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Marche on the road: itinerario dei paesini color pastello in 48 h

Marche on the road in 48 ore: itinerario tra borghi color pastello come Offagna, Corinaldo e Cingoli. Un viaggio romantico tra mura storiche e sfumature da fotografare.

Marche on the road: itinerario dei paesini color pastello in 48 h

Si parte dai borghi pastello delle Marche con curiosità e leggerezza, lasciandosi guidare da vicoletti ricchi di colore e storia. È interessante notare che in soli due giorni si possono assaporare scenari cromatici unici, un’impronta di luce e poesia. Si crede che questi paesini, meno inflazionati, regalino esperienze genuine, tra finestre decorate e palette tinteggiata. E se il tempo fosse davvero poco, una guida rapida e concreta può essere utile per ottimizzare ogni tappa, quasi fosse un tesoro svelato.

Si consiglia già da ora di predisporre una playlist di musica leggera e una carta fotografica, per catturare ogni dettaglio color pastello: un modo semplice per sintonizzarsi sull’onda cromatica dei borghi.


Prima tappa: Offagna, il borgo rosa antico che sa di medioevo

Il viaggio inizia da Offagna, arroccato sulle colline a pochi chilometri da Ancona. Appena arrivati, si resta colpiti dalle mura medievali e dalle torri che sembrano uscite da un racconto illustrato. Le case in pietra dai toni rosati si confondono con il cielo del primo mattino, creando un quadro che sa di fiaba.


Il centro è piccolo ma intenso: passeggiando tra botteghe artigiane e cortili nascosti, si ha la sensazione di camminare dentro un dipinto. In estate, le rievocazioni storiche animano le strade, ma anche in bassa stagione Offagna ha un fascino tutto suo, più silenzioso e intimo. Vale la pena fermarsi per una colazione con vista sulle colline e perdersi nel silenzio ovattato del borgo.

Per chi ha più tempo, nei dintorni si trovano altre perle minori come Polverigi e Agugliano, piccoli centri dove l’accoglienza è autentica e i ritmi lenti. Fermarsi a chiacchierare con un anziano del posto o lasciarsi consigliare da un barista su cosa assaggiare è parte integrante dell’esperienza. Il viaggio inizia a prendere ritmo, ma senza fretta.

Borghi da sogno: i colori pastello che incantano lo sguardo

Dopo Offagna, l’itinerario prosegue verso altri borghi colorati delle Marche. Alcuni sono davvero piccoli, ma è proprio lì che si trovano le sfumature più dolci e inaspettate.


Tra i più suggestivi:

  • Corinaldo: mura perfette, case color albicocca e una scalinata da fotografare a ogni ora del giorno.
  • Mondavio: dominato da una rocca rinascimentale, con case color terracotta e stradine che profumano di storia.
  • Castelbellino: qui il giallo crema e il rosa tenue si rincorrono tra le vie in salita.
  • Sarnano: uno dei borghi più belli d’Italia, con tocchi di verde salvia tra pietre antiche e balconi fioriti.
  • Treia: elegante e romantica, con edifici dalle tinte calde e logge che si affacciano su paesaggi mozzafiato.
  • Montefiore dell’Aso: un mosaico di colori su un crinale tra mare e colline, con scorci intimi e viste che si aprono all’improvviso.

Ogni tappa ha qualcosa di unico: un portone azzurro sbiadito, un balcone con gerani rossi, una panchina vista tramonto. In fondo, non serve correre: basta fermarsi ogni tanto e guardare con occhi diversi. Anche le pause contano: una granita sotto un pergolato, un piccolo museo locale, un artigiano che racconta come nascono i suoi pezzi.


E poi ci sono i profumi: l’odore del pane appena sfornato, la lavanda essiccata nei cortili, il vino che esce dai tini in pietra. Dettagli minuscoli, eppure indimenticabili.

Ultima tappa: Cingoli e il panorama che si tinge di pastello

L’ultima sosta dell’itinerario è Cingoli, chiamato anche il “balcone delle Marche”. Qui il pastello non è solo nei muri delle case, ma anche nel cielo che si apre sulle colline. Al tramonto, tutto si sfuma: l’ocra diventa arancio pallido, il verde si addolcisce in toni di salvia, e il blu del cielo scivola verso il lavanda.


Il centro storico merita una passeggiata lenta. Tra vicoli curati e facciate color pesca, si incontrano scorci perfetti per una pausa fotografica. La terrazza panoramica è il punto ideale per chiudere il viaggio: uno sguardo che abbraccia l’intera regione e lascia un senso di leggerezza.

Cingoli è anche il posto giusto per una cena finale: ristorantini nascosti propongono piatti della tradizione marchigiana, semplici ma pieni di gusto. Un piatto di vincisgrassi, un bicchiere di verdicchio, e il viaggio si chiude nel modo migliore.

Marche on the road

Chiudere un itinerario così breve ma intenso fa venire voglia di tornare. Perché ogni borgo visitato lascia una sfumatura nella memoria, come un acquerello non ancora asciutto. E magari, la prossima volta, si parte senza orologio. Solo con la voglia di perdersi ancora tra i colori.

Foto © stock.adobe


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