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Turismo

Parigi in 3 giorni: esplora la capitale francese prima delle Olimpiadi

Tre giorni a Parigi prima delle Olimpiadi 2024? Scopri un itinerario completo tra monumenti, arte, shopping e cabaret, con consigli pratici e tappe imperdibili.

Parigi in 3 giorni: esplora la capitale francese prima delle Olimpiadi

Scoprire Parigi in tre giorni? Sembra una sfida, ma con un pizzico di organizzazione e tanta curiosità, diventa un piccolo viaggio da ricordare. Prima dell’arrivo dei Giochi Olimpici del 2024, è l’occasione perfetta per vedere la città con occhi diversi, evitando la folla e cogliendo dettagli che tra qualche mese potrebbero sfuggire.

Parigi sta cambiando volto, si prepara all’evento, ma mantiene intatta quella sua anima fatta di scorci eleganti, piazze brulicanti e boulangerie all’angolo. Ecco un percorso da seguire, tappa dopo tappa, per assaporarla senza ansie.


Tour Eiffel, Notre Dame e Montmartre: il cuore della città

Si inizia da ciò che, volente o nolente, è l’immagine più nota: la Tour Eiffel. Nonostante tutte le foto viste, salirci davvero cambia le cose. Dal secondo piano, o meglio ancora dalla cima, lo sguardo abbraccia l’intera Parigi. I tetti grigi, la Senna che taglia in due la città, il traffico che si muove lento. E quando cala il buio, ogni ora, la torre brilla: migliaia di luci a intermittenza che sembrano voler dire “ci siamo ancora”.


Poi ci si sposta a piedi o in metro verso Notre Dame. Sì, l’incendio del 2019 ha lasciato il segno, ma la sua imponenza è rimasta intatta. Il restauro è in corso, certo, ma osservare il cantiere con quella guglia nuova che si staglia tra le impalcature ha un fascino tutto suo. Sa di resilienza, più che di rovina.

Ultima tappa della giornata: Montmartre. La Basilica del Sacro Cuore troneggia in cima alla collina, bianca come la panna. Salire le scale non è una passeggiata, ma da lassù la vista è ampia, quasi cinematografica. E attorno, artisti di strada, ritrattisti, suonatori. Montmartre non è più il quartiere bohémien di un tempo, ma conserva ancora briciole di poesia.

Arte, moda e gusto: tra Louvre e Grandi Magazzini

La seconda giornata parte dal Louvre. Sì, c’è la Monna Lisa, ma è solo una tra migliaia di opere. I sotterranei del museo raccontano la Parigi medievale, con resti di mura e torri, un contrasto con la piramide di vetro che ormai è diventata familiare. Se sei sotto i 26 anni, in certi orari puoi entrare gratis. Vale la pena controllare prima.


Finita la visita, basta poco per arrivare all’Opéra Garnier. Anche senza biglietto per uno spettacolo, si può entrare per ammirarne i marmi, gli affreschi, e quella scalinata che sembra uscita da un film. Curioso il percorso-enigma ispirato ad Arsenio Lupin, pensato anche per i più giovani o per chi ama il mistero.

Poi, è ora di cedere al richiamo dello shopping. Le Galeries Lafayette e il Printemps Haussmann non sono solo templi del consumismo: i loro interni, le cupole di vetro e ferro, valgono la visita. E se hai fame, il piano gourmet delle Galeries offre piatti francesi ed esotici da gustare senza fretta. Magari davanti a una vetrata con vista sui tetti.


Champs-Elysées, Quartiere Latino e cabaret: la Parigi classica e quella nascosta

Ultimo giorno, ma ancora tante cose da vedere. Si parte con una passeggiata sugli Champs-Elysées. Lungo il viale, tra boutique e bistrot, si arriva all’Arco di Trionfo. Dalla sua terrazza, la visuale si apre a raggiera: un colpo d’occhio raro, da immortalare. Dentro, un piccolo museo spiega come e perché venne costruito.

Da qui si prende la Linea 6 della metro, una delle poche sopraelevate: scorci sulla Senna e sulla Torre Eiffel assicurati. Direzione: Quartiere Latino. Un angolo di Parigi con una sua anima, tra librerie storiche, café pieni di studenti e il verde dei Giardini del Lussemburgo. Una camminata tra le statue, poi una tappa al Pantheon, dove riposano personaggi come Voltaire e Marie Curie. Basta osservare le colonne per sentirsi dentro un’altra epoca.


Per chiudere, ci vuole qualcosa di speciale. Il Paradis Latin è una scelta perfetta. Il locale, ristrutturato da Gustave Eiffel, è un tuffo nel mondo dei cabaret parigini, con luci, piume, musica e quel pizzico di ironia che fa tanto Montmartre. Uno spettacolo che strizza l’occhio alla tradizione, ma senza prendersi troppo sul serio.

Come muoversi e dove mangiare: piccoli trucchi per vivere meglio la città

Parigi non è difficile da girare, se si prende confidenza con la metro. Capillare, rapida, precisa: copre ogni angolo dei 20 arrondissement e anche zone fuori città. Se hai in programma molte corse, valuta un carnet di biglietti o un pass Paris Visite. Attenzione solo alle zone: Versailles o Disneyland sono fuori dal centro.

Per mangiare, c’è l’imbarazzo della scelta. Dai bistrot tradizionali con tavolini all’aperto, ai ristoranti etnici dove assaggiare couscous o ramen. E non mancano i dolci tipici: provare i macaron è quasi obbligatorio, come fare colazione con un pain au chocolat accompagnato da un caffè allungato.

Parigi l'Arco di Trionfo

Insomma, tre giorni a Parigi non bastano mai davvero. Ma bastano per cominciare ad amarla.

Foto © stock.adobe


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