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Piante e fiori

L’acqua di riso fa bene alle piante? Quando usarla e quando evitarla

L’acqua di riso viene spesso presentata come un rimedio naturale per le piante, ma è davvero così benefica o si rischia di fare danni? Qui scopri tutto quello che serve sapere per usarla al momento giusto… e senza sorprese.

Quando usare o meno l'acqua del riso
Scopri quando si può usare l’acqua del riso nelle piante e quando è meglio evitarla

C’è chi la versa nei vasi senza pensarci troppo, chi l’ha scoperta per caso scrollando su Instagram e chi la guarda con sospetto. L’idea che un semplice residuo della cucina possa aiutare le piante fa storcere il naso a molti, ma sotto sotto incuriosisce. In fondo, è un gesto semplice e gratuito, e in certi casi anche efficace. Soprattutto per chi si prende cura di piante d’appartamento con pochi mezzi ma tanta voglia di sperimentare.

Non è un segreto: in alcune città viene usata perfino in progetti di orti urbani. Ma come tutte le cose fai-da-te, anche qui ci sono lati da conoscere bene. Perché se usata male, l’acqua di riso può diventare un boomerang. Vale la pena approfondire prima di far danni al ficus che sta bene da mesi.


I benefici dell’acqua di riso per le piante

Quello che rende l’acqua di riso interessante è la sua composizione. Dentro ci sono amido, un po’ di vitamine del gruppo B, potassio e qualche traccia di ferro. Niente di miracoloso, ma abbastanza da dare una spinta a certe piante. Il trucco? Usare l’acqua del primo lavaggio del riso crudo, mai quella della cottura. Alcune piante sembrano gradire questo trattamento più di altre. Ad esempio, pothos, felci e sansevieria spesso reagiscono con foglie più turgide. Anche il basilico e la menta, se ben idratati e in salute, non disdegnano un sorso di questo liquido bianco lattiginoso.


Chiaramente, non ci si deve aspettare miracoli. Non è un concime vero e proprio, ma può dare una mano quando non si usano prodotti specifici. E poi diciamolo, è sempre meglio di buttare tutto nello scarico senza pensarci.

Quando usarla (senza esagerare)

L’idea di usare l’acqua di riso per le piante può sembrare banale, ma non è da prendere alla leggera. Prima di tutto, deve essere pulita: niente sale, né olio, né residui di cottura. È fondamentale usare solo quella del primo lavaggio del riso crudo.

Una volta raccolta, non va lasciata lì a lungo. Meglio usarla entro la giornata, prima che inizi a fermentare. A volte basta dimenticarla sul piano cucina e il giorno dopo… beh, l’odore parla da solo.


Usarla ha senso, ma senza eccessi. Troppa fiducia in un rimedio naturale può avere l’effetto opposto. Serve equilibrio, e magari qualche test iniziale su piante meno sensibili.

Ecco alcuni modi per impiegarla in sicurezza:


  • Innaffiare le piante ogni due settimane, senza esagerare con le dosi
  • Spruzzarla sulle foglie, ma solo se ben diluita con acqua pulita
  • Versarla nel compost, per nutrire i microrganismi del terreno con un po’ di amido
  • Mescolarla con altra acqua per irrigare piante aromatiche o ornamentali
  • Utilizzarla a temperatura ambiente, mai fredda di frigo, per evitare stress termici alle radici

Infine, attenzione all’acqua fermentata: in teoria ha più nutrienti, ma in pratica rischia di portare muffe e cattivi odori. In casa, spesso non ne vale la pena.

Quando è meglio lasciar perdere l’acqua del riso

Non tutte le piante reagiscono allo stesso modo. Anzi, alcune soffrono parecchio se ricevono troppa umidità o nutrienti sbilanciati. È il caso di cactus, orchidee, piante grasse: tutte specie che preferiscono terreni asciutti e ben drenati.


Se noti foglie ingiallite, terriccio troppo compatto o addirittura odori sgradevoli nel vaso, forse è il caso di sospendere subito. Anche la presenza di muffe o funghi è un chiaro segnale che qualcosa non va.

E poi c’è il rischio di esagerare. Mettere troppa acqua di riso, anche se naturale, può sbilanciare il terreno, cambiare il pH e creare squilibri che le piante faticano a gestire. Meglio andarci piano, specialmente con quelle più delicate.

Alla fine, tutto sta nel provare senza forzare. Se c’è una pianta più robusta o meno “di valore”, può diventare il banco di prova perfetto.

L'efficacia o meno dell'acqua di riso sulle piante

Magari scopri che con una piccola accortezza in più, anche un gesto semplice può fare la differenza.

Foto © stock.adobe


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