Playa de Gulpiyuri, la spiaggia più sorprendente della Spagna, si nasconde tra i prati dell’entroterra asturiano: un miracolo geologico dove l’acqua marina filtra da grotte sotterranee in un paesaggio rurale fuori dal tempo.
A volte la natura si diverte a confondere. E in quei momenti, tira fuori creazioni che sembrano fatte apposta per farci dubitare dei nostri sensi. Succede proprio così nelle Asturie orientali, tra colline morbide e sentieri intrisi di odore di erba e sale. Lì si cela la Playa de Gulpiyuri, un posto così surreale che non sembra vero nemmeno quando ci si è dentro.
Non è segnalata da insegne luminose o cartelli turistici. Bisogna volerla cercare. E spesso chi ci arriva lo fa spinto più dalla curiosità che da una vera destinazione. Si cammina tra muretti a secco, si sente il rumore del mare… ma intorno, solo terra. Poi, come una magia improvvisa, una spiaggia appare. Piccola, perfetta, assolutamente fuori posto.
Playa de Gulpiyuri: una spiaggia nell’entroterra alimentata dal mare
Una spiaggia vera, con onde vere. Ma senza il mare davanti. Com’è possibile? Tutto merito del carsismo, quel fenomeno geologico che crea gallerie e cavità nella roccia. Qui, il mare ha scavato nel sottosuolo un tunnel invisibile, e dove prima c’era una grotta, oggi c’è una dolina.
Durante l’alta marea, l’acqua filtra fin dentro questa conca sabbiosa nascosta tra i campi. Si muove, sale, forma piccole onde. Poi si ritira, lasciando sabbia umida, riflessi dorati e un silenzio che sa di mistero. È una spiaggia senza mare in vista, e già solo questo basterebbe a farla entrare in qualsiasi elenco delle meraviglie naturali.
Come arrivare alla spiaggia segreta delle Asturie
Non si parcheggia accanto a Gulpiyuri. Non ci sono strade comode o chioschi. Solo sentieri. Si parte a piedi da Naves o da San Antolín, e si cammina piano, magari con un po’ di vento in faccia e il cielo che cambia colore ogni cinque minuti.
Qualche dritta utile prima di mettersi in cammino:
- Portare scarpe adatte: niente sandali da città, meglio prepararsi al fango.
- Nei weekend estivi può diventare affollata, ma al mattino presto è tutta un’altra storia.
- Niente servizi, davvero: acqua e snack vanno pensati prima.
- Rispetto assoluto per l’ambiente. Qui non si lascia traccia.
Dal 2001 è riconosciuta come Monumento Naturale, e non a caso. Ogni passo conta, ogni attenzione fa la differenza per non rovinare un equilibrio delicato che si è formato lentamente, nel silenzio.
Gulpiyuri: natura incontaminata e mistero
Sedersi su quella sabbia, senza rumori artificiali intorno, è qualcosa che lascia il segno. Il mare si sente ma non si vede. Le onde arrivano e si infrangono piano, senza clamore. Intorno, solo verde.
L’acqua è fredda, limpida, con sfumature che vanno dal verde smeraldo al turchese opaco. La sabbia è ruvida, chiara, e sotto il sole brilla come polvere d’oro. Non c’è nulla da fare, se non osservare. E magari lasciarsi stupire.
“Gulpiyuri” significa acqua racchiusa, un nome che sembra scelto con cura. Alcuni la chiamano la spiaggia marina più piccola del mondo, ma non è questo il punto. Qui non si viene per contare i metri. Si viene per sentire quanto può essere potente la natura anche quando è in miniatura.
Negli ultimi anni ha fatto qualche apparizione nei documentari e sui social, ma resta fuori dai radar del turismo di massa. Per fortuna. Perché certi luoghi funzionano solo se restano così: semplici, silenziosi, misteriosi.
Chi ci capita spesso resta in silenzio, più per rispetto che per stupore.
Si guarda intorno, si ascolta quel mare invisibile e si capisce, senza troppi pensieri, che si è arrivati in un angolo di mondo che va solo custodito. Nient’altro.
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