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Casa e giardino

L’errore più comune che secca il legno e lo fa crepare d’estate

Il legno che si secca e crepa d’estate è un problema molto più frequente di quanto si pensi. Ma la causa spesso è una soltanto, ed è anche la più sottovalutata: l’acqua. Sì, proprio quella che si crede utile.

Prendersi cura del legno in estate
Ecco quali errori evitare per non danneggiare o crepare il legno in estate

Quando si parla di legno che si rovina con il caldo, il pensiero corre subito al sole cocente, all’esposizione diretta e alle temperature infernali dei mesi estivi. Eppure, sorprendentemente, questi non sono gli unici nemici. Anzi, a volte sono solo complici silenziosi di un errore molto più comune. Un errore che si ripete anno dopo anno, senza che nessuno se ne accorga finché ormai è troppo tardi. C’è chi pensa di aiutare il legno con gesti che sembrano innocui, quasi premurosi, ma che alla lunga causano più danni che benefici. Il risultato? Fessurazioni visibili, superfici che si scoloriscono, tavole che iniziano a imbarcarsi.

Prima di fare qualsiasi cosa, è utile fermarsi un attimo. Se compaiono le prime crepe, se il legno appare più spento del solito, conviene osservare bene l’ambiente in cui si trova. Umidità? Correnti d’aria calda? Ombra alternata a pieno sole? Spesso è un dettaglio minuscolo a fare la differenza.


Perché l’acqua può danneggiare il legno più del sole

Si tende a pensare che bagnare il legno, o comunque mantenerlo umido, possa aiutarlo a sopportare meglio il caldo. Ma è proprio qui che si nasconde l’errore più comune. Il legno è un materiale vivo, poroso, sensibile ai cambiamenti di temperatura e umidità. Quando assorbe troppa acqua, si dilata. Ma con il caldo torrido, quell’acqua evapora rapidamente, provocando un ritiro eccessivo e improvviso. Risultato? Il legno si spacca, si incurva, perde coesione. Questo accade spesso con mobili da esterno, assi di legno lasciate in terrazza o parquet esposti a correnti d’aria calda. Il ciclo “umido-secco” stressa le fibre interne del legno fino a spezzarle. E più il legno è tenero o non trattato, più il danno arriva in fretta.


Un altro errore frequente è lavare il legno con troppa acqua, magari usando anche detergenti non adatti. Il mix caldo e umidità crea un effetto imbuto: prima il legno si gonfia, poi si secca in modo irregolare. Le crepe iniziano spesso dai bordi o dai punti in cui l’umidità si è accumulata di più.

Errori da evitare per proteggere il legno dal caldo estivo

Prima di tutto, è fondamentale prevenire invece che intervenire a danno fatto. Molte persone pensano che basti coprire il legno o spostarlo all’ombra per evitare problemi, ma non è sufficiente. Anche in ombra, il legno può comunque subire sbalzi termici o ristagni di umidità dannosi. Ecco una lista di azioni da evitare assolutamente:

  • Bagnare il legno nelle ore più calde, pensando di rinfrescarlo
  • Usare acqua in eccesso per pulirlo
  • Applicare oli o protettivi quando il legno è ancora umido
  • Lasciare mobili o superfici in legno in ambienti con forte sbalzo termico
  • Ignorare i segni iniziali di secchezza o crepe

Un accorgimento utile è quello di usare prodotti specifici per legno da esterno, meglio se traspiranti. Alcuni protettivi a base di cera o olio naturale permettono al legno di respirare senza bloccare l’umidità all’interno, evitando l’effetto serra che rovina le fibre.


Chi ha parquet in casa dovrebbe controllare che l’ambiente non sia troppo secco. In estate, l’aria condizionata o la ventilazione forzata possono abbassare l’umidità interna in modo drastico. Un semplice umidificatore può fare la differenza.

Legno crepato? Cosa osservare e come intervenire

Quando il danno è fatto, si nota subito: il legno appare secco, opaco, con linee che si aprono lungo le venature. Ma non tutto è perduto. Prima di agire, conviene capire da dove è iniziato il problema. Le crepe partono quasi sempre da punti di stress, cioè zone che hanno subito variazioni improvvise.


In questi casi, la fretta è nemica. Non si dovrebbe mai applicare olio o vernice su legno spaccato senza averlo prima riequilibrato. L’ideale sarebbe portare il pezzo in un ambiente stabile, con temperatura e umidità costanti, e aspettare qualche giorno. Solo dopo si può pensare a carteggiare leggermente la superficie per renderla più uniforme, applicare un olio nutriente o una resina rigenerante, e, se necessario, intervenire con uno stucco riempitivo sulle crepe più evidenti.

Il recupero dipende anche dal tipo di legno: alcune essenze, come teak o iroko, sono più resistenti ai cambiamenti, mentre il pino o l’abete richiedono più attenzione.


Il consiglio più prezioso? Imparare a osservare il legno, capire come reagisce al clima, e agire con delicatezza.

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Foto © stock.adobe


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