Una ghisa incrostata può sembrare impossibile da recuperare, ma con alcuni trucchi semplici e naturali si può riportare alla sua bellezza originale. Scopri i metodi più efficaci per eliminare lo sporco ostinato senza rovinare la superficie.

Resistente, porosa, longeva. La ghisa è uno di quei materiali che si amano e si odiano allo stesso tempo. È perfetta per cucinare, mantenere il calore e dare un tocco rustico a camini, barbecue o stufe, ma basta usarla una volta nel modo sbagliato per ritrovarsi con una patina scura e incrostata che sembra non voler andare più via. E qui sorge spontanea la domanda: vale davvero la pena tenersi la ghisa in casa? Eppure, nonostante tutto, si continua a sceglierla. Sarà forse per quel fascino un po’ antico o per la sua capacità di resistere al tempo. Ma quando arriva il momento della pulizia, serve una strategia. E serve che funzioni, senza impazzire.
È interessante notare come, nonostante i tanti prodotti chimici sul mercato, i rimedi della nonna continuino a essere i più amati. Sarà che sono economici, o forse perché più “umani”. Fatto sta che la ghisa sporca può tornare a splendere con poche mosse giuste. Nessuna magia, solo buonsenso e qualche alleato naturale.
Come pulire la ghisa incrostata senza rovinarla
Quando ci si trova davanti a una padella o a una piastra da barbecue completamente incrostata, la tentazione di usare una spugna abrasiva è forte. Ma attenzione: grattare troppo rischia di rovinare irrimediabilmente la superficie. La ghisa, infatti, ha bisogno di cura.
Si crede spesso che sia indistruttibile, ma è solo apparenza. Le incrostazioni sulla ghisa vanno trattate con pazienza e costanza. Uno dei trucchetti più semplici, ma sorprendentemente efficaci, è quello che combina aceto bianco e bicarbonato. Si sparge un po’ di bicarbonato sulla zona incrostata, si versa qualche goccia di aceto e si lascia riposare per una mezz’ora buona. In quel tempo, si forma una specie di schiumetta che sembra quasi sciogliere lo sporco da sola. Poi basta una spugna morbida per togliere tutto senza sforzi. Funziona davvero, anche se all’inizio sembra troppo facile per essere vero.
Un’alternativa più lenta ma altrettanto valida? Lasciare l’oggetto in ammollo in acqua tiepida con bicarbonato per tutta la notte. Il giorno dopo, una passata con una spatola di legno (sì, meglio evitare il metallo) e il gioco è fatto.
Ma non è tutto: per chi ha a che fare con griglie o piastre del fornello, si può provare anche una miscela di limone, acqua calda e sale grosso. Il limone sgrassa, il sale agisce come abrasivo naturale e l’acqua calda scioglie il grasso.
Curioso come a volte le soluzioni più semplici siano anche le più efficaci, no?
Ghisa incrostata del barbecue: i trucchi più utili
Pulire la ghisa del barbecue è una delle sfide più scoraggianti dopo una grigliata. Il grasso si incrosta, si carbonizza, si salda alla griglia come fosse cemento. Eppure, anche qui, la chiave è nella temperatura e nell’olio.
Prima regola: niente acqua fredda sulla ghisa ancora calda. Si rischia di danneggiare la struttura. Meglio approfittare del calore residuo e, con una spazzola metallica, eliminare i residui più evidenti. Subito dopo, è consigliabile passare un po’ di carta da cucina imbevuta d’olio d’oliva: crea una patina protettiva e rallenta la formazione della ruggine.
Se le incrostazioni sono davvero ostinate, si può accendere il barbecue per qualche minuto a vuoto: il calore brucerà i residui, rendendoli più facili da rimuovere. Si tratta di una sorta di autopulizia naturale, simile a quella dei forni più moderni.
E per i più meticolosi, esistono paste naturali a base di cenere di legna e acqua. Un tempo venivano usate anche per lavare i panni. Oggi sembrano strane, ma funzionano.
Mantenere la ghisa pulita più a lungo
Pulire è una cosa, mantenere pulito è un’altra storia. La ghisa, per restare bella e funzionale, va trattata con rispetto anche dopo la pulizia. Una volta asciutta, è sempre buona norma ungere leggermente la superficie con un panno imbevuto d’olio (di oliva, ma va bene anche di semi). Questo crea una pellicola protettiva che tiene lontani ruggine, umidità e polvere.
Si pensa spesso che basti lavarla e riporla, ma è proprio l’umidità residua che nel tempo crea quelle fastidiose incrostazioni. Un passaggio in forno a bassa temperatura può aiutare ad asciugarla completamente. Non è un passaggio obbligatorio, ma è uno di quei dettagli che fanno la differenza.
Infine, meglio tenersi alla larga da quei detersivi troppo aggressivi e, ancora di più, dalla lavastoviglie. La combinazione tra acqua calda, sapone forte e lavaggi prolungati è un mix micidiale per la superficie della ghisa. Si rovina, perde aderenza, si opacizza. Insomma, il rischio è di ritrovarsi con un oggetto inutilizzabile dopo pochi lavaggi. Meglio andare sul sicuro e usare solo metodi delicati.
E allora, vale ancora la pena tenere in cucina una padella in ghisa o un barbecue con griglia pesante? Beh, considerando che durano decenni, cuociono da dio e sono pure belli da vedere… forse sì. Basta solo saperli trattare come si deve.
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