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Piante e fiori

L’oleandro è pericoloso per bambini e animali? Ecco cosa devi sapere prima di piantarlo

Grazioso, elegante, capace di abbellire cortili e terrazzi con una meravigliosa fioritura. Non c’è dubbio che l’oleandro (Nerium oleander) riesca a catturare subito l’attenzione: corolle rosa, rosse o bianche, un fogliame verde scuro sempre lucido, sembra davvero l’alleato perfetto per chiunque desideri un angolo mediterraneo nel cuore della città.

oleandro in giardino
L’oleandro è pericoloso per bambini e animali? Ecco cosa devi sapere prima di piantarlo

Il suo fascino, però, è solo una parte della storia. Dietro quell’aria raffinata, si nasconde un lato meno noto, e decisamente più insidioso. Un po’ come certi vicini di casa: all’apparenza impeccabili, ma pronti a creare problemi al minimo imprevisto. A prima vista l’oleandro sembra innocuo, quasi da accarezzare… ma sotto sotto, è tutta un’altra storia.


Peccato che dietro questa bellezza si nasconda un rischio concreto: l’oleandro è una delle piante più tossiche diffuse in Europa. Ecco perché chi ha bambini o animali dovrebbe pensarci due volte prima di coltivarlo.

Perché l’oleandro può essere pericoloso anche in piccole dosi

Non serve essere botanici per riconoscere che l’oleandro è bello da morire. Il problema, purtroppo, è che lo è in senso letterale. Tutte le sue parti – fiori, foglie, linfa, perfino i rami secchi – contengono oleandrina, una sostanza decisamente poco amichevole. E non è sola: ci sono anche digitossina e nerioside, che suonano come incantesimi ma sono glicosidi cardiaci in grado di mandare in tilt il cuore. Basta pochissimo per far danni seri. Una quantità microscopica può alterare il ritmo cardiaco, soprattutto nei più piccoli. Bambini e animali, con il loro corpo minuto, hanno meno margine d’errore. E qui si gioca tutto: basta una fogliolina, o anche meno.

Un paragone semplice? Tenere un oleandro nel giardino dove giocano i bambini è un po’ come lasciare una candela accesa in mezzo a una tenda: finché va tutto bene, nessuno se ne accorge. Ma il rischio è lì, pronto a esplodere. In effetti, mezzo grammo di foglia secca può uccidere un cane di piccola taglia. Basta questo per capire che non è una questione da sottovalutare. Chi ha animali o bambini sa bene quanto sia difficile tenerli lontani da ogni cosa potenzialmente pericolosa. In fondo, chi non ha mai visto un bimbo curioso raccogliere un fiore per portarlo alla bocca, o un cucciolo mordicchiare un rametto?


I rischi più comuni: ingestione, inalazione e contatto

Non serve mangiarlo per correre dei rischi. E qui l’oleandro si fa davvero subdolo. L’ingestione è la via più pericolosa, sì, ma non l’unica.

I bambini, si sa, mettono in bocca tutto. E quei fiori rosa o bianchi, così vivaci, sembrano proprio fatti per essere raccolti. Anche gli animali, specie cani e gatti, possono cedere alla tentazione di mordere qualcosa che trovano in giardino.

Ma attenzione anche ai fuochi: bruciare legno di oleandro, magari durante un barbecue o nel camino, può trasformarsi in un errore fatale. I fumi rilasciati irritano le vie respiratorie e possono causare nausea, malesseri e, nei casi più gravi, intossicazione.

E non è finita. Anche il solo contatto con la linfa può provocare guai. Se hai piccoli tagli o graffi sulle mani, il rischio di irritazioni e vere e proprie ustioni chimiche è concreto.

I sintomi dell’intossicazione arrivano rapidi, a volte silenziosi:


  • Nausea, vomito e crampi allo stomaco
  • Diarrea intensa, a volte con sangue
  • Battito cardiaco anomalo (lento o troppo veloce)
  • Pressione che scende, tremori, stato confusionale
  • Nei casi estremi: convulsioni, coma, arresto cardiaco

Negli animali, i segnali sono simili: troppa saliva, fiato corto, occhi persi nel vuoto. E se non si corre dal veterinario, la situazione può precipitare in poche ore.

cane accanto ad un oleandro

Come gestire l’oleandro in modo sicuro (o evitarlo del tutto)

Avere un oleandro non è un reato. Ma va gestito con attenzione, quasi come se fosse un elettrodomestico pericoloso: bello, utile, ma solo se maneggiato con cura.

Durante la potatura? Guanti obbligatori. Non è questione di farsi belli: è proprio per evitare il contatto diretto con linfa e foglie. E appena finito, mani ben lavate e attrezzi puliti. Sempre.

Se ci sono bambini o animali in casa, vale la pena chiedersi se ne valga davvero la pena. Perché non basta dire “non toccare”: un attimo di disattenzione può bastare. Meglio spostarlo in un punto inaccessibile, o – meglio ancora – optare per alternative.

Quali? Ecco qualche idea più tranquilla:

  • Lavanda: oltre ad essere bella, tiene anche lontane le zanzare
  • Abelia: dura a lungo e fa una gran figura
  • Camelia: sofisticata, zero rischi
  • Ortensia: da maneggiare con cautela, ma più gestibile
  • Gelsomino: profumato, rampicante e sicuro
  • Lantana: colorata, ma da evitare se hai animali molto curiosi

Infine, una cosa va detta chiara: non esiste antidoto per l’intossicazione da oleandro. Niente rimedi fai-da-te, niente latte, niente attese. Al minimo dubbio, si chiama subito il medico o il centro antiveleni. Con certe cose, non si scherza. L’oleandro, insomma, è come quei regali bellissimi ma con un foglietto di istruzioni in caratteri piccoli e complicati. Vale la pena leggerlo bene, prima di aprire la confezione.

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