Menu Chiudi
Piante e fiori

Scopri perché le foglie delle ortensie stanno seccando e come rimediare

Foglie secche e fiori spenti? Scopri perché le ortensie soffrono e come intervenire con piccoli gesti per farle rifiorire in salute, evitando errori comuni.

Ortensie foglie
Scopri perché le foglie delle ortensie stanno seccando e come rimediare

Le ortensie sono tra quelle piante che sanno trasformare in pochi giorni un angolo qualsiasi del giardino in una piccola oasi fiorita. Ma quando le foglie iniziano a seccarsi, e i fiori perdono brillantezza, c’è qualcosa che non sta funzionando. Che succede davvero alle ortensie quando sembrano “spente”? Spesso la causa è sotto gli occhi, ma si tende a sottovalutarla.

C’è chi pensa che basti un po’ d’acqua in più per rimediare, altri spostano i vasi a casaccio sperando che le cose migliorino. Ma in realtà, serve capire cosa disturba davvero queste piante per agire in modo efficace. E no, non sempre si tratta di un unico problema. Vediamo insieme cosa osservare e, soprattutto, cosa fare.


Troppo sole diretto? Le ortensie non sempre lo tollerano

C’è questa convinzione diffusa che tutte le piante da fiore amino il sole. Ma le ortensie, in particolare alcune varietà come la macrophylla, preferiscono ambienti più miti. Quando vengono esposte per ore al sole cocente, le foglie iniziano a raggrinzirsi, poi seccano ai bordi, infine si accartocciano. E se il caldo è davvero intenso, anche i fiori cominciano a perdere tono e colore.


Il problema è che molte volte si sceglie la posizione pensando solo alla luce. Ma c’è luce e luce. Quella del mattino è benefica, quella del pomeriggio, soprattutto in estate, può diventare micidiale. Le ortensie non hanno un sistema di raffreddamento così efficiente: se l’acqua evapora troppo velocemente, la pianta non riesce a compensare e finisce in affanno.

Se il tuo esemplare si trova in un punto esposto tutto il giorno, potresti valutare un piccolo spostamento o creare una zona d’ombra con un telo leggero. Anche semplicemente scegliere un lato del giardino più riparato può fare la differenza.

Irrigazione delle ortensie: quando l’acqua fa più male che bene

Annaffiare, sì. Ma quanto e come? Perché se è vero che le ortensie richiedono umidità costante, è altrettanto vero che non sopportano i ristagni. E qui cominciano i problemi. Troppa acqua può essere dannosa quanto la siccità. Quando le radici rimangono per troppo tempo in un terreno fradicio, vanno letteralmente “in apnea”.


Un modo semplice per capire se si sta sbagliando è osservare la terra: se è compatta e fangosa, bisogna rallentare. Se al contrario sembra sabbiosa e secca, meglio aumentare le annaffiature, magari al mattino presto o la sera, quando l’acqua evapora più lentamente.

E occhio al vaso, se coltivi le ortensie in contenitori. Un buon drenaggio è fondamentale: uno strato di argilla espansa o cocci sul fondo può salvare la pianta da situazioni rischiose.


Malattie fungine delle ortensie: come riconoscerle

Se compaiono macchie marroni o grigiastre sulle foglie, è probabile che ci sia di mezzo un fungo. La cosiddetta macchia fogliare è una delle patologie più diffuse tra le ortensie, specialmente quando il clima è caldo e umido, e l’aria non circola a dovere.

Il problema peggiora se si continua ad annaffiare bagnando le foglie: sembra un dettaglio da poco, ma può scatenare un vero disastro. Meglio sempre irrigare alla base, senza “doccia” sulle parti alte. E se noti foglie compromesse, conviene rimuoverle subito.


In alcuni casi, specie se l’infezione è estesa, l’uso di un fungicida può essere utile. Ma va scelto con cura e usato solo quando necessario, perché non tutte le varietà tollerano certi trattamenti. L’ideale sarebbe prevenirne l’uso garantendo più spazio tra una pianta e l’altra, e mantenendo il fogliame più asciutto possibile.

Ortensie sane: buone pratiche da non dimenticare

Ci sono alcuni accorgimenti semplici che fanno la differenza, anche se spesso passano inosservati. Prenditi un momento per osservare il tuo giardino:

  • Il terreno drena bene l’acqua?
  • Le piante sono troppo vicine tra loro?
  • Hai pacciamato attorno alla base per trattenere l’umidità?
  • I fiori spenti vengono rimossi o restano lì?

Spesso basta poco per evitare guai più seri. Anche un po’ di pacciamatura naturale (come corteccia o foglie secche) può aiutare le ortensie a mantenere la giusta umidità, evitando sbalzi improvvisi che mettono sotto stress le radici.

In più, un terreno leggermente acido aiuta la pianta ad assorbire meglio i nutrienti. Se si nota un ingiallimento generale delle foglie, potrebbe essere utile arricchire il suolo con concimi specifici per acidofile.

Quando e come potare le ortensie senza fare danni

Un altro aspetto che spesso viene trascurato è la potatura delle ortensie. Non è solo una questione estetica: potare bene vuol dire favorire una fioritura abbondante e prevenire rami troppo deboli o malati. La tempistica dipende dalla varietà, ma in generale la fine dell’inverno o l’inizio della primavera sono i momenti più adatti.

Tagliare troppo tardi o troppo presto può compromettere la stagione successiva. Serve mano ferma e un po’ di pazienza: meglio poco e preciso, che troppo e casuale. Un buon taglio aiuta anche a dare respiro alla pianta, migliorando la circolazione dell’aria tra i rami.

Ortensie foglie

Prestando attenzione a questi dettagli, le ortensie possono tornare a esprimere tutta la loro bellezza, stagione dopo stagione. Basta poco, in fondo: uno sguardo più attento e qualche gesto mirato. Nulla di complicato, ma molto più efficace di quanto sembri.

Foto © stock.adobe


Segui Castelli News su


GUARDA ANCHE