quando no) l’acqua della pasta potrebbe cambiarti il risultato finale. Prova a notarlo già dalla prossima ricetta.


Quando l’acqua della pasta fa la differenza

Durante la cottura, la pasta rilascia amido nell’acqua. Questo elemento, spesso sottovalutato, ha un potere straordinario: può rendere un sugo più vellutato, più coerente e anche più goloso, senza dover ricorrere a panna o altri grassi. Si crede, infatti, che un mestolo d’acqua di cottura aggiunto a fine preparazione riesca a migliorare nettamente il risultato. Pensiamo a un semplice condimento con olio e aglio: spesso rischia di risultare troppo secco o poco amalgamato. Eppure, con un po’ d’acqua amidacea, il tutto diventa più avvolgente e legato. Lo stesso vale per sughi troppo asciutti o piatti saltati in padella, che sembrano trovare nuova vita grazie a questa aggiunta discreta ma efficace.


C’è chi la utilizza persino per mantecare i risotti, ottenendo un effetto cremoso senza dover ricorrere a burro o formaggi. L’è proprio questa versatilità a renderla così interessante. Ma come ogni ingrediente, va usata con giudizio, solo dove serve davvero.

Quando è meglio non usarla affatto

C’è l’idea diffusa che l’acqua della pasta sia sempre utile. Ma a guardar bene, ci sono almeno cinque casi in cui usarla può peggiorare il risultato. Alcuni errori si fanno senza nemmeno accorgersene, magari per abitudine o per fiducia cieca nei consigli trovati online. Capita, ad esempio, di aggiungerla meccanicamente anche quando il piatto non lo richiede affatto. E poi ci si chiede perché il risultato non sia all’altezza delle aspettative. Anche i gesti più semplici, se compiuti con distrazione, possono cambiare l’equilibrio di un piatto. Eccoli:

  • Se stai preparando una pasta fredda, il rischio è che i condimenti diventino troppo densi, quasi “collosi”.
  • Con sughi a base di formaggi freschi o panna, l’amido può interferire e farli rapprendere in modo poco gradevole.
  • Se punti a una consistenza fluida e leggera, l’acqua amidacea rischia di appesantire tutto.
  • Quando cucini pasta integrale o di legumi, l’acqua risulta più torbida e dal gusto deciso: potrebbe alterare il sapore del piatto.
  • Se hai salato molto l’acqua, può risultare troppo saporita per essere riutilizzata, rovinando l’equilibrio finale.

In pratica, se il piatto ha già la sua struttura o non richiede “cremosità”, quell’aggiunta rischia di essere un errore. Meglio pensarci due volte.


Gli usi alternativi dell’acqua della pasta? Da valutare con attenzione

C’è chi suggerisce di usare l’acqua della pasta per innaffiare le piante o per le pulizie domestiche. Ma anche qui bisogna fare attenzione.

Se è salata, può risultare dannosa per le radici. E se contiene amido, può lasciare aloni su vetri e superfici. In certi casi, invece di aiutare, crea solo altri problemi.


Può funzionare solo se l’acqua non è stata salata, è ancora tiepida e viene usata su materiali non delicati. Quindi, nessun automatismo: ogni uso richiede un po’ di buon senso.

Meglio conservarla o lasciarla andare?

In fondo, non esiste una regola assoluta. Ogni piatto ha le sue esigenze, e anche l’acqua della pasta è un ingrediente da usare con giudizio. A volte può salvare un condimento troppo asciutto, altre volte è solo un’aggiunta inutile.


C’è un equilibrio sottile tra gusto, consistenza e sapidità. Ed è proprio quel dettaglio in più che fa la differenza tra una pasta buona e una che lascia il segno.

Capirlo, osservarlo e sperimentarlo ai fornelli può cambiare il modo in cui si cucina ogni giorno.

Quando usare o non usare l'acqua della pasta

Alla fine, anche un semplice mestolo d’acqua può raccontare una storia… o rovinarla.

Foto © stock.adobe


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