Sud del Garda, lago e silenzio, passeggiate e sentieri facili. Quando l’aria si fa più fresca, i colori cambiano e tutto sembra rallentare: qui scopri le cinque camminate rilassanti ideali in questa stagione.

Basta aspettare novembre e il Sud del Garda si trasforma, quasi senza preavviso. Le rive si svuotano, il traffico si fa raro, i paesi si riscoprono lenti. Tutto sembra invitare a prendersela con calma, come se la natura si concedesse un respiro profondo prima dell’inverno. E allora, proprio ora che i sentieri si tingono di giallo e arancio, ogni passo acquista un ritmo diverso, più disteso. Si sente il fruscio delle foglie sotto le scarpe, il profumo dell’acqua che arriva a folate leggere. Non è ancora tempo di cappotti pesanti, ma basta una felpa per godersi davvero l’aria del lago e la tranquillità di queste giornate un po’ sospese.
C’è chi preferisce le colline sopra Desenzano, chi invece punta verso i canneti di Sirmione o si spinge tra le campagne verso Pozzolengo. Ogni itinerario ha una sua storia, qualche scorcio nuovo o un dettaglio dimenticato. A volte si incontra un pescatore, altre volte un ciclista solitario. Persino le barche sembrano riposare, oscillando piano al vento. Più che una classifica, quella che segue è una selezione di passeggiate semplici, tutte diverse, ma con un filo comune: rallentare il passo, lasciarsi sorprendere dal silenzio e, magari, trovare un angolo ancora sconosciuto.
Passeggiate facili sul lago di Garda: Desenzano e la magia del lungolago
Desenzano in autunno cambia volto. Meno gente, più luce radente. Il lungolago diventa quasi una passerella dove camminare senza fretta. Si parte dalla Darsena Le Saline, con le ultime barche ormeggiate e il profilo delle montagne sullo sfondo. Si costeggia l’acqua, tra le panchine libere e i riflessi che sembrano moltiplicarsi nei pomeriggi limpidi.

Un dettaglio curioso: nei giorni più freschi, c’è chi pesca ancora con la canna lungo le sponde, protetto da un berretto di lana. L’atmosfera è raccolta, intima. Il percorso è breve (circa 4 km) e adatto davvero a tutti, anche a chi non ama le salite. Si cammina con il ritmo delle onde e si arriva fino alla spiaggia Feltrinelli, dove qualche coraggioso si avventura ancora nell’acqua. Alla fine, una pausa al bar del porto (un caffè caldo tra le mani, lo sguardo sui gabbiani che girano bassi) sembra quasi d’obbligo. Piccoli dettagli, però fanno la differenza.
Canne, silenzi e ciclisti: l’anello di Sirmione tra lago e natura
Sirmione, fuori stagione, sorprende sempre. Basta allontanarsi dal centro storico e imboccare la passeggiata che segue il bordo del lago, verso Punta Grò. La pista ciclabile si intreccia con sentieri di terra battuta, tra canneti e piccole spiagge secondarie. L’aria qui è piena di odori, a volte si sente la legna bruciata dei caminetti accesi nei giardini.
Non è raro incontrare aironi o folaghe, specie nelle ore più tranquille del mattino. Il percorso ad anello (poco meno di 6 km) è pianeggiante, con tratti che sembrano isolati dal resto del mondo. Si passa davanti a vecchie limonaie, a pontili dimenticati. Ogni tanto qualche ciclista, poi il silenzio.
Per chi ha tempo, si può deviare verso la zona delle Terme di Virgilio, dove il vapore dell’acqua calda forma piccole nuvole nei primi freddi. Da provare almeno una volta, anche solo per sedersi e ascoltare l’acqua che scorre.

Passeggiate rilassanti nel Sud del Garda a Pozzolengo: vigneti e sentieri tra le colline basse
L’interno del Sud Garda regala sempre sorprese a chi ama camminare senza meta. Pozzolengo è uno di quei paesi che spesso si attraversano in auto, ma vale la pena fermarsi. Appena fuori dal centro, partono sentieri che si snodano tra vigneti e piccoli boschi.
L’itinerario più classico segue la strada bianca verso la Torre di San Martino: salite leggere, tanti scorci aperti sulle vigne già potate. Il percorso dura un paio d’ore (circa 7 km), ma non c’è bisogno di correre. Ogni tanto un contadino che sistema il trattore, il rumore delle cesoie. Qui si cammina davvero nel silenzio, lontano dalla confusione del lago.
E proprio all’arrivo, la vista si apre su tutta la pianura, con il profilo delle montagne lontane che sembra disegnato a matita. In certe mattine di dicembre, la brina fa brillare l’erba come vetro. Basta poco, davvero, per cambiare prospettiva.
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