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Turismo

Scopri Cala Coticcio: l’angolo segreto di Caprera che incanta al primo sguardo

Cala Coticcio, soprannominata la Tahiti sarda, è uno di quei posti che sembrano troppo belli per essere veri. Tra mare cristallino, rocce color pesca e vegetazione selvatica, si ha davvero l’impressione di essere capitati per caso in un altro mondo.

Cala Coticcio
Cala Coticcio: l’angolo paradisiaco di Caprera

Ci sono posti che non hanno bisogno di grandi parole, né di filtri patinati. Cala Coticcio è uno di quei luoghi che si fanno notare con delicatezza. Non alza la voce, non cerca attenzioni. Si lascia scoprire piano, come le cose più vere e più rare. Immersa tra le pieghe dell’isola di Caprera, sorprende chi ha voglia di guardare davvero. Ogni dettaglio – le forme levigate delle rocce, la luce che cambia sul mare, persino quel silenzio che sembra sospeso – racconta una storia diversa.

E non è facile trovare un angolo dove il tempo non corre, ma passeggia. Se l’idea di una fuga quieta, lontana dai clamori e immersa nella natura più pura, accende anche solo un pensiero fugace, allora Cala Coticcio merita un posto speciale. Forse sul taccuino dei desideri, con l’inchiostro blu.


Cala Coticcio: dove il tempo sembra fermarsi

Capita raramente di trovarsi davanti a un posto che riesce a togliere le parole di bocca. Qui succede. La luce cambia tutto: al tramonto, le rocce diventano quasi rosa, il mare si accende e ogni onda sembra raccontare una storia. La sabbia? Così fine che quasi scivola via come cipria. Ma non è solo questione di bellezza. C’è un’atmosfera, difficile da spiegare. Non si sente solo l’odore del sale, ma quello del lentisco, del mirto, del rosmarino selvatico. La natura qui non si guarda soltanto: si respira, si sente addosso. E sotto la superficie, c’è un altro mondo: stelle marine, pesci dai riflessi metallici, correnti leggere che giocano tra gli scogli. Lo snorkeling diventa un viaggio, non solo un’attività.


La persa della Sardegna: Cala Coticcio

Va detto, però: non si arriva a Cala Coticcio per caso. Non è il classico posto da “un tuffo e via”. Fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, quindi ci sono regole precise. Serve una guida ambientale autorizzata per accedere. E forse è proprio questo a salvarla, a renderla così com’è: vera, integra, mai banale.

Come arrivarci e perché ne vale davvero la pena

Arrivare a Cala Coticcio via terra richiede un po’ di impegno, è vero. Ma è uno sforzo che si dimentica in fretta. Il sentiero parte dalla strada principale di Caprera e si infila tra rocce levigate e scorci improvvisi sul mare. Si cammina circa un’ora e mezza, in un silenzio rotto solo da cicale e vento. Non è una passeggiata urbana: servono scarpe serie, acqua nello zaino e una buona dose di voglia.


L’alternativa? Via mare. Da Palau o da La Maddalena partono ogni giorno escursioni in barca. E vedere la cala spuntare tra le rocce dal lato del mare è qualcosa che resta impresso: sembra una conchiglia chiusa che si apre piano.

Prima di partire, però, meglio sapere alcune cose:


  • L’accesso a piedi è solo con guida ambientale.
  • Niente raccolta di sabbia, conchiglie o piante.
  • Niente servizi: niente bar, niente lettini, nessun ombrellone.
  • Serve acqua, crema solare e spirito di adattamento.

In compenso, si guadagna qualcosa che molti altri posti hanno perso: l’autenticità. Cala Coticcio non si trucca per piacere, non fa scenografie: resta se stessa.

Caprera: un’isola che sorprende ad ogni passo

E una volta vista Cala Coticcio, finisce tutto? No, per niente. Caprera è un susseguirsi di angoli da scoprire. Cala Napoletana, Cala Garibaldi, la più riservata Cala Serena: ognuna ha qualcosa di diverso, un dettaglio che resta in mente.


Poi c’è la parte storica, che spiazza. Sull’isola ha vissuto Giuseppe Garibaldi, e la sua Casa Bianca si può ancora visitare. Un posto dove ogni oggetto sembra raccontare una pagina d’Italia, immerso nel verde, nel silenzio.

Chi ama la natura, ma non disdegna un tocco di storia, trova a Caprera un equilibrio raro. Camminare tra pini e ginestre, tuffarsi dove il mare è più blu, e poi finire la giornata davanti a una finestra che affaccia sul passato.

A volte ci si dimentica che esistono ancora luoghi così. Cala Coticcio non è solo una meta, ma un modo per riscoprire il piacere della lentezza, del silenzio, della meraviglia.

Caprera e le sue bellezze: Cala Coticcio
La Maddalena

E magari, anche un po’ di se stessi.

Foto © stock.adobe


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