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Piante e fiori

I 5 errori che rovinano i gerani: ecco come evitarli

I gerani sono tra i fiori più scelti per balconi e terrazzi, ma basta un attimo per vederli soffrire. Ecco i 5 errori più comuni che possono rovinarli, con qualche dritta utile per evitarli senza complicarsi la vita.

I cinque sbagli che mettono in crisi i gerani: ecco come evitarli con qualche trucco semplice

Colorati, robusti e sempre generosi: i gerani sembrano la soluzione perfetta per chi vuole un balcone allegro senza troppi impegni. Eppure, sotto la loro aria semplice, si nascondono richieste precise. C’è chi li pianta convinto che basti annaffiare ogni tanto, magari una spruzzata la sera, e tutto andrà a meraviglia. Peccato che non funzioni così. Bastano pochi errori, spesso inconsapevoli, e la pianta inizia a perdere colpi: foglie tristi, fioriture che si fanno desiderare, un’aria generale di “non ce la posso fare”.

Ci si guarda intorno e il confronto con i gerani del vicino fa salire il dubbio: forse c’è qualcosa che non va. In realtà sì, ma niente di irrecuperabile. Non serve essere botanici, basta smettere di sbagliare e fare un paio di aggiustamenti. A volte il segreto non è fare di più, ma fare meglio. E come per certe ricette, evitare l’errore di troppo può cambiare tutto.


Troppa acqua: il nemico silenzioso delle radici dei gerani

Questo sì che è un classico. L’idea che “più acqua = più vita” ha fatto più danni che altro. I gerani non amano l’umidità continua, anzi. Se le radici restano a mollo, marciscono. E da lì in poi, recuperare è complicato.


Come curare i gerani senza errori

Come capirlo? Semplice: basta infilare un dito nella terra. Se senti umido, lascia stare. Se è secco, è il momento di agire. E niente sottovasi pieni, per carità. È come costringere qualcuno a camminare con le scarpe bagnate. Alla lunga, nessuno regge.

Luce sbagliata: quando il sole fa la differenza

I gerani vogliono il sole, e lo vogliono in faccia. Tenerli in ombra è come chiudere in soffitta un quadro colorato: perde tutto il suo senso. Una luce forte e diretta per almeno metà giornata è l’ideale.


Attenzione a balconi rivolti a nord, finestre schermate, angoli perennemente in penombra. In quei casi, meglio cambiare pianta. Se invece si nota che i rami si allungano e diventano fragili, vuol dire che stanno letteralmente cercando la luce.

Vasi inadatti per i gerani: troppo piccoli o senza fori

Un vaso minuscolo è come una giacca stretta: si sopporta per un po’, poi diventa un tormento. I gerani hanno bisogno di spazio per allargarsi e per far respirare le radici. Il terriccio deve essere arioso, mai compatto come cemento.


5 errori da evitare quando si curano i gerani

E poi ci sono i famigerati vasi senza buchi. Senza drenaggio, l’acqua ristagna e inizia il declino. Quelli in terracotta restano una scelta furba: regolano l’umidità, durano nel tempo e, diciamocelo, hanno pure un certo stile.


Niente potature? Addio fioriture

Tagliare sembra brutale, ma per i gerani è una benedizione. I rami vecchi si stancano, i fiori sfioriti rubano energia. Eliminandoli, si dà alla pianta la spinta per rinnovarsi.

Un po’ alla volta, senza fretta, si rimuovono foglie rovinate, si accorciano i rami lunghi, si dà una forma più armoniosa. E, come per magia, arrivano nuovi getti, più forti e pieni di voglia di sbocciare. Anche a fine stagione, una bella sforbiciata non fa mai male.

Niente concime: gerani in stand-by

Senza concime, il geranio si spegne lentamente. Non muore, certo, ma neanche vive davvero. Le foglie impallidiscono, i fiori si fanno rari, l’energia cala.

Un fertilizzante liquido, ogni due settimane circa da maggio a settembre, fa la differenza. Serve fosforo, serve potassio, serve un piccolo aiuto per mantenere viva la festa.

Gli errori da evitare con i gerani

E se le foglie ingialliscono, prima di incolpare l’acqua, meglio chiedersi quando è stata l’ultima volta che hai nutrito la tua pianta.

Foto © stock.adobe


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