Menu Chiudi
Idee di viaggio

Le spiagge nere più belle delle Canarie: dove la sabbia vulcanica incontra il mare turchese

Spiagge nere e acque turchesi? Alle Canarie, questa combinazione da sogno è pura realtà: sabbia vulcanica, mare cristallino e un’energia che sembra uscita dalla pancia della terra.

Playa Jardin, Puerto Cruz, Tenerife
Le spiagge nere più belle delle Canarie: dove la sabbia vulcanica incontra il mare turchese

Chi ci è stato lo sa: mettere piede su una spiaggia nera è un’esperienza che ti resta addosso. Non solo per i colori — quelli sì, sono da cartolina al contrario — ma per il contrasto netto, per quel calore sotto i piedi e quella sensazione di trovarsi in un luogo primordiale. Come se l’isola, a suo modo, ti raccontasse da dove arriva. Le Canarie sono questo: isole forgiate dal fuoco, ma bagnate da un oceano che non conosce tregua. Ogni spiaggia è un piccolo universo. C’è quella che si apre tra le rocce, come un segreto sussurrato. E quella che si allunga morbida, perfetta per chi vuole solo lasciarsi andare.

Certe mattine, camminando su quella sabbia che sembra cenere dorata, ti viene da pensare che la geografia possa avere un’anima. Perché ogni granello racconta qualcosa: un’eruzione, un crollo, una rinascita. E le spiagge nere delle Canarie ne sono forse l’espressione più autentica. Tra una nuotata e un momento di silenzio, capisci che queste coste non sono fatte per distrarti. Sono fatte per risvegliarti.


Dove la natura si fa spettacolo: le spiagge nere più belle delle Canarie

Non è solo la sabbia scura a incantare. A fare la differenza sono i dettagli: le scogliere che si tuffano in mare, le palme piegate dal vento, il profumo salmastro che resta sulla pelle. Ogni spiaggia ha il suo carattere. Playa Jardín, a Tenerife, è un piccolo capolavoro. La mano dell’artista César Manrique ha reso questo angolo un’armonia perfetta tra natura e paesaggio. Palme, cactus, aiuole tropicali… tutto convive con la sabbia nera e le onde che si rompono dolci.

Playa de Nogales
Playa de Nogales

Poi c’è El Golfo, a Lanzarote. Qui, la natura ha giocato con i colori: laguna verde smeraldo, sabbia scura, scogliere rosso fuoco. A volte sembra un sogno, altre un film di fantascienza. Ma è tutto vero. E Playa de Nogales, a La Palma? Selvaggia, potente, con le scogliere che cadono a picco. Raggiungerla non è facilissimo, ma forse è proprio questo che la rende speciale. Cammini, sudi un po’, e poi ti ritrovi davanti a uno scenario che toglie il fiato. In fondo, chi non ha mai voluto sentirsi, anche solo per un attimo, fuori dal mondo?

Le più belle da scoprire tra relax e avventura

Ogni isola ha le sue perle, e molte di queste sono nere come l’ossidiana. Basta lasciarsi guidare dalla curiosità — o da un colpo di vento — per scoprire calette silenziose o spiagge dove l’energia sembra vibrare sotto i piedi.


Tenerife, regina incontrastata, ne offre tante. Oltre a Jardín:

  • Playa de Benijo: tra le più scenografiche, con faraglioni e tramonti che sembrano dipinti.
  • Playa del Socorro: dove i surfisti si danno appuntamento, in cerca dell’onda perfetta.
  • Playa de la Arena: rilassata, comoda, ideale se si viaggia con bimbi o si cerca una pausa soft.
  • Playa de los Guíos: sotto le pareti monumentali di Los Gigantes, paesaggio da cartolina.
  • Playa de Almáciga: ruvida, autentica, perfetta per chi ama la natura vera.
Playa de Benijo
Playa de Benijo

A Lanzarote, le atmosfere cambiano ma il fascino resta:


  • Playa de Janubio, accanto alle saline: rosa, nero e blu in un colpo d’occhio che resta impresso.
  • Playa Quemada: piccola, quieta, lontana dal chiasso.

Poi ci sono La Gomera, El Hierro, con i loro scorci nascosti, e piscine naturali come Charco Azul che sembrano ritagliate a mano.

A Fuerteventura, invece, capita di passeggiare su sabbia nera che sfuma in quella dorata. Una transizione cromatica che lascia di stucco.


Charco Azul
Charco Azul

L’anima vulcanica delle Canarie, tra mito e realtà

Non serve credere nei miti per sentirne l’eco, qui. Le antiche leggende parlano di vulcani vivi, di isole nate dal fuoco. E, a guardarsi intorno, è difficile non dar loro ragione.

Secondo i Guanci, popolo originario delle Canarie, la sabbia nera era il respiro del vulcano. Camminarci sopra? Un gesto sacro. Un modo per riconnettersi con la terra.

E non è solo poesia. Lo si sente davvero: nei suoni attutiti, nel sole che danza sulle pietre scure, nell’acqua limpida che accoglie chi osa tuffarsi. Come se ogni elemento avesse ancora memoria della sua origine incandescente.

Le Canarie non sono solo spiagge. Sono archivi geologici, luoghi che raccontano la storia della terra con un linguaggio fatto di silenzi, odori, colori netti. Le spiagge nere sono la loro firma.


E forse è proprio lì, tra un sasso lavico e una conchiglia nera, che si nasconde la vera meraviglia: il senso profondo di qualcosa che non si può spiegare, ma solo vivere.

Foto © stock.adobe


Segui Castelli News su