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Piante e fiori

Lavanda: il taglio che stimola nuovi getti anche dopo l’estate

La lavanda è una di quelle piante che sembrano non stancare mai: profumata, resistente, scenografica. Eppure, anche lei ha i suoi piccoli segreti per dare il meglio. Uno di questi? Il taglio post-estivo, spesso sottovalutato. Chi lo conosce sa che non si tratta solo di estetica. Questo intervento può trasformarsi in un vero e proprio stimolo alla rigenerazione, con risultati sorprendenti anche dopo i mesi più caldi.

Come tagliare la lavanda dopo l'estate
n semplice taglio dopo l’estate può ridare nuova vita alla lavanda, stimolando getti freschi e profumati

Tagliare la lavanda a fine estate non è un gesto da improvvisare. Non si tratta solo di accorciare qualche rametto qua e là. È un’operazione che, se fatta bene, può favorire la nascita di nuovi getti, rendere la pianta più compatta e soprattutto più produttiva nella stagione successiva. Un po’ come dare una rinfrescata a una chioma stanca, preparando il terreno per la rinascita. Certo, ogni varietà di lavanda ha le sue esigenze, ma il principio resta: intervenire nel momento giusto e con la tecnica adeguata può fare la differenza. Molti pensano che il taglio debba essere drastico o, al contrario, che sia meglio evitare di toccarla troppo. La verità sta nel mezzo e spesso è proprio quel giusto equilibrio a garantire una fioritura più ricca e duratura.

Non è raro, infatti, vedere cespugli di lavanda che, dopo l’estate, iniziano a spogliarsi o a perdere vitalità. La causa? Una potatura trascurata o assente. Come un artista che ha bisogno di nuove ispirazioni, anche la lavanda ha bisogno di stimoli. E un taglio ben fatto può essere esattamente quel “click” che rimette in moto tutto.


Idee e consigli per un taglio davvero efficace della lavanda

La potatura della lavanda dopo l’estate non è solo una questione di tempismo, ma anche di precisione. Si comincia osservando la pianta: ha ancora fiori secchi? I rami appaiono legnosi? Le nuove gemme stanno già spuntando? Sono tutti segnali da tenere in considerazione. Meglio evitare di tagliare troppo vicino alla base legnosa, perché la lavanda, se danneggiata in quel punto, fatica a rigenerarsi. L’obiettivo è mantenere la forma a cupola e favorire la crescita verso l’interno. Così facendo, si ottiene una pianta più folta e meno esposta agli agenti atmosferici. Una metafora utile? Pensare alla lavanda come a un cespuglio che ha bisogno di “respirare”: tagliando i rami secchi e accorciando quelli troppo lunghi, si crea uno spazio interno dove luce e aria possono circolare liberamente.


Ecco perchè tagliare la lavanda a fine estate

E poi c’è la questione del momento giusto: fine agosto e inizio settembre sono ideali. Troppo tardi significherebbe esporre la pianta al rischio di gelate con rami troppo freschi, troppo presto potrebbe confonderla e stimolare una nuova fioritura non necessaria. In fondo, chi non ha mai rimandato un taglio pensando “lo farò più avanti”? Ma nel caso della lavanda, l’attesa può compromettere tutto il lavoro di un anno.

Ecco qualche accorgimento utile:


  • Utilizzare sempre forbici ben affilate e disinfettate.
  • Tagliare i fusti fioriti, lasciando 2–3 nodi di foglie verdi.
  • Evitare i giorni troppo umidi o piovosi.
  • Raccogliere i fiori secchi per profumare armadi o fare sacchetti.
  • Controllare eventuali parassiti durante il taglio.
  • Ripulire la base da foglie secche e rami spezzati.

Cosa succede dopo il taglio: sorprese e nuove energie

Molti si stupiscono nel vedere quanto la lavanda possa reagire con vigore a un taglio ben fatto. In poche settimane, e anche in autunno inoltrato, si notano già nuovi germogli pronti a rafforzarsi in vista della primavera.

È come se la pianta, alleggerita, trovasse nuova forza per affrontare il riposo invernale. Alcuni giardinieri lo chiamano “effetto rinascita”, altri lo vedono come un piccolo miracolo botanico. In realtà è solo la natura che risponde bene alle cure giuste.


Il paragone che viene spontaneo è quello con un prato ben rasato: subito dopo sembra più spoglio, ma poi riprende con un verde ancora più intenso. Lo stesso vale per la lavanda. Dopo il taglio, magari appare meno rigogliosa, ma sta semplicemente lavorando sotto traccia.

Chi ha già sperimentato questa tecnica sa che l’anno dopo la fioritura sarà più ricca, i colori più intensi, il profumo più avvolgente. E tutto parte da quel gesto semplice, fatto con attenzione e nei tempi giusti.


Curiosamente, alcuni utilizzano il taglio post-estivo anche per moltiplicare la lavanda: i rametti potati, messi in acqua o interrati, possono dare vita a nuove piante. Un regalo inaspettato che arriva proprio da ciò che si sarebbe potuto buttare.

Altri consigli per curare la lavanda anche dopo l’estate

Oltre alla potatura, ci sono altri piccoli gesti che aiutano la lavanda a superare al meglio l’autunno e l’inverno. Ad esempio, una leggera concimazione organica può rafforzarla senza stimolare troppo la vegetazione.

Attenzione anche al terreno: deve essere ben drenato, soprattutto con l’arrivo delle piogge. Se ristagna l’acqua, le radici possono marcire. In caso di lavande in vaso, meglio sollevarle leggermente da terra e proteggerle dal gelo più intenso.

Non bisogna trascurare nemmeno la pacciamatura, utile per mantenere stabile la temperatura e proteggere le radici. Anche in questo caso, però, serve misura: troppa umidità attira muffe e funghi.

Infine, una nota curiosa: alcune varietà di lavanda continuano a emettere profumo anche in autunno, specie al tramonto. Un motivo in più per godersi il giardino anche quando l’estate sembra ormai lontana.

In definitiva, prendersi cura della lavanda dopo l’estate è un modo per investire nella bellezza futura.

Tagliare la lavanda in autunno per stimolare nuovi getti

E spesso, basta un taglio ben fatto per accendere nuove energie che non si pensava di avere sotto gli occhi.

Foto © stock.adobe


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