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Idee di viaggio

Un giorno sull’Isola Palmaria: tra sentieri, panorami e acque turchesi

Un giorno sull’Isola Palmaria è l’idea perfetta per scoprire sentieri panoramici, spiagge selvagge e acque turchesi a due passi da Portovenere. Un’esperienza che rigenera.

Un giorno sull’Isola Palmaria: tra sentieri, panorami e acque turchesi

C’è chi arriva per caso, chi la sogna da tempo e chi ci torna ogni estate. In ogni caso, l’effetto è lo stesso: stupore. L’’Isola Palmaria, affacciata sul Golfo dei Poeti e a un passo da Portovenere, è un piccolo mondo a parte. Selvaggia ma accessibile, è un luogo dove ogni passo sorprende, ogni scorcio invita a rallentare.

Per chi cerca un’idea per una gita fuori porta, è una scelta che non delude mai. Scarpe comode, costume nello zaino e via: in meno di mezz’ora di traghetto ci si ritrova in un’altra dimensione. Ma da dove cominciare?


Alla scoperta dell’isola tra boschi, grotte e vedute mozzafiato

Già l’arrivo è scenografico: il traghetto che parte da Portovenere offre una vista incredibile sulle falesie e sulla costa spezzina. Si sbarca alla Terrazza del Terrizzo, unico punto attrezzato con bar e spiaggia. Da lì, la scelta è semplice: sinistra o destra?


Prendendo il sentiero costiero in senso orario, si incontra subito la Cala della Fornace, con i suoi scogli lisci e l’acqua che sfuma dal blu al turchese. Proseguendo si arriva alla Grotta dei Colombi, famosa per i ritrovamenti preistorici ma anche per l’affaccio spettacolare su una parete a picco sul mare.

Salendo, il percorso si fa più selvaggio. Il sentiero del Semaforo conduce verso la cima dell’isola, dove resistono ancora i resti di una postazione militare e una vista a 360 gradi che lascia senza parole. Si vedono le Cinque Terre, l’arcipelago toscano e, nelle giornate limpide, perfino la Corsica.

Ma non serve salire fino in cima per godere di scorci indimenticabili. A ogni curva c’è un angolo che merita una sosta. Si cammina tra lecci, pini marittimi e ginestre, con il rumore del mare come colonna sonora. Niente auto, niente rumori artificiali: solo natura.


A tratti si incrociano piccole scalinate in pietra, resti di antiche mulattiere o terrazze coltivate abbandonate. Tutto racconta una storia, fatta di pastori, pescatori, soldati. E in fondo, non serve conoscere tutto per percepire la forza del luogo: basta camminare, respirare, osservare.

Le spiagge più belle dell’Isola Palmaria (e come raggiungerle)

Una delle domande più comuni è: “Quali sono le spiagge più belle dell’isola?”. E la risposta, in realtà, dipende da cosa si cerca. Ecco le più suggestive, ognuna con il suo carattere:


  • Spiaggia del Terrizzo: comoda, attrezzata, con fondale basso. Perfetta per chi viaggia con bambini o vuole rilassarsi dopo l’escursione.
  • Punta Secco: più selvaggia, raggiungibile solo via mare o con una camminata. Il mare qui ha sfumature che sembrano finta.
  • Cala della Fornace: ideale per chi ama fare snorkeling o tuffarsi dagli scogli.
  • Punta della Mariella: poco conosciuta, un piccolo paradiso silenzioso dove spesso si trovano solo gabbiani e qualche escursionista solitario.

Il bello è che non serve scegliere in anticipo. L’isola si gira interamente a piedi in 3-4 ore, quindi è facile alternare camminata e bagni, lasciandosi guidare dal momento.

Quando andare e cosa non dimenticare nello zaino

La Palmaria è splendida tutto l’anno, ma in primavera e settembre mostra il suo lato più gentile. Meno folla, temperature miti e fioriture ovunque. Luglio e agosto sono perfetti per godersi il mare, ma conviene arrivare presto o restare fino al tramonto per evitare le ore più affollate.


Cosa mettere nello zaino? Pochi elementi ma scelti bene:

  • Scarpe da trekking leggere
  • Costume e telo
  • Acqua e snack
  • Cappellino e crema solare
  • Maschera per snorkeling

Non servono grandi preparativi, solo voglia di esplorare e lasciarsi sorprendere. E, magari, una macchina fotografica: perché ci saranno momenti che andranno catturati. Anche se, a dirla tutta, nessuna foto potrà mai restituire davvero l’emozione di certi panorami.

Curiosità, storia e piccole meraviglie da non perdere

Non tutti sanno che l’Isola Palmaria è parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, insieme a Portovenere e alle Cinque Terre. Un riconoscimento che premia non solo la bellezza paesaggistica, ma anche il valore storico e culturale del territorio.

Tra le curiosità più affascinanti c’è la presenza di batterie militari nascoste nella vegetazione, retaggio della Seconda Guerra Mondiale. Alcune sono visitabili, altre si intravedono lungo i sentieri, come fantasmi silenziosi del passato.

La Grotta Azzurra, meno nota rispetto a quella di Capri ma non meno suggestiva, è raggiungibile in kayak o con escursioni guidate via mare. Qui l’acqua assume sfumature surreali grazie al gioco di luci filtrate dalla roccia. Un piccolo gioiello nascosto.

Infine, una sosta imperdibile è il Monastero abbandonato di San Venerio, sulla vicina isola del Tino, visibile dalla Palmaria. Una leggenda narra che il santo vi abbia vissuto come eremita, e il faro che oggi domina l’isolotto ne custodisce il ricordo.

Un luogo da vivere senza fretta

C’è qualcosa di magico, su quest’isola. Forse è l’aria salmastra, o il contrasto tra il verde intenso e l’azzurro profondo del mare. O magari è solo la bellezza semplice delle cose essenziali, che qui si ritrovano senza sforzo.

Lontana da tutto, ma vicinissima alla costa, la Palmaria è l’esempio perfetto di come il tempo possa avere un altro ritmo. Niente fretta, niente notifiche: solo passi, luce e silenzi. Una gita qui non è solo un’escursione, ma un modo diverso di stare nel mondo, almeno per qualche ora.

un giorno sull'isola Palmaria

Vale la pena prendersi un giorno, anche al volo, e salire su quel traghetto. L’Isola Palmaria non promette grandi avventure. Promette qualcosa di più raro: una pace che resta addosso per giorni.

Foto © stock.adobe


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